La Regione Veneto sbaglia la delibera sull’elenco per le nomine dei revisori
La Regione Veneto ha istituito il nuovo elenco regionale per le nomine dei revisori dei conti presso le istituzioni pubbliche di assistenza e aeneficienza, con delibera di giunta del 14 aprile 2017 n. 503.
Nell'allegato A alla delibera è previsto che i soli iscritti nella sezione A del registro dei revisori presso il ministero dell’Economia abbiano i requisiti per richiedere l'iscrizione in tale elenco. Quindi i revisori iscritti alla sezione B, tra i quali ci sono anche quelli anche attualmente svolgono attività esclusivamente per enti pubblici di qualsiasi dimensione comprese anche le Ipab, secondo la Regione sono a priori esclusi dall'elenco stesso.
Ciò, oltre a essere in contrasto con la normale logica, non tiene conto delle indicazioni fornite dal ministero, che il 22 maggio 2017 a domanda ha risposto che «non vi è nessuna differenza di status tra revisori legali iscritti nelle sezioni A e B,... la distinzione tra sezione A e B del Registro dei revisori legali è ispirato a logiche funzionali …… e non sottintende, a priori, alcuna differenziazione dei soggetti iscritti in termini di qualificazione o di capacità professionali.»
La decadenza dalle nomine
Oltre a questo, la delibera della giungta regionale del Veneto prevede che dal 17 ottobre 2017 decadano tutti gli incarichi degli attuali revisori di Ipab, con forti dubbi sulla legittimità di questa disposizione a fronte di regolari e formali procedure di nomina che prevedono scadenze di mandato già definite. Tutto ciò senza che nella delibera siano date garanzie in merito all'imparzialità e all trasparenza sulle modalità con cui verranno nominati i futuri revisori.
È evidente, quindi, l’errore della giunta che ha supposto, sbagliando, che i revisori iscritti alla sezione A del registro siano più capaci professionalmente di quelli iscritti alla sezione B. Si auspica, quindi, visti i tempi ristrettissimi per presentare le domande all'iscrizione del nuovo elenco (14 giugno 2017) che senza indugio la Regione ponga rimedio, come è nelle sue possibilità, a questo abbaglio normativo, per evitare una pioggia di ricorsi al Tar.
(*) Dottore commercialista
(*) Presidente Ancrel
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di Stefano Baldoni (*) - Rubrica a cura di Anutel