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Rfi ricalcola in corsa i prezzi delle due maxi-gare siciliane da oltre un miliardo per la Palermo-Catania

Poi, la decisione tra rettifica bando (con proroga scadenza) oppure annullamento (e successiva ripubblicazione con prezzi aggiornati)

di Massimo Frontera

«Si informa che, in considerazione del perdurante aumento eccezionale dei prezzi dei materiali da costruzione e delle materie prime per il quale è intervenuta, tra l'altro, l'adozione di disposizioni legislative urgenti in materia di appalti pubblici di lavori, Rfi sta provvedendo all'analisi dei necessari aggiornamenti delle tariffe poste a base di gara e del relativo importo complessivo, all'esito della quale valuterà se procedere con la rettifica dei documenti di gara e relativa proroga o con l'annullamento e successiva riedizione della stessa». Con queste parole il Rup delle due maxi-gare di Rfi da oltre un miliardo di euro per due tratti della Palermo-Catania informa i concorrenti che la stazione appaltante riconosce la necessità di rimettere mano a listini prezzi, tabelle e voci di costo per vedere se i valori riscontrati sono coerenti con la sostenibilità dell'appalto oppure - come invece hanno affermato i costruttori dell'Ance - non lo sono affatto e devono essere rivisti.

Il presidente dei costruttori, Gabriele Buia, lotto 5), non parlano né di sospensione né di annullamento. I termini di scadenza restano pertanto fissati al 20 giugno 2022 (Nuova Enna-Dittaino) e 4 luglio 2022 (Dittaino-Catena Nuova). Per ora la stazione appaltante si limita ad ammettere la necessità di condurre una «l'analisi dei necessari aggiornamenti delle tariffe poste a base di gara». Ma considerando l'importo complessivo a base di gara, le proteste dei costruttori che sostenevano una sottostima dei costi tra il 17% e il 25% e i provvedimenti varati dal governo da ultimo con il decreto aiuti proprio in risposta al caro materiali, sarebbe sorprendente se all'esito della verifica, Rfi confermasse i valori a base d'asta delle due gare. Tanto più che lo scorso 16 maggio era stato proprio l'amministratore delegato di Ferrovie, presentando il piano industriale, a riconoscere la necessità di adeguare i prezzi e «andare incontro alla filiera» per far partire le opere.

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