Appalti

L'Anac richiama le stazioni appaltanti: individuare i giusti codici di gara

Un comunicato del presidente dell'Autorità ricorda i rischi (anche di sanzioni) legati alle comunicazioni errate sugli affidamenti

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di Mauro Salerno

Serve più attenzione da parte delle stazioni appaltanti nell'individuare i codici per gli appalti pubblici (Cpv) da indicare nelle procedure di affidamento. Questo al fine di evitare frequenti errori e incongruenze. È il richiamo rivolto dall'Anac nel comunicato del presidente Giuseppe Busia del 9 maggio 2023.

Nel comunicato l'Anac spiega che nell'ambito dell'attività di vigilanza è emerso che spesso le stazioni appaltanti incorrono a errori dovuti all'incongruenza tra la prestazione identificata dal codice Cpv («Common procurement vocabulary») prescelto e l'effettivo oggetto del contratto da affidare.

L'utilizzo del Cpv è obbligatorio dal 1° febbraio 2006 e consiste in un sistema unico europeo di classificazione delle attività utilizzato per descrivere l'oggetto dei contratti da affidare. È utilizzato a fini statistici e di raccolta dati, ma la sua funzione primaria è quella di uniformare e standardizzare la descrizione dell'oggetto della gara indicato nel bando, fornendo un riferimento comune in tutte le lingue dell'Unione europea.

L'impropria attribuzione del codice Cpv, avverte l'Anac, può avere rilevanti conseguenze. Tra queste ci sono le violazioni dei principi di trasparenza e par condicio degli operatori. Ma un codice Cpv errato può determinare anche una violazione degli obblighi di pubblicità legale. Se, ad esempio, viene indicato, erroneamente, nel bando un codice Cpv per il quale è prevista una soglia di rilevanza comunitaria più alta tale bando verrà pubblicato solo a livello nazionale e non in ambito europeo, determinando una lesione ancora maggiore della libera concorrenza. Infine, avverte sempre l'Anac, comunicare un Cpv errato all'Autorità potrebbe costituire la comunicazione di un'informazione non veritiera, con conseguente possibile applicazione di sanzioni nei confronti della stazione appaltante.

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