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Sna, un ciclo di seminari formativi per l’alta dirigenza sulla governance delle società a partecipazione pubblica

Severino: «Più efficienza dal dialogo Pa-partecipate»

di Manuela Perrone

«Il matrimonio pubblico-privato è stato da tempo celebrato nelle società a partecipazione pubblica, dove si coniuga l’obiettivo del profitto con quello della realizzazione degli interessi pubblici. Per questo la Scuola nazionale dell’amministrazione, insieme alla Fondazione Leonardo-Civiltà delle macchine guidata da Luciano Violante, promuove fino a venerdì un ciclo di seminari formativi sulla governance delle partecipate destinato all’alta dirigenza amministrativa e all’alta dirigenza delle stesse società. Dallo scambio di esperienze non può che derivare un miglioramento del dialogo e dell’efficienza». Paola Severino, presidente della Sna e vicepresidente della Luiss, spiega così al Sole 24 Ore il corso “Corporate governance delle società a partecipazione pubblica” partito ieri. Cinque giorni di lezioni, destinate a una platea che annovera alti dirigenti del Mef, manager, allievi del corso-concorso e alcune società di head hunter che selezionano i manager per conto dell’Economia.

Le partecipate case study di successo e modello per la Pa?

Con Violante ragioniamo su questo progetto da tempo, alla luce della sempre maggiore centralità del tema della proficua collaborazione pubblico-privato, rimarcata sia nel Codice degli appalti sia nel Pnrr. La Sna si è fatta promotrice di una serie di iniziative, come i poli formativi territoriali - abbiamo inaugurato quelli di Santena in Piemonte e dell’Aquila in Abruzzo – per rafforzare il dialogo tra la pubblica amministrazione e tutti gli attori del sistema economico e produttivo. Luogo storico di questa collaborazione sono le società a partecipazione pubblica, la dimostrazione più evidente di come una struttura basata su un modello di governance privatistico può indirizzarsi alla realizzazione dell’interesse pubblico, ossia di come si possa perseguire il profitto ma anche realizzare interessi pubblici.

Una strada per insegnare efficienza alla Pa?

L’obiettivo formativo è quello di creare modelli comportamentali che avvicinino sempre più il pubblico al privato, sia in termini di dialogo – perché i due mondi migliorino la capacità di parlarsi e di comprendersi - sia in termini di massimizzazione dell’utilità derivante dallo scambio di esperienze. Per questo saranno offerte elaborazioni e analisi approfondite su come funziona il modello di governance delle società a partecipazione pubblica, quali sono i vantaggi, le caratteristiche, il sistema dei controlli.

Chi sono i docenti?

Oltre a professori universitari, abbiamo coinvolto amministratori delegati come Dario Scannapieco di Cdp, che ha ben sintetizzato il controllo esercitato da Cassa depositi e prestiti sulle società sottostanti a seconda della loro tipologia, tendendo a preservare l’autonomia delle scelte di tipo privatistico. Fabrizio Palermo di Acea ha efficacemente delineato le sfide nel lungo periodo anche attraverso un personale racconto della marcia di avvicinamento del manager dal privato al pubblico. La necessità di coniugare la sostenibilità ambientale e sociale con quella economica è stata evidenziata dal presidente di Banca Intesa, Gian Maria Gros-Pietro, mentre Francesco Antonio Genovese, presidente di sezione civile della Cassazione, ci ha offerto un’analisi interessante sulla frammentarietà del quadro giuridico e giurisdizionale derivante da forme societarie diverse.

L’abbinamento pubblico-privato può assumere tante forme...

Questo aspetto rappresenta la maggiore difficoltà di inquadramento unitario della tipologia partecipativa. Per questo si è deciso di affidare alle voci dei protagonisti delle varie realtà la descrizione del quadro di riferimento. Si succederanno, così, Vera Fiorani, Ad di Rfi, e Luigi Valerio Sant’Andrea, Ad di Infrastrutture Milano-Cortina, assieme ad alti dirigenti di Leonardo, Cdp, Poste, Enel ed Eni. Sarà dedicato spazio al tema dei controlli pubblici e privati con interventi di giuristi come Franco Massi, segretario generale della Corte dei conti, Hadrian Simonetti, presidente di sezione del Consiglio di Stato, e Paolo Ciocca, già commissario Consob. E porteranno la loro testimonianza esperti come Fabio Pammolli, consigliere del ministro dell’Economia. Le conclusioni del corso sono affidate alla grande esperienza di Sabino Cassese, vicepresidente emerito della Corte costituzionale, e a Stefano Pontecorvo, neopresidente di Leonardo.

La Sna continua il suo rinnovamento. Sono state appena rese note le date delle prove del nono corso-concorso per selezionare 352 allievi dirigenti…

Ho tenuto fede alla promessa di rendere annuale il concorso, in modo da poter scegliere i migliori. L’altro aspetto innovativo è quello di cercare sempre di mettere a confronto gli allievi con i vertici delle istituzioni pubbliche e private. Il terzo fondamentale obiettivo è quello di creare l’orgoglio di essere nella Pa. Mi ha fatto molto piacere sentire citare il concetto di orgoglio in almeno due testimonianze, soprattutto con riferimento ai salvataggi di grande imprese in crisi.

State riuscendo nella missione di creare la prima dirigenza Pnrr?

Ci crediamo e ce la stiamo mettendo tutta: il Pnrr è un’altra tappa, fondamentale per il Paese, che si fonda sulla sinergia tra pubblico e privato. Per questo abbiamo pensato di creare un Osservatorio volto a monitorare l’evoluzione della giurisdizione e della governance delle società a partecipazione pubblica e di rendere, se potremo, semestrale l’incontro tra Sna, Fondazione Leonardo e partecipate.

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