Fisco e contabilità

Preventivi 2022/24, previsioni di cassa al debutto nei questionari

La Corte dei conti ha richiesto nuove e ulteriori e più specifiche informazioni

immagine non disponibile

di Corrado Mancini

La Corte dei conti attraverso i questionari per i revisori sui preventivi 2022/24, approvati con la delibera n. 2/2022 della Sezione Autonomie, accende il faro, in maniera molto più incisiva che nel passato, sulle previsioni di cassa. Il questionario si arricchisce, rispetto a quello relativo al bilancio di previsione 2020-2022, (per il bilancio di previsione 2021-2023, causa la pandemia in corso, la Corte non aveva ritenuto di procede all'adozione del questionario), con la richiesta di nuove e ulteriori e più specifiche informazioni.

In particolare la Corte vuole sapere se la previsione di cassa di ciascuna entrata corrente è stata calcolata tenendo conto di quanto mediamente riscosso negli ultimi esercizi, se le previsioni di cassa per la spesa corrente, per il rimborso di prestiti e per le altre spese correnti o di investimento finanziate con applicazione dell'avanzo libero o con il margine differenziale di competenza, sono state determinate sulla base della sommatoria delle entrate correnti che si presume di riscuotere e della giacenza iniziale di cassa libera, se le previsioni per la spesa del titolo II tengono conto dei cronoprogrammi dei singoli interventi e delle correlate imputazioni agli esercizi successivi e se quelle da contributi in conto capitale e da ricorso all'indebitamento sono coerenti con le previsioni delle correlate spese del titolo II finanziate dalle medesime senza generare fittizio surplus di entrata vincolata con il conseguente incremento delle previsioni di cassa della spesa corrente. L'indagine prosegue con la verifica del coinvolgimento dei singoli dirigenti o responsabili dei servizi all'elaborazione delle proposte di previsione autorizzatorie di cassa e al programma dei pagamenti, al fine di evitare che nell'adozione dei provvedimenti che comportano impegni di spesa vengano causati ritardi nei pagamenti e la formazione di debiti pregressi nonché la maturazione di interessi moratori con conseguente responsabilità disciplinare e amministrativa. Ed ancora, rivolgendo l'attenzione verso l'organo di revisione, chiede a quest'ultimo se ritiene che le previsioni di cassa rispecchino gli effettivi andamenti delle entrate e delle spese e non siano state effettuate sovrastime con il rischio di consentire autorizzazioni di spesa per le quali si genereranno ritardi nei pagamenti e formazione di debiti pregressi in violazione dell'articolo 183, comma 8, del Tuel.

È evidente come lo scopo dei magistrati contabili sia quello di intercettare un fenomeno diffuso che vede una scarsa attenzione alle previsioni di cassa. Per la sezione delle Autonomie l'obbligo di formare le previsioni di cassa per la prima annualità di bilancio degli enti locali è un adempimento rilevante e non meramente formale che non può essere assolto attraverso la semplice sommatoria dei residui presunti con le previsioni di competenza, in quanto ciò disattenderebbe i postulati di veridicità e attendibilità, presupponendo la certa realizzazione di tutti i crediti e di tutti i debiti nella prima annualità del bilancio.

La corretta definizione delle previsioni di cassa concorre tra l'altro al perseguimento dell'obiettivo di garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti. Tanto più in questo frangente dove la programmazione delle attività del Pnrr avrà incidenza sulla gestione della liquidità e, in particolare, sul rispetto degli equilibri di cassa.

L'obiettivo di favorire il pagamento tempestivo e completo dei debiti commerciali costituisce d'altra parte una priorità della politica economica del Paese, e rappresenta uno degli obiettivi di convergenza assegnati dall'Unione europea all'Italia. In quest'ottica i singoli dirigenti o responsabili dei servizi devono partecipare all'elaborazione delle proposte di previsione autorizzatorie di cassa e al programma dei pagamenti al fine di evitare che nell'adozione dei provvedimenti che comportano impegni di spesa vengano causati ritardi nei pagamenti e la formazione di debiti pregressi nonché la maturazione di interessi moratori. Solo il rispetto delle norme e dei principi che presiedono al corretto stanziamento dei flussi di liquidità di entrata e di uscita consente che le previsioni di cassa contenute nella parte "spesa" del bilancio rappresentino un reale riferimento autorizzatorio per i responsabili dei procedimenti nell'adozione di provvedimenti che comportano impegni di spesa.

In questo senso l'Organo di revisione viene chiamato a esprimersi circa l'attendibilità delle previsioni di entrata e di spesa con particolare riferimento a eventuali sovrastime nella previsione della riscossione che rischiano di consentire autorizzazioni di spesa per le quali si genereranno ritardi nei pagamenti e formazione di debiti pregressi.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©