Personale scolatico, in arrivo un permesso retribuito in caso di assenze per postumi da vaccino anti-Covid
Lo ha comunicato il Dipartimento della funzione pubblica in relazione a docenti e personale Ata
Sembra tagliare il traguardo una norma, messa appunto dai dicasteri guidati da Patrizio Bianchi e Renato Brunetta, che consentirà agli insegnanti e al personale Ata di poter eventualmente usufruire di un giorno di permesso retribuito per ricevere la somministrazione del vaccino, sul modello di quanto avviene per la donazione del sangue. Lo ha comunicato il Dipartimento della funzione pubblica.
La giustificazione dell'assenza
L'avvio del piano vaccinale per i lavoratori della scuola ha generato alcuni dubbi in ordine all'individuazione delle tipologie di permessi e/o assenze da utilizzare per giustificare l'assenza dal servizio per sottoporsi alla somministrazione del vaccino e come imputare, ai fini del trattamento economico, le assenze per malattia per effetti collaterali postumi alla vaccinazione.
Molti istituti scolastici, partendo dal presupposto che non esiste obbligo alla vaccinazione, attenendo perciò la decisione alla sola volontà del singolo, non ultimo, in mancanza di disposizioni straordinarie per disciplinare questa fattispecie, hanno inviato il personale interessato a utilizzare ferie o permessi previsti dalla contrattazione nazionale.
La questione è giunta sui tavoli parlamentari attraverso alcune interrogazioni volte a sollecitare da un lato l'introduzione di un permesso ad hoc per il vaccino e dall'altro, l'introduzione di una disciplina di miglior favore, che preservi l'intera retribuzione al lavoratore che a causa dei postumi del vaccino, sia costretto a ricorrere alla malattia, senza che lo stesso veda intaccata la sua retribuzione come ordinariamente avviene per ogni singolo periodo di malattia, nei primi dieci giorni di assenza (così detta «trattenuta Brunetta»)
Il comunicato
Il Dipartimento della Funzione pubblica è intervenuto per fornire alcuni chiarimenti sulla questione.
In primo luogo ricorda la portata dell'articolo 71, comma 1, della legge 133/2008, che non colpisce lo stipendio dei dipendenti pubblici ma esclusivamente gli emolumenti accessori legati alla produttività e alla presenza in servizio e le fattispecie della sua non applicabilità.
Si informa che per il momento le segnalazioni sono giunte soltanto dal mondo della scuola e non da altro personale della pubblica amministrazione (medici, infermieri, forze dell'ordine) che si è sottoposto a vaccinazione.
La nota conclude con la notizia dell'arrivo di norma ad hoc per consentire al personale scolastico di poter eventualmente usufruire di un giorno di permesso retribuito per ricevere la somministrazione del vaccino, sul modello di quanto avviene per la donazione del sangue. La straordinarietà della situazione non coinvolge tuttavia il solo personale scolastico ma sta già coinvolgendo il corpo della Polizia Locale in relazione al quale è già stato avviato il progetto di immunizzazione. Appare quindi legittima l'aspettativa che il permesso di nuova introduzione possa estendersi anche a questa diversa categoria, prefigurandosi già l'interrogativo se avrà effetto retroattivo.