Fisco e contabilità

La salvaguardia degli equilibri: analisi della cassa

La cassa è un ottimo indicatore delle difficoltà e consente agli enti di anticipare le criticità attivando politiche di gestione che consentano «di limitare i danni»

di Elena Masini e Alessandro Festa

Nonostante il rinvio dei termini per l'approvazione del bilancio di previsione 2020-2022 e della salvaguardia degli equilibri, molti enti si trovano nella condizione di avviare comunque le procedure volte a verificare la tenuta degli equilibri di bilancio che l'emergenza sanitaria ha reso una grossa incognita.

La cassa è, da sempre, un ottimo indicatore delle difficoltà che la gestione di competenza rileverà in un secondo momento e la sua analisi consente agli enti di anticipare le criticità attivando politiche di gestione che consentano «di limitare i danni». Recentemente anche la Sezione Autonomie della Corte dei conti, con la deliberazione n. 9/2020 (facendo proprie le osservazioni della sezione regionale di controllo per l'Emilia Romagna) ha introdotto un indicatore che consente di valutare il rischio di tensioni di cassa.

Questo indicatore, ottenuto dal rapporto tra i residui attivi al netto della quota accantonata a fondo crediti con lo stock di residui passivi, rappresenta l'incidenza dei debiti (che alla luce del principio generale della competenza finanziaria potenziata coincide con lo stock di residui passivi) che sono coperti da entrate ritenute liquide in un orizzonte di breve termine. Evidentemente il valore ottimale dell'indicatore dovrebbe tendere allo zero, che sta a indicare che la giacenza di cassa è in grado di far fronte alle obbligazioni perfezionate ed esigibili. Valori superiori a cento, pur non essendo oggetto di rilievi da parte della corte (che ha come limite 140%), devono esser considerati come un segnale importante che deve scatenare una serie di analisi approfondite.

Evidentemente il valore di questo indicatore va analizzato nel tempo: se dall'analisi dell'ultimo triennio dovesse emergere una tendenza al peggioramento, non legata a eventi eccezionali e non ripetibili, sarà necessario agire in maniera combinata sulle leve che consentono di arginare, o per lo meno attenuare, le tensioni di cassa.

La prima analisi riguarda la possibilità di applicare quote di avanzo di amministrazione: se il fondo iniziale di cassa (libera) non copre i residui passivi e il fondo pluriennale vincolato (generato da entrate senza vincolo di destinazione) allora la quota è generata da residui attivi che non si sono incassati e quindi è opportuno evitare di applicare al bilancio una posta in entrata che potrà solo peggiorare le tensioni sulla cassa.

Oltre a questa prima valutazione, sarà necessario agire sugli altri strumenti che consentono di ridurre i problemi di liquidità:
I residui attivi: sarà necessario agire sul modello organizzativo adottato, cercando di anticipare il più possibile l'emissione delle liste di carico/ruoli, agire cercando di quantificare e ridurre la morosità incolpevole che caratterizza le singole fattispecie di entrata; si dovrà potenziare la riscossione coattiva e non va sottovalutata la puntualità e la precisione delle rendicontazioni, che spesso rende incagliati crediti per motivazioni facilmente risolvibili.

Il Fondo crediti di dubbia esigibilità: è lo strumento che il legislatore ha individuato per evitare che entrate presunte finanzino spese certe e, in ottica di limitazione delle tensioni di cassa, è uno strumento che produce i risultati sperati a condizione che venga costantemente attenzionato e verificato, utilizzando anche gli stanziamenti in competenza del fondo come una leva che possa permettere di ridurre l'impatto che sarà esplicitato in occasione del rendiconto.

Il contenimento della spesa: è decisamente la leva più difficile da attivare, sia per il grado di rigidità della spesa corrente che per le varie tensioni anche di tipo politico. È però da questa via che si dovrà passare se non sarà possibile incrementare la propria capacità di riscossione, anche attraverso un'azione incisiva in termini di moral suasion oltre che dalla verifica puntuale e meticolosa sugli stanziamenti a bilancio, commisurandoli all'effettiva capacità dell'ente di onorare i propri debiti.

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