Amministratori

Comunicazioni della Pa ai cittadini dal 2024 solo via Pec

Verrà attribuito gratuitamente un domicilio digitale a quanti ne saranno ancora sprovvisti o a coloro per i quali risulti non più valido quello detenuto

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di Giovanni Parente e Benedetto Santacroce

Pubbliche amministrazioni, gestori di servizi pubblici e controllate pubbliche invieranno comunicazioni in forma solo elettronica dal 1° gennaio 2024 anche a cittadini, che a quella data, non avranno ancora un domicilio digitale. Proprio per colmare questo gap, verrà attribuito gratuitamente (anche prima dell’inizio del 2024) un domicilio digitale a quanti ne saranno ancora sprovvisti o a coloro per i quali risulti non più valido quello detenuto. A fissare la data è lo schema di decreto del ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale trasmesso alla Conferenza delle Regioni, che attua quanto previsto dal Codice dell’amministrazione digitale (Cad, ossia il decreto legislativo 82/2005).

Di fatto, è un tassello finalizzato ad attribuire un indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) e far decollare pienamente la piattaforma nazionale delle notifiche. Sarà il gestore della piattaforma per le notifiche a comunicare l’attribuzione del domicilio digitale ai soggetti che ne risulteranno ancora sprovvisti. Per l’attribuzione dovrà prima consultare le informazioni presenti nell’Indice nazionale dei domicili digitali “riservato” ai cittadini non tenuti all’iscrizione in Albi, elenchi e registri professionali o nel Registro delle imprese, con quelli dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr). Passaggio che avverrà attraverso la piattaforma nazionale digitale dei dati prevista dall’articolo 50-ter del Codice dell’amministrazione digitale.

Naturalmente non ci sarà solo l’attribuzione del domicilio digitale gratuito, perché il gestore della piattaforma delle notifiche dovrà comunicare ai cittadini interessati di aver “creato” un domicilio digitale con annesse istruzioni per l’uso (modalità di attivazione, gestione e cessazione). In quest’ottica lo schema di decreto consente anche il ricorso a «campagne di comunicazione e ogni altra iniziativa utile alla capillare diffusione». Resta, però, un step ulteriore per chiudere il circolo virtuoso della comunicazione solo telematica: l’attivazione del domicilio digitale attribuito gratuitamente. Se ciò non dovesse avvenire, le Pa, i gestori di servizi pubblici e le controllate pubbliche comunicheranno tramite la piattaforma delle notifiche con le modalità e secondo le regole previste per le notificazioni in forma analogica. Una sorta di rete di salvataggio, considerate le difficoltà che potrebbero avere diverse fasce della popolazione italiana: in particolar modo, quelle meno avvezze alla tecnologia o in aree in cui il digital divide resta ancora marcato. A ogni buon conto, anche se la notifica dovesse continuare ad avvenire in forma analogica, il gestore della piattaforma informerà il cittadino della possibilità di attivare il domicilio digitale che gli è stato gratuitamente attribuito. Gestore che, nel rispetto delle disposizioni sulla privacy, sarà chiamato a implementare misure di sicurezza appropriate e specifiche.

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