Fisco e contabilità

Imposta sulle piattaforme marine da versare ancora allo Stato

Non è stato ancora emanato il decreto ministeriale che individua i soggetti attivi d’imposta

di Pasquale Mirto

Con comunicato stampa dell’8 giugno, il ministero dell'Economia e delle Finanze precisa che l'imposta immobiliare sulle piattaforme marine (Impi), istituita dall'articolo 38 del Dl 124/2019, va ancora versata direttamente allo Stato, entro la scadenza del 16 giugno, utilizzando l'aliquota del 10,6 per mille. Si tratta di precisazione in deroga alle norme, motivata dal fatto che, per ragioni tecniche, non è stato ancora emanato il decreto ministeriale che individua i soggetti attivi d'imposta.

La normativa, infatti, prevede ben altro. L'articolo 38, comma 5, prevedeva il versamento allo Stato «limitatamente all'anno 2020», e la quota di competenza comunale, pari al gettito dell'imposta calcolata con l'applicazione dell'aliquota del 3 per mille, doveva essere riversata ai Comuni individuati con decreto interministeriale da approntare entro 180 giorni dall'entrata in vigore del Dl 124/2019, ovvero entro il 24 aprile 2020. Del decreto però nessuna traccia.

Il comunicato stampa del Mef rappresenta un temporaneo rimedio, ma parziale, perché nel 2021 oltre al versamento da fare ai Comuni i soggetti passivi dell'Impi devono anche presentare la relativa dichiarazione, entro il 30 giugno 2021, con riferimento all'Impi 2020.

L'obbligo di presentazione della dichiarazione deriva dalla circostanza che gli elementi che influiscono sull'ammontare dell'imposta dovuta non sono noti ai Comuni, ai quali spettano, tra l'altro, le attività di accertamento, non solo sulla quota comunale, ma anche sulla quota statale, con diritto a trattenersi imposta, sanzioni ed interessi, esattamente come avviene per l'Imu con riferimento ai fabbricati di categoria catastale D.

Circa gli elementi che contribuiscono alla quantificazione della base imponibile occorre rifarsi alle indicazioni date nella risoluzione n. 8/DF del 16 dicembre 2020, che rappresenta una sorta di manuale di applicazione della nuova imposta. In particolare, la risoluzione individua gli oggetti imponibili, precisando che nel genere più ampio delle strutture marine rientrano le piattaforme con struttura emersa, le testo pozzo sottomarine e le unità galleggianti di stoccaggio temporaneo, ma si precisa anche che l’Impi trova applicazione solo con riferimento alla prima categoria di strutture marine. L’elenco delle strutture marine installate nell’offshore italiano e quello pubblicato sul sito del Mise, all’indirizzo https://unmig.mise.gov.it/index.php/it/dati/ricerca-e-coltivazione-di-idrocarburi/piattaforme-marine.

Infine, si precisa che con risoluzione n. 77/E del 2 dicembre 2020, l’agenzia delle Entrate ha istituito il codice tributo «3970», denominato «Impi - Imposta immobiliare sulle piattaforme marine – Stato». Manca ancora, quindi, il codice tributo relativo alla quota di competenza comunale.

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