Addio a Giandomenico Ghella: costruttore e uomo illuminato, sempre in prima fila sui mercati internazionali
Un imprenditore illuminato, capace di spingere la propria impresa sulle rotte delle grandi infrastrutture internazionali. Ma non solo. Anche un uomo colto, acuto, sempre teso a coniugare gli interessi dell'impresa dalla grande tradizione familiare con quelli del Paese. Provando a portare anche in Italia le migliori pratiche e i modelli normativi più avanzati osservati cavalcando i mercati internazionali.
Non è facile da raccontare, anche per chi lo ha conosciuto da vicino, ma in fondo era anche questo Giandomenico Ghella, presidente dell'omonima impresa e vicepresidente dell'Ance, scomparso, improvvisamente, ieri a 75 anni. È a lui e al fratello Enrico che si deve la crescita dell'impresa di famiglia, che ha guidato come presidente dopo averne preso le redini negli anni ‘70. Proprio per le attitudini dimostrate alla guida dell'impresa romana, Ghella ricopriva anche i ruoli di presidente del Comitato lavori all'estero dell'Ance ed era membro del Consiglio nazionale cooperazione e sviluppo del Ministero degli Affari Esteri.
Uomo di grande cultura umanistica e scientifica, Ghella era ingegnere civile (laurea conseguita a Montreal nel 1969), ma era nota anche la sua grandissima passione per la caccia e la pesca. Nato a Roma nel 1944 Ghella, «lascia un'azienda solida e costantemente in crescita - si legge in una nota dell'impresa -, con oltre 2.500 dipendenti che lo ricordano commossi come una grande famiglia».