I piccoli Comuni e il nuovo stato patrimoniale semplificato
Grosse novità per i piccoli Comuni italiani in vista del prossimo adempimento del rendiconto. Gli interventi operati dal legislatore nell'ultimo anno dapprima hanno procrastinato e poi soppresso l'obbligo per i Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti di adozione del sistema di contabilità economica-patrimoniale armonizzata.
L'attuale formulazione della normativa concede la facoltà di esonero a tutti i Comuni sotto i 5mila abitanti, compresi gli enti che nel frattempo avevano già avviato la contabilità economica patrimoniale armonizzata. La possibilità per i piccoli Comuni di non tenere la contabilità economico-patrimoniale rappresenta comunque un'opzione che dev'essere espressamente esercitata dall'ente mediante le medesime modalità utilizzate negli anni precedenti in occasione dei rinvii a suo tempo concessi dalla normativa.
In questo caso i piccoli Comuni possono allegare al rendiconto 2019 una situazione patrimoniale al 31 dicembre 2019 redatta con modalità semplificate, individuate dal decreto del ministero dell'Economia e delle finanze dello scorso 11 novembre 2019.
Il Dm ha dettato i criteri e le modalità da seguire per ottenere i valori delle voci di attività e di passività del prospetto di situazione patrimoniale semplificata, partendo dai prospetti di rendiconto e dai dati della contabilità finanziaria dell'ente nonché dai dati extracontabili necessari. Gli enti con popolazione inferiore a 5mila abitanti che sceglieranno di non tenere la contabilità economico-patrimoniale potranno quindi fare a meno della matrice di correlazione, del modulo economico-patrimoniale del piano dei conti e del conto economico. Non saranno esonerati, invece, dall'obbligo di tenere aggiornato l'inventario, sottoposto alle stesse regole previste per gli enti di maggiori dimensioni.
Arconet, con l'intento di agevolare i piccoli Comuni nell'elaborazione della situazione patrimoniale 2019 ha provveduto a predisporre un file Excel, denominato «situazione patrimoniale 2019», disponibile nel sito internet della ragioneria generale dello Stato dedicato all'armonizzazione contabile degli enti territoriali sotto la voce «documenti», che consente, in automatico, di aggregare le voci del piano patrimoniale e di raccordarle alle voci dello stato patrimoniale 2019.
Inserendo gli importi riguardanti le attività e le passività nei campi attivi del file Excel, quantificati in base ai criteri e alle modalità illustrate nel Dm, gli enti potranno sfruttarne gli automatismi preimpostati per giungere a una elaborazione semplificata della situazione patrimoniale alla data del 31 dicembre 2019.
Nello specifico, nel Dm si prevede per la compilazione dei prospetti del file l'utilizzo di informazioni derivanti:
• dall'inventario aggiornato alla data del 31 dicembre 2019;
• dai prospetti del rendiconto 2019;
• dall'ultimo conto del patrimonio approvato;
• da fonti di natura extra-contabile.
Un esame approfondito dei fogli di calcolo del file Excel e dei criteri di valutazione dettati dal Dm può dare lo spunto per effettuare alcune considerazioni di carattere operativo in merito alla predisposizione dei prospetti.
L'effetto di semplificazione dei criteri del Dm è indubbio in riferimento a singole voci della Situazione patrimoniale: è ad esempio concessa la possibilità di valorizzazione a 0 euro delle voci relative ai ratei e ai risconti.
Certo occorre tenere presente come le semplificazioni previste finiscano inevitabilmente per ridurre il contenuto informativo del prospetto patrimoniale. La non valorizzazione della voce di patrimonio netto «risultato economico dell'esercizio» di fatto pone in secondo piano tutti gli aspetti connessi alla dimensione economica della gestione, privilegiando invece le considerazioni relative alla consistenza complessiva del patrimonio netto dell'ente.
In altri casi la valenza di semplificazione dei criteri del Dm, soprattutto quando utilizzati con riferimento alle voci di credito e di debito desunte dalla contabilità finanziaria dell'ente, non è poi a ben vedere così rilevante. Per quantificare le singole voci dei crediti della situazione patrimoniale non sarà sufficiente l'utilizzo dei dati contenuti nel conto del bilancio e negli altri prospetti del rendiconto, ma occorrerà comunque disporre del dettaglio per codifica di piano finanziario di quinto livello dei residui attivi, dei crediti stralciati, dei crediti incassati nei conti correnti postali intestati all'ente, eccetera.
Per alcune voci di bilancio infine i rigidi automatismi introdotti dalla logica di semplificazione nei fogli attivi del file Excel richiedono un'attenzione ulteriore dei Comuni nella predisposizione degli altri allegati obbligatori del rendiconto. È il caso dei debiti di finanziamento, per i quali occorrerà verificare per tempo che gli applicativi gestionali in dotazione all'ente predispongano correttamente e in aderenza a quanto previsto nei principi contabili, i prospetti di rendiconto relativi agli accertamenti e agli impegni finanziari imputati agli esercizi successivi (in particolare l'allegato g) «Impegni pluriennali»). Non sarà infatti possibile ricostruire per queste voci di debito i valori delle consistenze al 31 dicembre basandosi sulle informazioni di natura extracontabile (quali ad esempio i piani di ammortamento dei mutui, eccetera).
L'elaborazione del prospetto di situazione patrimoniale semplificata in luogo della contabilità economica armonizzata rappresenta invece una sicura semplificazione dell'adempimento di invio dei prospetti di rendiconto tramite il portale Bdap. Secondo quanto stabilito dalla commissione Arconet nella Faq n. 36 del 14 febbraio 2020, i Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti che nel 2019 non tengono la contabilità economico patrimoniale, non devono trasmettere alla Bdap il conto economico, l'allegato h) concernente i costi per missione e i moduli economici e patrimoniali del piano dei conti integrato.
Questi sono solo alcuni aspetti di semplificazione e di attenzione che gli enti dovranno tenere in considerazione per decidere se adottare o meno il nuovo prospetto di Situazione patrimoniale semplificato. Una scelta che i piccoli Comuni dovranno assumere ponderando attentamente i pro e i contro connessi al definitivo addio al sistema di contabilità economica-patrimoniale armonizzata.
(*) Ancrel Romagna
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