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Decimo network annuale Ocse, competenze trasversali per la Pa

Riunite a Roma le scuole di amministrazione per affrontare le sfide del futuro

Scambiare esperienze e modelli di formazione per i servitori dello Stato a ogni livello, in un mondo che richiede alla Pa di gestire cambiamenti sempre più veloci. È stato questo l’obiettivo della “due giorni” che ha visto riunito fino a ieri a Roma, nella sede della Sna presieduta da Paola Severino, il decimo network annuale Ocse delle scuole d’amministrazione.

Alla presenza dei 39 rappresentanti delle delegazioni e di figure di vertice di molte scuole, anche di Paesi esterni all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico come Bahrain, Brasile, Egitto, Emirati, Colombia, Serbia e Sudafrica, nonché di esponenti di istituti di formazione statunitensi e canadesi, sono state indagate le nuove frontiere dell’interazione tra amministrazioni, politica e cittadini, i modelli di leadership, i rischi e le opportunità dell’intelligenza artificiale. In sintesi, l’intera gamma di capacità chieste alla Pa e alla sua alta dirigenza in società esposte molto più che in passato a eventi non ordinari, come la pandemia.

«Il Pnrr italiano - ha affermato Severino inaugurando l’incontro - si focalizza sulla pubblica amministrazione come fattore chiave per innovare il Paese attraverso investimenti strategici in quattro aree principali: capitale umano, nuove abilità e competenze, semplificazione e digitalizzazione dei servizi». Ruolo chiave della Sna è dunque «favorire il dialogo internazionale, garantendo uno scambio di strategie e di esperienze per permettere alle scuole di amministrazione di diventare scuole di leadership». Di «formazione strategica» per far crescere l’intero settore pubblico italiano ha parlato nelle conclusioni il ministro per la Pa, Paolo Zangrillo.

Durante la prima giornata, dedicata ai progetti sviluppati da alcune delle delegazioni, l’ambasciatore Massimo Gaiani, capo del dipartimento Relazioni internazionali ed europee della Sna, ha illustrato le iniziative promosse dalla Scuola per rafforzare il dialogo internazionale e potenziare la formazione d’eccellenza. Il keynote speech che ha aperto il secondo giorno di lavori è stato affidato a Dennis C. Grube, professore di Politics and public policy a Cambridge, che ha affrontato il tema della «burocrazia megafono», dal titolo del saggio in cui ha analizzato la metamorfosi dei dipendenti pubblici nell’era della polarizzazione e dei media attivi 24 ore su 24. È possibile per gli alti burocrati di oggi adottare uno stile che permetta loro di far sentire la propria voce restando neutrali? Competenze trasversali e comunicazione sono emerse come le sfide cruciali. Senza, è impossibile per le amministrazioni tenere il passo con la velocità dell’innovazione.

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