Enti deficitari, certificati sulla copertura dei servizi entro il 22 dicembre
Il Viminale ha approvato i modelli per Comuni, Province, Città metropolitane e Comunità montane
Pronto il certificato per le dimostrazione della copertura del costo di alcuni servizi per l'anno 2019 per gli enti locali strutturalmente deficitari, enti locali dissestati ed altri enti assimilati.
Con il decreto 15 ottobre 2020, il ministero dell'Interno ha, infatti, approvato i modelli per la certificazione obbligatoria di Comuni, Province, Città metropolitane e Comunità montane che si trovano in condizioni di deficitarietà strutturale secondo l'articolo 242 del Tuel.
Si tratta di servizi a domanda individuale, del servizio per la gestione dei rifiuti urbani e del servizio di acquedotto. I modelli andranno inviati in modalità telematica, firmati dal responsabili finanziario, dal segretario e dall'organo di revisione, anche se parzialmente o totalmente negativi, entro il termine del 22 dicembre.
Questi enti, una volta che assumono la condizione di deficitarietà, sono assoggettati ai controlli centrali in materia di copertura del costo di alcuni servizi (articolo 243, comma 2, del Tuel). Questi controlli servono a verificare, mediante certificazione, che il costo complessivo della gestione dei servizi a domanda individuale, riferito ai dati della competenza, sia stato coperto con i proventi tariffari e i contributi finalizzati in misura non inferiore al 36 per cento (a questo fine i costi di gestione degli asili nido sono calcolati al 50% del loro ammontare). Il costo complessivo della gestione del servizio di acquedotto, riferito ai dati della competenza, deve essere coperto con la tariffa in misura non inferiore all'80%; quello del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani interni ed equiparati, sempre riferito ai dati della competenza, deve essere coperto con la tariffa almeno nella misura prevista dalla legislazione vigente.
Ricadono, inoltre, nei controlli centrali gli enti locali che, pur risultando non deficitari, non presentano il certificato al rendiconto della gestione entro il 31 maggio, gli enti locali che non hanno approvato il rendiconto della gestione entro il 30 aprile, sino all'adempimento e coloro che hanno deliberato lo stato di dissesto finanziario per la durata del risanamento.
La platea dei soggetti obbligati abbraccia, infine, anche i Comuni e le Province che fanno ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale.