Appalti

I Rup all'Anac: bandi-tipo ok, ma da integrare con una bussola per le gare telematiche

I risultati della consultazione svolta dall'Anticorruzione sull'utilizzo dei modelli standard per le gare da parte delle stazioni appaltanti

di Mauro Salerno

Bandi-tipo utili per alleggerire il lavoro dei Rup, ma da integrare con le ultime previsioni normative e soprattutto con i riferimenti allo svolgimento delle gare telematiche, da dove ormai passa la gran parte del mercato degli appalti pubblici. In estrema sintesi sono questi i risultati della consultazione (in gergo tecnico "Vir", valutazione dell'impatto della regolamentazione) che l'Anac ha condotto tra le stazioni appaltanti, coinvolgendo 273 Responsabili nel procedimento (Rup). La consultazione ha riguardato l'applicazione del Bando tipo n. 1 pubblicato dall'Anac, cioè il disciplinare di gara per l'affidamento di servizi e forniture nei settori ordinari, di importo pari o superiore alla soglia comunitaria, aggiudicati all'offerta economicamente più vantaggiosa secondo il miglior rapporto qualità/prezzo.

La consultazione in realtà è stata promossa verso un numero maggio di stazioni appaltanti (465) ma solo da 273 sono arrivate risposte valide.

Attraverso il questionario l'Anac ha provato a ottenere informazioni utili per la valutazione dell'utilizzo e della qualità del bando tipo investigando, in particolare, le ragioni del mancato o parziale utilizzo dello stesso; la chiarezza e la completezza delle sue clausole; gli effetti determinati dal suo utilizzo.

In generale le reazioni sono state positive. E non solo perché - sottolinea l'Autorità - i Rup interrogati sapevano di dialogare con l'Anac, promotrice del bando-tipo. I Rup, che lo hanno considerato il documento sufficientemente chiaro e completo,.

La consultazione ha comunque permesso di porre l'attenzione sull'esistenza di eventuali
previsioni normative non richiamate nel bando tipo che, secondo gli stakeholders, sarebbe
opportuno inserire nella revisione dello stesso. Tra queste, uno degli aspetti più segnalati dai funzionari pubblici è l'assenza di una bussola relativa allo svolgimento delle gare con piattaforma elettronica.

"In particolare - si legge nella relazione - è stato dichiarato che non è stata considerata la previsione di cui all'articolo 40, comma 2 del Codice dei contratti pubblici (mezzi di comunicazione elettronica); quella di cui all'articolo 58, comma 1 (sulle piattaforme telematiche di negoziazione); quella dell'articolo 80, comma 5, che in realtà è coperta dal Dgue, cui il bando tipo rimanda, quelle dell'articolo 106 comma 11 e comma 12, entrambe in materia di varianti".

Le risposte date hanno anche evidenziato le clausole del bando tipo che dovrebbero
essere integrate, tra queste ultime spiccano quelle relative alla modalità di presentazione
delle offerte e sottoscrizione dei documenti di gara (articolo 13); al contenuto della
documentazione amministrativa e dell'offerta tecnica (articolo 15); alla valutazione delle
offerte (articolo 21); al subappalto (articolo 9); alla garanzia (articolo 10).

"Il secondo elemento interessante che la consultazione ha fatto emergere - si legge ancora - è che spesso la determina a contrarre o atto equivalente non reca alcuna motivazione circa il mancato utilizzo del bando tipo o sue deroghe, anche là dove quest'ultima è richiesta dal legislatore (articolo 71 del decreto legislativo 50/2016). Sul punto, considerando che già la Relazione illustrativa al bando tipo n. 1, chiarisce le ipotesi in cui la predetta motivazione non è necessaria, potrà essere opportuno valutare se inserire in tale documento uno specifico richiamo".

L'analisi delle risposte fornite dai Rup evidenzia risultati sicuramente positivi sulla predisposizione della documentazione di gara, con una riduzione dei tempi e della difficoltà di predisposizione della procedura. Risultati positivi, segnala l'Anac, " sembrerebbero ricavarsi anche per quanto concerne la riduzione del contenzioso". Non emergono, invece, "risultati chiari per quanto concerne benefici, in termini di partecipazione alle gare e riduzione di errori formali, a favore degli operatori economici".

La consultazione conferma comunque l'importanza i fornire al mercato modelli standardizzati. Un obiettivo, segnalano all'Autorità, che si può però raggiungere solo stabilizzando "la normativa di riferimento, in quanto la standardizzazione per sua
stessa natura richiede la presenza di un quadro certo". Al contrario, e non solo negli ultimi anni, la disciplina degli appalti continua a essere un cantiere sempre aperto.
Un'altra richiesta che proviene dal mercato, evidenziata dalla consultazione, è quella relativa alla digitalizzazione delle procedure. "È plausibile - conclude allora l'Autorità - che l'aggiornamento del bando tipo, che terrà in debito conto i risultati della Vir, darà ampio spazio a questa tematica".

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