Personale

Pnrr e nuovi profili professionali, un temporary manager per le Pa

L'esperienza della Regione Emilia Romagna nata per accompagnare i processi di transizione delle Unioni di Comuni

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di Alberto Scheda

Tempi straordinari richiedono competenze straordinarie, questo sembra il motto che anima il futuro prossimo nella gestione di risorse umane della pubblica amministrazione italiana. I fondi aggiuntivi del Pnrr e le profonde riforme che ne daranno attuazione richiedono ruoli e competenze che non sono attualmente disponibili negli organici degli enti pubblici. Vanno in questo senso le iniziative del Ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta che prevedono l'inserimento di professionalità nuove a tempo determinato. Prova ne è il Dl 80/2021 che delinea modalità di accesso facilitate per recuperare competenze specifiche per i progetti del Pnrr. É risaputo che le fasi di transizione e riorganizzazione di un ente pubblico devono essere accompagnate da figure in grado di gestire il cambiamento e soprattutto in grado di mettere in campo conoscenze che normalmente non sono nel bagaglio culturale dei funzionari pubblici. Materie come il controllo di gestione, project management, analisi dei processi, digitalizzazione eccetera sono alcune di quelle più rilevanti per accompagnare ogni processo di cambiamento e innovazione.

Il temporary management (TM) è una figura acquisita dall'esterno, che si sta radicando in Europa, e non solo, come uno dei modelli privilegiati per gestire l'accelerazione del cambiamento e dell'innovazione nelle imprese, specie nelle Pmi. Nel pubblico figure simili sono acquisite nella veste più tradizionale del "consulente". In una direzione molto più innovativa va, da alcuni anni, un'iniziativa della Regione Emilia-Romagna, volta ad a stimolare e accompagnare i processi di transizione delle Unioni di Comuni del territorio. L'idea è quella di finanziare temporaneamente l'acquisizione di un coordinatore/consulente che svolga la funzione di stimolo, coordinamento e assistenza nelle fasi di sviluppo di un ente complesso come una Unione di comuni. L'elaborazione di progetti di riorganizzazione sovracomunale e la gestione delle fasi di conferimenti di servizi, personale e risorse è uno dei processi organizzativo-istituzionali più complessi nell'architettura degli enti locali. Per questo la Regione Emilia-Romagna ha previsto appositi sostegni prevedendo un finanziamento a copertura della spesa di queste figure. Sono oltre una dozzina le Unioni beneficiarie nel 2021 e altrettante nel 2020, enti che beneficeranno di un contributo a quasi totale copertura della spesa (90%) per un biennio. La pluriennalità è dovuta alla complessità dei processi di conferimento che richiedono, per andare a regime più di un anno, in quanto una riorganizzazione dei servizi di più Comuni da conferire in un nuovo ente è davvero un processo articolato. Le risorse saranno erogate a fronte di uno specifico obiettivo ovvero «l'elaborazione ed il supporto alla realizzazione di piani di rafforzamento amministrativo delle unioni e di incremento e miglioramento della gestione di funzioni comunali, volti a superare le fragilità, le disfunzionalità e le arretratezze organizzative riscontrate (strutturali, procedurali e strumentali), rafforzandone la capacità di erogare servizi di qualità più soddisfacente». L'incarico ha target molto specifici quali il conferimento completo di almeno due servizi o il completamento del livello minimo previsto dalla norma regionale e comunque deve tendere trasversalmente al miglioramento dell'organizzazione e delle azioni finalizzate a rafforzare l'effettività e il livello di completezza nel conferimento delle funzioni già in essere, oltre che il rafforzamento delle attività che qualificano la virtuosità dell'unione nel processo di integrazione e coordinamento tra unioni e comuni. Per poter finanziare i temporary manager gli enti devono presentare un programma che preveda: a) definizione del progetto di sviluppo e miglioramento dell'unione con relative tempistiche, azioni e risultati attesi; b) definizione e sviluppo di un piano formativo del personale finalizzato all'attuazione del progetto; c) analisi e definizione delle esigenze di adeguamento tecnologico dell'unione e dei comuni e avvio dell'implementazione delle misure e delle soluzioni da porre in essere.

Questa tipologia di figura, gli obiettivi e le competenze richieste paiono anticipare le necessità di professionalità che il Pnrr richiederà agli enti, e paiono un esperienza innovativa che sta sperimentando sul campo una nuova modalità di integrazione delle risorse umane necessarie al rinnovamento degli enti locali del paese.

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