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Governance Poll 2022, Federiga: «Gli slogan facili hanno fallito, la gente vuole verità e trasparenza»

Per il presidente del Friuli Venezia Giulia «sbagliato uscire dal governo a prescindere», ma nega ambizioni nazionali

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di Gianni Trovati

«Tra gli elettori c’è una forte richiesta di politici che dicano la verità. La gente non vuole più ascoltare slogan che puntano a un compiacimento momentaneo ma non portano a nulla. Nei tempi difficili che stiamo vivendo apprezza di più una politica trasparente che renda conto dei successi ma anche di quel che non si riesce o non si può fare».

Quarantadue anni, in Lega (all’epoca Nord) da quando ne aveva 15, Massimiliano Fedriga è il presidente del Friuli Venezia Giulia e guida la conferenza delle Regioni. E come mostra il Governance Poll 2022 è il primo “governatore” da molti anni che si avvicina ai primati di consenso registrati dal suo collega veneto Luca Zaia. Grazie a un 68% di concittadini che si dicono disposti a rivotarlo, con un balzo di 9 punti rispetto all’edizione 2021, si piazza al secondo posto della graduatoria nazionale, vicinissimo alla vetta. E rafforza quella “Lega di governo” che a Nordest rimane fortissima mentre la Lega nazionale, che prova a essere di lotta e di governo insieme, zoppica.

Lei sente di incarnare una linea alternativa a quella di Salvini?

No. Io faccio il presidente di regione e spero di farlo al meglio.

Ma pensa che la Lega dovrebbe rimanere nel governo o uscirne?

Uscire dal governo a prescindere è sbagliato. Bisogna essere pragmatici e decidere in base alle situazioni concrete. Anche i cittadini chiedono prima di tutto di tenere i piedi ben piantati per terra.

In che senso?

Prima del Covid c’è stata una forte spinta per la protesta fine a se stessa. Poi abbiamo affrontato la pandemia, e ora inflazione e guerra. In questi tempi difficili c’è un forte apprezzamento per la concretezza, le persone chiedono rassicurazione, affidabilità e aiuto. Anche perché si è visto che con slogan come la «scatoletta di tonno» non si va poi lontano. Proprio per questo premiano gli amministratori locali e i presidenti di regione, che in media vedono crescere il proprio consenso.

Come si risponde a questa richiesta?

Con la verità e la trasparenza. Bisogna raccontare i successi ma anche le difficoltà, e spiegare le cose che non si riescono a fare. Sarebbe utile che nella campagna elettorale per le politiche ci si presentasse dicendo con chiarezza come si vede l’Italia nel 2028 su tutti i temi più importanti, dalla politica energetica ai rapporti internazionali.

Può essere lei a farsi portatore questa ricetta?

L’anno prossimo in Friuli Venezia Giulia ci sono le regionali e mi piacerebbe ricandidarmi per il secondo mandato.

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