Contabilità economico-patrimoniale al restyling con l'implementazione di un sistema basato sul principio Accrual
La logica sembra essere quella di procedere nella direzione tracciata anche dal Pnrr
Sono in arrivo importanti novità per la contabilità economico-patrimoniale, e il bilancio consolidato degli enti locali con revisione anche per gli schemi di bilancio, piano dei conti e matrice di correlazione. Si tratta di un restyling profondo, per la contabilità economico patrimoniale e l'integrazione del bilancio consolidato, entrambi arricchiti da ulteriori esempi.
L'intenzione è quella di migliorare la coerenza e la qualità dei dati dello stato patrimoniale, con particolare riferimento alle voci del debito e del patrimonio netto la cui struttura espositiva risulta sostanzialmente modificata, così come le modalità di impiego contabile delle singole poste di bilancio. I cambiamenti si prefiggono il raggiungimento dei seguenti obiettivi: avvicinare il più possibile il principio contabile ai dettami e postulati della contabilità economico-patrimoniale privata; riscrivere ex novo le regole di determinazione del patrimonio netto; eliminare dal testo incisi o periodi fonti di dubbi e ambiguità.
La logica sembra essere quella di procedere nella direzione tracciata anche dal Pnrr che prevede l'implementazione di un sistema di contabilità, basato sul principio Accrual, unico per il settore pubblico, in linea con il percorso delineato a livello internazionale ed europeo per la definizione di principi e standard contabili nelle pubbliche amministrazioni (Ipsas/Epsas), ma la sensazione è che manchi il coraggio di delineare in vero e proprio percorso che conduca, in tempi ragionevolmente brevi e predeterminati, all'adozione direttamente di una piena contabilità economico patrimoniale.
Infatti da più parti gli operatori contabili si tanno interrogando, con riferimento alle difficoltà pratiche nell'applicazione delle novità, quale sia l'effettiva utilità di tanto sforzo. Si pensi ad esempio alle norme che regolano l'iscrizione in bilancio del patrimonio netto che sono state completamente riscritte, o alla sostanziale modifica dell'utilizzo della matrice di correlazione che, da strumento da adottare automaticamente, diviene un «prezioso strumento di riferimento non obbligatorio», ammattendo la necessità che per garantire il rispetto del principio della contabilità economico patrimoniale risulta necessario, in alcuni casi derogare alla matrice.
È forte ancora la convinzione che la contabilità economico-patrimoniale, essendo redatta a fini conoscitivi, non abbia alcun valore o comunque assuma un minor valore rispetto a quella finanziaria, anche se il legislatore con il Dm 17 maggio 2017 ha cercato di delineare il significato di «redatta a fini conoscitivi» disponendo, con riferimento ad un eventuale deficit patrimoniale che «…proprio la funzione conoscitiva della contabilità economico patrimoniale impone al consiglio e alla giunta di valutare con attenzione le cause di tale grave criticità…». Ma di fatto l'attenzione che i responsabili di ragioneria dedicano alla redazione del conto economico e stato patrimoniale, se dovesse essere quantificata, risulterebbe veramente marginale.
Il restyling si inserisce in situazione nella quale la riforma introdotta dal Dlgs 118/2011 non è ancora stata completamente recepita, con particolare riguardo appunto alla contabilità economico-patrimoniale. In molti casi l'attività di ricognizione straordinaria del patrimonio non è ancora terminata o, peggio, non è mai iniziata, le scritture di assestamento di fine anno non vengono redatte oppure viene fatto in maniera sommaria, non sono rilevate le fatture da ricevere e in alcuni casi neppure i risconti dei contributi in conto investimenti, e ancora il consto del personale riporta il dato rilevato nella contabilità finanziare senza considerare il fatto che in esso non è rappresentato il salario premiale di competenza dell'esercizio e invece c'è quello di competenza dell'esercizio precedente, non sono rilevate le transazioni da cui non derivano flussi di cassa, eccetera, eccetera. La conseguenza è che, molto spesso, lo stato patrimoniale e il conto economico non rappresentano in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale ed economica dell'ente, e le informazioni che da essi si desumono risultano di scarsa attendibilità.
Il rischio vero è proprio questo e cioè complicare il lavoro degli uffici finanziari dei Comuni, che comunque elaboreranno prospetti contabili, in molti casi, poco veritieri che nessuno leggerà perché le informazioni contenute non sono attendibili e quindi di scarsa significatività.
È vero che il solo pensiero di abbandonare la contabilità finanziaria destabilizza la maggior parte dei responsabili di ragioneria, ma è altrettanto vero che se si vuole centrare l'obiettivo è necessario delineare un percorso con un cronoprogramma preciso dove la formazione delle risorse umane addette ai servizi finanziari assume un ruolo prioritario.
Le nuove sanzioni tributarie stabilite dal Dlgs 87/2024 non sono retroattive
di Stefano Baldoni (*) - Rubrica a cura di Anutel