Fisco e contabilità

Nidi e trasporto disabili, risorse con vincoli di destinazione per il raggiungimento degli obiettivi di servizio in ogni settore

La Commissione tecnica fabbisogni standard ha pubblicato i criteri di riparto dei fondi correnti aggiuntivi stanziati nel 2022

di Alberto Scheda e Francesco Porcelli

La Commissione tecnica fabbisogni standard ha pubblicato i criteri di riparto delle risorse correnti aggiuntive stanziate nel 2022 per gli asili nido e il trasporto scolastico degli studenti disabili. Si completa, così, il quadro delle risorse aggiuntive assegnate nel Fondo di Solidarietà Comunale 2022, che già vedeva 300 milioni aggiuntivi per i servizi sociali e ora include 120 milioni per nidi e 30 milioni per il trasporto. Si perfeziona, quindi, l'avvio del potenziamento delle risorse correnti a sostegno di servizi socio-educativi, percorso iniziato nel 2021 con i servizi sociali e che nel 2030 aumenterà i trasferimenti annui di 1.984 milioni di euro, di cui 1100 milioni per i nidi, 764 milioni per gli altri servizi sociali e 120 milioni per il trasporto disabili, pari ad un aumento del 30% della dotazione lorda del fondo di solidarietà comunale in meno di 10 anni. Si tratta dei fondi previsti dall' articolo 1, comma 449, lettere d-quinquies, d-sexies, d-septies e d-octies della legge 232/2016 che, soprattutto per i nidi, accompagna gli incrementi infrastrutturali previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Queste risorse, ancorché di natura perequativa, sono caratterizzate da chiari e stringenti vincoli di destinazione legati al raggiungimento degli obiettivi di servizio definiti per ogni settore. Vincoli giustificati dal ponte che gli obiettivi di servizio creano verso il raggiungimento dei Livelli essenziali delle prestazioni. Per i servizi sociali l'obiettivo di servizio è avere una spesa sociale almeno pari al fabbisogno standard monetario definito con i criteri del Dpcm 1° luglio 2021, per i Comuni sotto obiettivo scatta il vincolo di destinazione, per gli altri no (non si prevedono, per il 2022, modifiche sostanziali di questo criterio). Per quanto riguarda gli asili nido l'obiettivo consiste in un graduale potenziamento degli utenti serviti volto a servire un numero di bambini tra i 3 e i 36 pari al 33% dei residenti entro il 2027 (limitato al 28,8% nel periodo 2022-2026), con una progressione coerente con le risorse stanziate in ogni anno. Per il trasporto scolastico l'obiettivo per il 2022 è garantire il servizio almeno all'8,95% degli alunni disabili censiti dal Miur per la scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado, questa percentuale sarà aggiornata annualmente sulla base delle risorse stanziate.

Il riparto delle risorse stanziate per il 2022 segue criteri diversi per i vari settori in coerenza con le diverse regole di calcolo dei fabbisogni standard. Per il settore sociale, dove il fabbisogno standard è stimato considerando un livello di servizi standard uniforme lungo la penisola, le risorse aggiuntive sono ripartite in proporzione al coefficiente di riparto approvato dalla Commissione Tecnica per i Fabbisogni Standard il 30 settembre 2021. Per gli asili nido e il trasporto scolastico, dove i fabbisogni standard sono in gran parte stimati sulla base dell'intensità storica del servizio, le risorse aggiuntive sono assegnate moltiplicando gli utenti aggiuntivi per i seguenti costi standard: 7670 euro annui per utente per i nidi, 3.475 euro annui per utente nel caso del trasporto. Questi diversi criteri di assegnazione delle risorse aggiuntive impattano sui criteri di rendicontazione. Nel caso dei servizi sociali tutti i comuni ricevono risorse aggiuntive e solo quelli sotto obiettivo sono tenuti al vincolo di destinazione, circa il 50% dei comuni. Nel caso dei nidi e del trasporto solo i comuni sotto obiettivo ricevono risorse aggiuntive e quindi il vincolo di destinazione scatta automaticamente con l'assegnazione delle risorse.

Con le note metodologiche la Commissione Tecnica per i Fabbisogni Standard ha diffuso anche dei dati sintetici circa la distribuzione delle risorse aggiuntive. Mantenendo il focus sui nidi e il trasporto, si prevede di finanziare 4.959 comuni per 15.639 utenti aggiuntivi andando a potenziare maggiormente l'offerta nei comuni di piccole e medie dimensioni. Con riferimento al trasporto verranno finanziati 4.839 Comuni per 8.632 utenti-equivalenti andando a potenziare maggiormente il servizio nei comuni medi e grandi.

Con riferimento ai nidi, si può rilevare come i fondi vengano assegnati solo ai comuni con tassi di copertura inferiore al target senza tener conto della domanda potenziale che si realizza nei vari territori, legata a fattori quali l'occupazione femminile, o la dimensione dei comuni, fattori che sicuramente incidono sulla richiesta di posti nido. Sarà importante, in fase di monitoraggio, verificare se la distribuzione così capillare, che assegnerà a tanti comuni l'equivalente di un posto nido (pari a 7.670 euro), sarà veramente in grado di attivare la necessaria capacità amministrativa di tutti i comuni di offrire questo servizio. I recenti bandi sull'edilizia relativi ai nidi, andati in parte deserti in molte regioni del sud lascia qualche dubbio. Anche con riferimento al trasporto si auspica un pieno utilizzo dei fondi, criticità potrebbero derivare dalla eterogeneità nei costi effettivi dovuti alla necessità di utilizzare mezzi speciali che potrebbero generare deviazioni consistenti rispetto alla media. Inoltre, aumentare il numero di iscritti/posti non sempre è nei poteri dell'ente in quanto condizionato da scelte autonome delle famiglie. Il principio alla base del successo di questi programmi di spesa, è che l'offerta del servizio creerà anche la domanda.

Entrambe queste misure, sommate a quella di finanziamento dei servizi sociali, mostrano una grande volontà politica del governo centrale di attivare servizi essenziali per i territori e una efficiente capacità tecnica nel tradurre le norme in meccanismi di assegnazione concreti applicabili ai territori. La responsabilità passa ora ai comuni che dovranno dimostrare la capacità di utilizzare queste risorse, soprattutto a sud dove la carenza di risorse non potrà più essere un alibi per giustificare la carenza di servizi.

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