Amministratori

Mattarella: «Fare rete tra Stato e Autonomia sul Pnrr»

Messaggio ai prefetti: mediazione sociale preziosa per affrontare questione lavoro. «Assistiamo con attenzione ai tentativi di pace ma non ai danni di chi è stato aggredito. Al ricevimento del Quirinale la premier

di Lina Palmerini

Giorno di ricorrenze, 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione «che garantisce la libertà, diritti e doveri della nostra comunità» e 77 dalla scelta della Repubblica fatta «dal popolo italiano all’insegna del rinnovamento della democrazia». Così Mattarella vuole celebrare i due anniversari, ricordano le basi della nostra convivenza. E, in questo giorno, come sempre c’è il consueto messaggio ai prefetti in cui proietta la nostra storia verso le sfide attuali e decisive. In primo luogo, il Pnrr su cui invita alla collaborazione istituzionale. «È il fare rete tra Stato, autonomie locali, istituzioni e componenti della società che consente di superare le sfide e le crisi. Con uno sguardo che sappia guardare oltre l’emergenza». Certo, di emergenze l’Italia ne deve gestire, come quella in Romagna ma, appunto, guardando oltre le urgenze c’è la necessità di rilanciare sapendo usare i fondi messi a disposizione dall’Europa. E Mattarella indica gli ingredienti fondamentali per riuscire nell’impresa: «Dotarsi di una visione condivisa, essere capaci di un lavoro ben coordinato, così come la disponibilità a operare concordemente per un efficace utilizzo delle risorse del Pnrr in una logica di orizzonte ampio».

A loro, ai prefetti ha sempre rivolto uno sguardo attento per il loro legame con i territori e dunque per la «vicinanza alle fasce più fragili della popolazione, alle situazioni di marginalità» cercando di «migliorare la qualità della vita con un’attenzione particolare al degrado e disagio sociale, soprattutto dei giovani e degli anziani». Insomma, è da loro che parte e si sviluppa quella funzione di «coesione sociale» così essenziale in tempi di diseguaglianze. «La mediazione sociale, il dialogo con tutti gli attori sono preziosi per affrontare la questione del lavoro oggi, per l’affermazione della legalità, nel contrasto a ogni forma di sfruttamento, assicurando ogni sforzo per elevare la sicurezza delle condizioni lavorative». È questo, dice il capo dello Stato, il modo giusto di far vivere la Costituzione nella realtà e si dice «riconoscente»verso di loro per il prezioso contributo «che offrite alla concreta attuazione dei valori costituzionali di libertà, eguaglianza e solidarietà». E si dice grato soprattutto per l’impegno nelle aree alluvionate che ha messo a dura prova i cittadini e le imprese.

Ma ieri era l’occasione per celebrare anche la nostra storia, la scelta degli italiani verso la Repubblica, la nascita della Costituzione. E affida alcune riflessioni a un’intervista rilasciata a Paolo Pagliaro per Postenews anticipata da Il Foglio in cui ricorda «il costituzionalismo ispirato dall’illuminismo» e la figura di Gaetano Filangeri il grande giurista e pensatore italiano che ispirò anche il preambolo della Costituzione americana con il suo diritto alla ricerca della felicità. «Quel bellissimo richiamo - presente in qualche Costituzione ai giorni nostri - che la nostra Carta indica il diritto al lavoro che, a ben vedere, è un altro modo di declinare la dignità umana, sulla strada della felicità». E poi,nel saluto agli ambasciatori prima del Concerto, dice di «assistere con interesse ai tentativi di individuare sentieri di dialogo per la pace» in Ucraina ma una pace «che non sia ai danni di chi è stato aggredito». La risposta è nella collaborazione tra Stati e nell’Europa «e l’Italia continuerà a lavorare affinché l’Ue sia sempre più attore di pace e stabilità». Ieri, tra l’altro, è stato il giorno del ricevimento per la Festa della Repubblica dopo tre anni di sospensione a causa del Covid. Un ritorno alla normalità e un debutto per Giorgia Meloni ai giardini del Quirinale nel suo ruolo di premier.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©