Urbanistica

Pedemontana lombarda, partono i lavori: costi in crescita verso 2 miliardi

Webuild: firmato il contratto da 1,26 miliardi per le tratte dell'autostrada

di Sara Monaci

Pedemontana, si riparte. Martedì 6 dicembre la società Apl (Autostrada pedemontana lombarda) ha firmato il contratto per la progettazione esecutiva e la realizzazione delle tratte B2 e C - circa un terzo dell’autostrada da 67 chilometri previsti da Varese verso Bergamo -, per un investimento da 1,26 miliardi di euro. Il progetto è stato affidato al consorzio di imprese guidato dal Gruppo Webuild e partecipato da Impresa Pizzarotti.

La gara era già stata vinta nel marzo 2021, poi i lavori a seguito di una serie di ricorsi al Tar si erano fermati. Ieri la situazione si è sbloccata, in attesa di aprire un altro dossier complicato, quello degli extracosti legati allo shock energetico, che Webuild sta valutando e che potrebbe portare il valore complessivo dell’investimento verso i 2 miliardi tra pochi mesi.

Comunque la giornata di ieri segna un nuovo inizio. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha sottolineato che «finalmente potranno ripartire i cantieri per questa infrastruttura che contribuirà ad alleggerire il traffico intorno e su Milano». Secondo il presidente di Pedemontana Lombarda Luigi Roth con le nuove opere «siamo di fronte a un nuovo paradigma, che ci sfida su quattro elementi di grande importanza: migliorare la capacità delle infrastrutture di trasporto con l’uso di dati e intelligenza artificiale; aumentare la sicurezza, grazie ai sistemi di controllo dell’asset autostradale e dei veicoli da remoto; gestire la transizione energetica pensando alla trazione elettrica e infine pensare in termini di sostenibilità complessiva dell’opera, sia nella realizzazione sia nella gestione».

La soluzione progettuale sviluppata da Webuild prevede l’installazione di sistemi di trasporto intelligenti cooperativi, l’utilizzo di tecnologie che renderanno le strade pronte ad accogliere anche veicoli a guida autonoma e l’installazione di un sistema di diagnostica per le principali strutture portanti, attraverso strumenti di monitoraggio dei parametri di stress strutturale (deformazioni, carichi, vibrazioni, temperatura).

I cantieri prevedono anche opere di compensazione per i comuni coinvolti. L’obiettivo dell’opera, ritenuto ancora valido nonostante i 20 anni di attesa, è collegare le aree molto industrializzate di Varese, Como, Bergamo e Milano, decongestionando il traffico della A4 e dei centri urbani attraversati e alleggerendo al contempo anche il sistema tangenziale di Milano.

Commissionata da Apl, con una concessione trentennale da parte di Concessioni autostradali lombarde (partecipata da Regione Lombardia e Anas), la nuova infrastruttura dovrebbe essere completata per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026. Era già stata inserita nel dossier di candidatura di Expo 2015, ma per anni l’opera è stata bloccata da un contenzioso con la società Strabag.

La realizzazione è stata rallentata da varie vicessitudini e piani finanziari incerti, che hanno permesso la costruzione solo della prima parte (circa 25 chilometri). Ora i lavori ripartiranno, ma tra pochi mesi ci sarà da affrontare il tema inevitabile degli extracosti legati all’aumento di materie prime e costi energetici. Webuild ha già annunciato che metterà a punto il nuovo piano e lo invierà alla società autostradale e all’azionista.

Reperire nuove risorse non sarà semplice, ma le strutture tecniche di Palazzo Lombardia stanno cercando di capire se il fondo messo a disposizione nella Finanziaria 2023, finalizzato proprio alle compensazioni degli extracosti, possa essere impiegato anche per le opere non legate al Pnrr, come appunto la Pedemontana. La risposta potrebbe essere trovata qui, nei prossimi giorni.

Per l’opera intanto sono gia stati spesi 1,2 miliardi circa di finanziamenti pubblici.Il piano finanziario prevede la gestione di un pedaggio.

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