Fisco e contabilità

Scudo erariale, nuova battaglia sulla proroga a fine 2025

Il rinvio cancellato dopo il no di Corte dei conti torna nei correttivi segnalati

di Manuela Perrone e Gianni Trovati

Accanto all’emorragia continua del personale, c’è un altro dossier destinato a tornare presto a scaldarsi. È quello della nuova proroga del cosiddetto «scudo erariale» che limita le contestazioni per danno erariale ai soli casi di dolo o inerzia congelando l’ipotesi della colpa grave. Lo scudo è stato introdotto dal governo Conte-2 e prorogato al 30 giugno 2023 dall’esecutivo Draghi. Un altro allungamento era entrato nelle bozze iniziali del decreto ora in discussione, ma era stato tolto dal testo finale dopo che i vertici della magistratura contabile avevano tuonato sul rischio di favorire corruzione e criminalità organizzata nell’inaugurazione dell’anno giudiziario celebrata il 9 febbraio scorso alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella.

Il pressing però rimane forte, e si traduce in una proposta di Fratelli d’Italia che chiede di estendere lo scudo al 31 dicembre 2025, ed è entrata ieri sera nel fascicolo dei correttivi «segnalati».

Su questo treno che porta gli emendamenti al voto sale anche un insieme di stabilizzazioni, fra cui quelle che permettono di trasformare in posto fisso gli incarichi dirigenziali degli enti locali impegnanti nel Pnrr (i cosiddetti 110). 

La possibilità di ottenere il posto fisso dopo 15 mesi e un colloquio selettivo, già prevista per i dipendenti a tempo delle Unità di missione ministeriali per il Piano, viene estesa dagli emendamenti a Protezione Civile e Agenzia per l’Italia digitale. Fra i tentativi di puntellare gli zoppicanti organici comunali viene segnalata invece una proposta, presentata dall’opposizione, che riapre le porte degli incarichi retribuiti ai pensionati per i «ruoli infungibili» (cioè non copribili altrimenti) di dirigente tecnico, finanziario e della polizia locale. Niente stabilizzazioni dei giovani, quindi, ma possibilità di richiamare in servizio i pensionati, come è stato appena previsto per i vertici degli enti pubblici nominati dagli organi costituzionali.

Altre proposte intervengono sul tema degli alloggi universitari, con norme che affidano al Demanio una ricognizione degli immobili statali o di altri enti pubblici che possano essere destinati allo scopo. Numerose anche le proposte di modifica che intervengono sul tema energia. Con uno sprint ulteriore al fotovoltaico e alla creazione di comunità energetiche, con l’obiettivo di agevolare quelle create da piccole e medie imprese agricole e artigiane. E con misure per valorizzare gli impianti a biogas e biomasse realizzati dalle aziende per autoconsumo, senza tassarli come se si trattasse di produttori che vendono energia.

Sempre da FdI arriva un emendamento che prevede l’estensione del sistema del rating di impresa e delle relative premialità, istituito presso l’Anac, alle start-up e alle piccole e medie imprese innovative «che possiedano brevetti di ricerca industriale o lavorino in partnership di ricerca sperimentale, ovvero industriale, con enti universitari o di ricerca pubblica».

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