Personale

Anac: non può essere nominato dirigente chi ha svolto incarichi legali continuativi per il Comune

Lo chiarisce l'Anticorruzione in una delibera che fa decadere la nomina e sanziona anche sindaco e giunta

di Mau.S.

Chi ha svolto incarichi legali per conto del Comune, difendendolo in cause e contenziosi, non può essere nominato dal sindaco dirigente dell'Ufficio legale dell'ente. L'incarico è «inconferibile», per violazione dell'articolo 4 del decreto legislativo n.39/2013. Pertanto la nomina decade. In più scattano le sanzioni per sindaco e giunta che per tre mesi non potranno conferire alcun incarico amministrativo (sanzione prevista dall'articolo 18).
È quanto ha ribadito l'Autorità Anticorruzione con la delibera n.136 del 4 aprile 2023, riguardante ilc entro di Comiziano in proivincia di Napoli.

L'istruttoria di Anac ìè partita in seguito a una segnalazione che evidenziava come il dirigente nominato a capo dell'Ufficio Affari generali del Comune avesse svolto per parecchi anni, nel periodo precedente alla nomina, attività professionale finanziata e regolata dall'amministrazione comunale. Non essendo stata, però, l'amministrazione comunale collaborativa nel fornire informazioni precise e dettagliate ma anzi notando discrepanze tra gli accertamenti condotti d'ufficio e la documentazione trasmessa dall'ente, Anac ha incaricato il Nucleo speciale Anticorruzione della Guardia di Finanza, di svolgere attività ispettiva presso la sede del Comune.

È emerso che l'avvocato in questione, nominato dal sindaco responsabile legale dell'amministrazione e a capo degli Affari generali, aveva prestato assistenza e difesa giudiziale dell'ente fin dal 2011, con ripetuti incarichi successivi (una dozzina). Una mole tale di affidamenti da rendere evidente – scrive Anac – che la difesa giudiziale del Comune fosse affidata costantemente al suddetto, in un legame continuativo e stabile.Ne conseguiva, pertanto che il dirigente che esercitava i poteri di regolazione e finanziamento del Comune, chiamato a saldare le parcelle delle prestazioni precedenti dell'avvocato, era la stessa persona, violando senza soluzione di continuità il cosiddetto «periodo di raffreddamento» previsto dalla legge per la durata di due anni dall'ultimo incarico professionale alla nuova nomina. Di qui la decisione di stabilire l'inconferibilità dell'incarico, con le sanzioni conseguenti non solo per il nominato ma anche per l'ente.

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