Fondi immobiliari italiani a 110 miliardi di valore nel 2022, ma i gestori frenano sugli investimenti
Il Report di Scenari Immobiliari: in crescita gli investimenti nella logistica; Sgr «perplesse» su uffici e retail
In Italia il patrimonio immobiliare detenuto direttamente dai 560 fondi attivi si stima raggiungerà i 105 miliardi di euro quest'anno, con un incremento del 4,8% sul 2020 e le previsioni per il 2022 sono di oltre 110 miliardi di euro, con un numero di veicoli in crescita di 30 unità. Sono questi alcuni dei dati emersi oggi a Roma durante la presentazione dell'aggiornamento del Rapporto 2021 "I Fondi immobiliari in Italia e all'estero", realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con lo Studio Casadei, per la parte di analisi finanziaria. «Il mercato immobiliare italiano - ha sottolineato il presidente di Scenari Immobiliari Mario Breglia, presentando il Raporto - è cresciuto nel corso di questo secolo in linea con l'Europa e facendo meglio del Pil che è calato dell'1,3%. Infatti tra il 2021 e il 2001 - il fatturato immobiliare italiano è aumentato del 28,4%, in linea con gli altri grandi Paesi europei, mentre il Pil calava. I fondi immobiliari hanno avuto una crescita impetuosa, da 1 a 93 miliardi di euro, facendo meglio di Francia e Germania».
«In un 2021 che sta per concludersi con esiti superiori alle più ottimistiche previsioni e di fronte a un 2022 che si annuncia come un anno di ulteriore crescita per il real estate globale - ha aggiunto Breglia - registriamo un proseguimento del ciclo espansivo dei fondi immobiliari europei. Nei principali otto Paesi analizzati, inclusa l'Inghilterra anche se non fa più parte della Ue, l'anno in corso dovrebbe concludersi con un patrimonio gestito di oltre ottocento miliardi di euro, che rappresentano un incremento di quasi il 6% rispetto all'anno precedente». Il report di Scenari segnala che il patrimonio mondiale dei fondi immobiliari e Reit sta chiudendo il 2021 con circa 3.400 miliardi di euro di valore del patrimonio, in crescita del 3,7% sull'anno prima. In Europa, dove il numero dei veicoli è cresciuto di 45 unità sfiorando 2.100 tra fondi e Reit, questo patrimonio ha raggiunto un volume di 1.360 miliardi di euro (oltre 3,8% di incremento), con un peso di oltre il 40% di quello mondiale.
L'insieme dei fondi immobiliari italiani, si legge nel rapporto, è arrivato a pesare per l'11% dell'insieme dei fondi europei. Quanto all'asset allocation, «il core business - ha spiegato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, continua a essere rappresentato dagli uffici, che concentrano circa il 64% del totale, seguito dal retail in lieve contrazione, pari a mezzo punto, e con un peso del 13,5%». In crescita l'interesse per comparti del residenziale e della logistica, sia pure con «un peso marginale sul patrimonio gestito». «Le prospettive per il 2022, sulla base delle indicazioni raccolte tra le Sgr, sono di un cauto ottimismo, con incremento delle masse gestite e diversificazione dei portafogli rispetto alla composizione attuale», aggiunge Zirnstein, specificando che «dall'inizio dell'anno si sono registrati investimenti in Italia nel settore immobiliare per 5,3 miliardi di euro, in contrazione rispetto allo stesso trimestre del 2020 di circa sette punti percentuali».
Queste «perplessità degli investitori» fanno stimare a Scenari immobiliari, «soprattutto in riferimento ad alcune asset class», a fine 2021 «un volume totale di 7,4 miliardi di euro: dato rivisto ancora al ribasso rispetto ai 12 mesi precedenti di circa il 10%, confermando il trend del 2020». Nei primi sei mesi del 2021 il settore industriale e logistico (incluso light industrial e data centre), ha registrato quasi un miliardo di euro di investimenti, confermando l'attrattività del settore, tendenza già in atto a fine 2019 e consolidatasi durante il 2020.