Personale

Whistleblowing, avviate le consultazioni online per l'adozione delle linee guida Anac

I contributi potranno essere inviati entro il 15 giugno ma c'è una proposta per differire il termine al 15 ottobre

di Manuela Sodini

Anac ha avviato le consultazioni on line per l'adozione delle Linee guida in materia di whistleblowing, i contributi possono essere trasmessi fino al 15 giugno. L'Autorità in attuazione del decreto legislativo 10 marzo 2023 n. 24, che recepisce in Italia la Direttiva (Ue) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2019, sulla protezione dei whistleblower ha predisposto lo schema di linee guida che dovranno essere adottate, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.

Lo schema delle linee guida riguarda la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione e protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali (whistleblower).

Il whistleblower è la persona che segnala, divulga ovvero denuncia all'Autorità giudiziaria o contabile, violazioni di disposizioni normative nazionali o dell'Unione europea che ledono l'interesse pubblico o l'integrità dell'amministrazione pubblica o dell'ente privato, di cui è venuta a conoscenza in un contesto lavorativo pubblico o privato.

Garantire la protezione, sia in termini di tutela della riservatezza, ma anche in caso di ritorsioni dei soggetti che si espongono con segnalazioni, denunce o con il nuovo istituto della divulgazione pubblica, contribuisce all'emersione e alla prevenzione di rischi e situazioni pregiudizievoli per la stessa amministrazione o ente di appartenenza e, di riflesso, per l'interesse pubblico collettivo.

Le linee guida sono volte a dare indicazioni per la presentazione e gestione delle segnalazioni esterne, cioè le comunicazioni delle informazioni sulle violazioni previste dal decreto 24/2023, presentate dai soggetti tutelati dal legislatore tramite il canale di segnalazione "esterno" attivato presso Anac. Tuttavia, le linee guida sono volte anche a fornire indicazioni e principi di cui gli enti pubblici e privati possono tener conto per i propri canali e modelli organizzativi interni.

Da rilevare che la scelta del canale di segnalazione non è più rimessa alla discrezione del whistleblower, in quanto in via prioritaria è favorito l'utilizzo del canale interno.

Lo schema delle linee guida si articola in 81 pagine, la parte prima è dedicata all'ambito soggettivo, oggettivo, ai canali di presentazione delle segnalazioni e alle tutele; la parte seconda riguarda il ruolo di Anac nella gestione delle segnalazioni; la parte terza contiene la disciplina sanzionatoria e infine la parte quarta il regime transitorio.

Come noto l'ambito soggettivo registra una notevole estensione della disciplina in quanto destinato ai soggetti del settore pubblico e del settore privato che sono tenuti a garantire le tutele e a istituire i canali interni di segnalazione, l'ambito soggettivo rispetto alla legge 179/2017 è stato esteso agli organismi di diritto pubblico, ai concessionari di pubblico servizio e agli enti e imprese di diritto privato, per questi ultimi, rispetto alla precedente normativa si tratta di una più ampia categoria di enti specificamente individuati con riferimento a diversi criteri, relativi alla consistenza del personale, all'adozione o meno del MOG 231, nonché allo svolgimento di attività nei settori disciplinati dal diritto dell'Ue; vale a dire: soggetti che hanno impiegato nell'ultimo anno la media di almeno cinquanta lavoratori subordinati; soggetti che pur non avendo impiegato nell'ultimo anno la media di almeno cinquanta lavoratori subordinati, tuttavia, rientrano nell'ambito di applicazione in quanto operanti in determinati settori sensibili quali: prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, tutela dell'ambiente e sicurezza dei trasporti; altri enti di diritto privato che rientrano nell'ambito di applicazione del decreto 231/2001 e adottano modelli di organizzazione e gestione ivi previsti, anche se nell'ultimo anno non hanno raggiunto la media di 50 lavoratori subordinati.

Le disposizioni del decreto 24/2023 producono effetti a decorrere dal 15 luglio 2023. Quindi, fino alla data del 14 luglio le segnalazioni e le denunce all'autorità giudiziaria o contabile continuano ad essere disciplinate dal previgente assetto normativo e regolamentare previsto per le pubbliche amministrazioni e per i soggetti privati in materia di whistleblowing.

Solo per i soggetti del settore privato che hanno impiegato, nell'ultimo anno, una media di lavoratori subordinati fino a duecentoquarantanove, per i quali opera l'obbligo di istituire un canale interno di segnalazione e definire le relative procedure, detto obbligo decorre dal 17 dicembre 2023. Fino a tale data, i suddetti soggetti privati che hanno adottato il modello 231 o intendono adottarlo continuano a gestire i canali di segnalazione secondo quanto previsto dal decreto 231/2001.

Per i soggetti privati che hanno impiegato, nell'ultimo anno, una media di lavoratori subordinati superiore a duecentoquarantanove l'obbligo di istituire un canale di segnalazione interno e relative procedure decorre invece dal prossimo 15 luglio.

Nel corso dell'esame parlamentare di conversione in legge del Dl 10 maggio 2023 n. 51 (Disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà socialey) è stata presentata una proposta emendativa che mira a un differimento al 15 ottobre 2023 del termine di efficacia del Decreto 24/2003.

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