Personale

Decreto Pnrr 2 convertito in legge, trasferimenti in mobilità volontaria solo tramite portale del reclutamento

Entro l'anno gli enti dovranno attivare procedure straordinarie di inquadramento per il personale in comando e in distacco

di Arturo Bianco

Dallo 1° luglio tutti i trasferimenti in mobilità volontaria devono essere effettuati tramite il portale del reclutamento, mentre l'utilizzazione di questo sito per i bandi di concorso si concretizzerà per gli enti locali nella parte finale dell'anno. Nei concorsi cambiano in modo molto significativo le materie di esame e, di conseguenza, cambierà anche la composizione delle commissioni. Nei prossimi mesi gli enti dovranno mettere mano alla revisione dei profili professionali e quelli che utilizzano personale in comando e che intendono assumerlo possono dare corso a procedure speciali di inquadramento. Sono queste alcune delle più importanti conseguenze derivanti dalla entrata in vigore della legge di conversione del Dl 36/2022 per il personale delle Pa e che impongono a tutti gli enti l'adozione di specifiche iniziative.

Si deve subito sottolineare che le modifiche contenute nella legge di conversione sono assai limitate e non hanno un carattere stravolgente dell'impianto del provvedimento, che risulta quindi confermato e che appare in piena consonanza con gli obiettivi che l'esecutivo si è dato a partire dal Patto stipulato con le organizzazioni sindacali nel marzo dello scorso anno.

L'utilizzazione del portale unico nazionale del reclutamento per le mobilità volontarie e per le procedure concorsuali determina come conseguenza che le domande saranno presentate esclusivamente attraverso questi strumenti, superando la presentazione diretta. Gli enti sono comunque vincolati, per ambedue queste procedure, a continuare a pubblicare sui propri siti i relativi bandi e, ovviamente, a decidere in modo autonomo il loro contenuto nel rispetto dei principi dettati dalla normativa.

Nello svolgimento dei concorsi pubblici cambiano in modo molto radicale i contenuti delle prove di esame e delle selezioni. Infatti, alla conferma della necessità di accertare le specifiche competenze tecniche, si aggiunge il vincolo all'accertamento delle capacità logico e soprattutto deve essere verificato il possesso delle capacità comportamentali e relazionali, nonché delle attitudini e, per i profili caratterizzati dalla assunzione di compiti di responsabilità, le capacità manageriali. Siamo dinanzi alla stessa logica, ovviamente tenendo conto delle differenze di attribuzioni, che ha ispirato le modifiche contenute nel Dl 80/2021 per i concorsi per la dirigenza, introducendo in questo ambito il vincolo all'accertamento delle capacità, delle attitudini e delle motivazioni individuali. Il che cambia radicalmente il contenuto delle prove concorsuali e, di fatto, impone delle modifiche nella composizione delle commissioni di concorso, con l'inserimento o quanto meno la utilizzazione in modo assai ampio di psicologi del lavoro e di esperti nella selezione del personale. Queste disposizioni si aggiungono alla possibilità di prevedere più di una prova scritta ed alla conferma del carattere vincolante del ricorso agli strumenti informatici e digitali nello svolgimento delle prove scritte.

Le amministrazioni pubbliche saranno impegnate a partire dalla parte finale dell'anno, esattamente dopo la definizione da parte della Funzione Pubblica di linee guida e sulla scorta delle previsioni che saranno dettate dal nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro, alla revisione dei profili professionali. Questa revisione, che si pone in sostanziale coerenza con le indicazioni contenute nelle linee guida della Funzione Pubblica del 2017, vuole stimolare in primo luogo gli enti alla introduzione di profili professionali innovativi e adeguati alle sfide sul terreno della transizione digitale ed ecologica delle Pa e sulla capacità di intercettare e spendere bene i finanziamenti. Ma essa è anche finalizzata alla definizione, elemento innovativo, delle competenze e delle capacità dei singoli profili professionali, oltre alla tradizionale fissazione delle conoscenze richieste.

Entro l'anno gli enti che vogliono continuare ad avvalersi del personale in comando e in distacco dovranno dare corso alla attivazione di procedure straordinarie di inquadramento, che possono essere disposte nel tetto del 50% delle capacità assunzionali. Tale previsione si inserisce nel quadro delle previsioni che riducono radicalmente la possibilità di utilizzare questo istituto, che spesso è stato fin qui utilizzato in modo arbitrario e discutibile da parte di molte Pa, anche se con le nuove regole esso di fatto scomparirà. E si estende, scelta che non appare comprensibile, anche ai distacchi, che ricordiamo differiscono dai comandi perché effettuati nell'interesse dell'ente da cui si dipende.

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