Aziende speciali, così il piano di rilancio può salvare dalla liquidazione
Nessuna conseguenza per le aziende speciali in perdita che dimostrino il ripristino dell'equilibrio economico attraverso un idoneo piano di risanamento
Nessuna conseguenza per le aziende speciali in perdita che dimostrino il ripristino dell'equilibrio economico attraverso un idoneo piano di risanamento. A salvare le aziende degli enti locali dalla liquidazione coatta amministrativa è un emendamento al decreto Sostegni-bis (su cui si veda anche Nt+ Enti locali & Edilizia del 13 luglio) , che integra la disciplina dettata dal comma 555 della legge 147/13. Secondo la legge, infatti, a decorrere dall'esercizio 2017, in caso di risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti, le aziende speciali e le istituzioni a maggioranza pubblica, titolari di affidamento diretto da parte di soggetti pubblici per una quota superiore all' 80 per cento del valore della produzione, sono posti in liquidazione entro sei mesi dalla data di approvazione del bilancio o rendiconto relativo all'ultimo esercizio. Il mancato avvio della procedura di liquidazione entro tale termine determina la nullità dei successivi atti di gestione e la loro adozione comporta responsabilità erariale dei soci.
Per ciò che concerne la disciplina della crisi di impresa, l'articolo 14 del Dlgs 175/16 individua le azioni da intraprendere per il risanamento delle sole società a partecipazione pubblica. Con l'emendamento in questione si permette anche alle aziende speciali di evitare la liquidazione laddove siano individuate concrete prospettive di ripristino dell'equilibrio economico. Le aziende speciali, definite all'articolo 114 Tuel, sono tenute all'osservanza degli stessi principi contabili dell'ente di appartenenza, ma hanno propria autonomia giuridica e patrimoniale. Sono enti strumentali tenuti al rispetto dell'equilibrio economico, da assicurare anche mediante i trasferimenti da parte dell'ente locale di appartenenza. L'ente locale conferisce il capitale di dotazione e determina le finalità e gli indirizzi, approvando gli atti fondamentali. In particolare il consiglio dell'ente approva il piano-programma, comprendente un contratto di servizio che disciplini i rapporti tra ente locale ed azienda speciale, il budget economico (almeno triennale, il bilancio di esercizio ed il piano degli indicatori di bilancio.