Urbanistica

I casali si comprano se sono d’occasione, il 62% del mercato è in sette regioni

Un mercato dinamico ma che non esprime appieno le proprie potenzialità. Il settore dei rustici e casali è più sviluppato nelle zone richieste anche da una clientela estera e meno vivace, invece, dove il turismo approda con meno frequenza.

A questo si aggiunge che più della metà (62,1%) delle case rurali si concentra in appena sette regioni italiane, come registra il portale Idealista in un’analisi per Casa24 Plus. Ed è nel centro Italia che si ha maggiore presenza di questo genere di abitazioni, come mostra appunto la graduatoria di Idealista.

La Toscana (26,8% l’offerta sul totale) è la regione dove più di frequente è possibile imbattersi in proprietà di campagna in vendita, come casali o rustici. Ha conosciuto una stagione di successo, ma durante la crisi immobiliare i casali che tanto piacciono alla clientela inglese hanno perso parte ingente del proprio valore. Al secondo posto si trova il Piemonte con l’11,6% del totale. Langhe, Roero e Monferrato sono le aree preferite. Nel territorio del Barolo, segnala Tecnocasa, sono aumentate le richieste provenienti da acquirenti stranieri che cercano cascine da ristrutturare, magari da adibire a bed&breakfast. «Piacciono le zone di Barolo, Dogliani, La Morra e Monforte, dove i prezzi partono da un minimo di 200mila euro per soluzioni da ristrutturare, per arrivare anche a un milione di euro per quelle già ristrutturate» dicono dall’Ufficio studi di Tecnocasa. Sul mercato di Costigliole d’Asti, nel Monferrato, è in aumento l’interesse e la domanda di stranieri. Arrivano da Inghilterra, Svizzera, Stati Uniti, ma principalmente dal Nord Europa e puntano alla posizione panoramica e alla tipicità dell’immobile. Lo desiderano lontano dal caos cittadino, in località collinare e soprattutto circondato dal verde e dai vigneti. Gli stranieri usano gli immobili per vivere (se hanno raggiunto l’età da pensione), per fare una casa vacanza soprattutto se si tratta di una famiglia con bambini o per avviare attività di B&B o, ancora, per avviare una piccola azienda agricola.

Seguono, secondo Idealista, le Marche con il 5,9% dell’offerta e l’Emilia Romagna (5,1%). Sotto la soglia del 5% troviamo Umbria (4,9%), Puglia 4,3% - qui le proprietà rurali sono per lo più denominate masserie o trulli -, mentre il Lazio concentra solo il 3,4% dell’offerta globale.

«I valori sono ancora in calo nella maggior parte delle zone monitorate, anche se l’interesse degli acquirenti nel complesso è vivo - dicono da Idealista -, in particolare per zone lontane dalle città che attirano soprattutto per il mercato delle seconde case e delle strutture ricettive».

I picchi maggiori d’interesse si toccano a Lucca (24%), Terni (17,8%) e Grosseto (17,2%). In calo due mete classiche come Siena (-15%) e Pesaro-Urbino (-15,7%), mentre è stabile Firenze (-0,3%).

Sul fronte dei prezzi, aumenti interessanti su base annua si registrano ad Arezzo (3,3%), Terni (2,9%) e Pisa (2,2%), forti ribassi si registrano invece in provincia di Grosseto (-7,7%) e nel senese (-5,5%). Anche i proprietari di Firenze (3,8%) hanno rivisto le loro pretese nel corso di quest’anno. La Toscana risente, almeno nelle aree del senese e del grossetano, anche della lontananza da città come Milano, per cui i milanesi che hanno comprato qui 10-15 anni fa adesso preferiscono rivendere l’abitazione perché difficile da raggiungere per un fine settimana. Ma viene sempre preferita ad aree come il piacentino, area dove si potrebbe acquistare un casale di livello a un terzo del valore della Toscana ma che non conosce gran successo.

Grosseto, con 2.666 euro al metro quadro, resta al top dei valori nonostante il forte calo dei prezzi accusato quest’anno. La seguono Siena (2.367 euro/mq) e Firenze (2.258 euro/mq). Le quotazioni scendono sotto i 2mila euro al metro quadro in tutte le altre macroaree, mentre le occasioni migliori per una casa nel verde si trovano a Piacenza (912 euro/mq), Asti (695 euro/mq) e in provincia di Torino (648 euro/mq).

Secondo Tecnocasa nell’Oltrepo’ pavese a Stradella, e in particolare nell’area collinare di Santa Maria della Versa, a Montù Beccaria e San Damiano al Colle sono presenti rustici, cascinali, case di corte e case coloniche risalenti agli inizi del 900 e anche antecedenti. La domanda per questi immobili come seconda casa è però in calo (presenti solo pochi acquirenti di Milano che realizzano qui una seconda casa).

Gli stranieri fanno rotta anche sulla Sicilia. A Castellammare del Golfo e Scopello si registra una discreta domanda di casa vacanza da parte di stranieri, tedeschi, francesi, inglesi e belgi. Piacciono le soluzioni indipendenti tra cui anche i rustici possibilmente con vista mare e giardino. Si investono mediamente cifre che partono da 150mila euro.

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