Personale

Il Piao raddoppia i piani su personale e anticorruzione

I tempi del via impongono di adottare i vecchi strumenti in attesa dei nuovi schemi

di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan

Il Dpr che elenca gli strumenti di programmazione assorbiti nel Piano integrato di attività e organizzazione (Piao) prosegue il suo cammino con il parere positivo ottenuto in sede di Conferenza Unificata (Nt+ Enti locali & edilizia del 10 febbraio). Per arrivare all’approvazione definitiva da parte del Governo, mancano però i passaggi al Consiglio di Stato e alle commissioni parlamentari.

Anche se la norma (articolo 6, comma 6 del Dl 80/2021) prevede la scadenza del 31 marzo, non tutti sono ottimisti sul rispetto del termine. E questa situazione di incertezza preoccupa le amministrazioni.

All’orizzonte si intravede, tra le altre, la scadenza del 30 aprile fissata dall’Anac con la delibera 1/2022 per l’approvazione del piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza; data posticipata rispetto all’ordinario termine del 31 gennaio proprio per dar tempo al legislatore di arrivare al coordinamento normativo a cui è deputato il Dpr.

Anche se la fine di aprile sembra lontana, in realtà le amministrazioni già devono muoversi per poter avere a disposizione i dati e le informazioni che servono per l’aggiornamento di un documento per sua natura molto articolato che coinvolge tutto l’ente.

Il Responsabile anticorruzione non può che operare a legislazione vigente, con il rischio di arrivare a un risultato che, nella migliore delle ipotesi, dovrà essere adattato al contenuto del Piao tipo che il ministero per la Pa adotterà in parallelo al Dpr.

Se il cronoprogramma contenuto nel Dl 80/2021 non fosse rispettato, il Piano triennale per la prevenzione della corruzione e la trasparenza dovrà essere approvato una prima volta in via autonoma e successivamente come sottosezione del Piao.

Ma il quadro non è più roseo se si allarga l’orizzonte agli altri piani che dovranno essere assorbiti dal Piao.

Il punto di partenza è rappresentato dalla necessità di procedere tempestivamente all’approvazione dei bilanci di previsione, ben prima del termine di legge, per avere a disposizione immediatamente le risorse destinate all’attuazione dei progetti contenuti nel Pnrr e poter assumere il personale.

Questo comporta che, quanto meno, il piano esecutivo di gestione e la programmazione del fabbisogno di personale debbano essere predisposti ed approvati secondo le disposizioni in essere. Ma per poter perfezionare le assunzioni risulta, altresì, necessario adottare anche il piano della performance e il piano delle azioni positive.

Un discorso a parte merita il piano del lavoro agile il cui percorso risulta già intrinsecamente tortuoso considerato il fatto che il 31 marzo scade il periodo di emergenza pandemica.

Di fatto, tutti gli elementi che andranno a costituire il Piao, con ogni probabilità, dovranno essere pronti, se non addirittura adottati, ben prima dell'entrata in vigore del nuovo Dpr e del piano integrato di attività e organizzazione. Quindi l'attività a cui le amministrazioni sono chiamate a far fronte in questi periodi può essere vissuta dai diversi attori coinvolti come mero adempimento per rispondere ai bisogni immediati legati anche al Pnrr, consapevoli che il lavoro dovrà essere ripreso, aggiornato e sistematizzato una volta definito nel dettaglio il nuovo quadro normativo.

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