Fisco e contabilità

Pnrr, fondi alle città a 665 milioni: tutte le novità nella versione finale del decreto Aiuti per gli enti locali

Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del Dl saranno individuati per ogni Comune piano degli interventi e schede progettuali

di Anna Guiducci e Patrizia Ruffini

Sale a 665 milioni il contributo alle grandi città per rafforzare gli interventi del Pnrr. Roma, Milano, Napoli, Torino e Palermo nel 2023 potranno contare sulla prima rata di 325 milioni, a cui si aggiungeranno 220 milioni nel 2024 e il resto entro il 2026. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, saranno individuati per ciascun Comune il piano degli interventi e le schede progettuali. Restano confermate nel testo finale del decreto Aiuti pubblicato sulla Gazzetta le novità per gli enti locali anticipate nei giorni scorsi.

Si riduce però a 170 milioni (150 per i Comuni, il resto a Province e Città) il nuovo aiuto statale per sostenere i bilanci locali, al fine di garantire la continuità dei servizi erogati. Le risorse si vanno ad aggiungere ai 250 milioni di euro (200 per i comuni e 50 per Province e città) stanziati dal decreto 17/2022 e già ripartiti nel corso dell'ultima riunione della Conferenza stato città. La distribuzione delle nuove somme sarà effettuata entro il 30 giugno 2022 in relazione alla spesa per utenze di energia elettrica e gas sostenuta da ciascun ente.

Trova conferma nel testo pubblicato sulla Gazzetta la norma sulla Tari, secondo la quale nell'ipotesi in cui la scadenza finale per la deliberazione del bilancio di previsione sia prorogata a una data successiva al 30 aprile dell'anno di riferimento, il termine per l'approvazione dei piani finanziari del servizio di gestione dei rifiuti urbani, delle tariffe e dei relativi regolamenti, nonché della tariffa corrispettiva coincide con quello per la deliberazione del bilancio di previsione. In caso di approvazione o di modifica dei provvedimenti relativi alla Tari o alla tariffa corrispettiva in data successiva all'approvazione del proprio bilancio di previsione, il comune provvede ad effettuare le conseguenti modifiche in occasione della prima variazione utile.

Tra le novità anche la deroga al vigente ordinamento al fine di consentire agli enti locali, in via eccezionale e limitatamente all'anno 2022, in considerazione degli effetti economici della crisi ucraina e dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, di approvare il bilancio di previsione con l'applicazione della quota libera dell'avanzo, accertato con l'approvazione del rendiconto 2021.

Ai comuni capoluoghi in rosso, con disavanzo di amministrazione 2020 superiore ai 500 euro per abitante, sono estesi gli stessi meccanismi previsti dalla manovra 2022 per i Patti anti-crisi con Napoli, Torino, Palermo e Reggio Calabria.

La procedura può essere attivata anche da parte dei comuni sede di città metropolitana, diversi da quelli di cui al comma 567 dell'articolo 1 della legge n. 234 del 2021, e dai comuni capoluoghi di provincia con un debito pro capite superiore ad euro 1.000 per abitante sulla base del rendiconto dell'anno 2020 definitivamente approvato e trasmesso alla Bdap al 30 aprile 2022.

A favore delle province e delle città metropolitane, che sono in procedura di riequilibrio o che si trovano in stato di dissesto finanziario, è previsto poi un fondo di 45 milioni (30 per l anno 2022 e 15 milioni per l anno 2023) da ripartire in proporzione al disavanzo di amministrazione risultante dall'ultimo rendiconto definitivamente approvato inviato alla Bdap. Il contributo complessivamente riconosciuto a ciascun ente è prioritariamente destinato alla riduzione, anche anticipata, del disavanzo di amministrazione.

Infine, è stanziato per tre anni (2022-2024) un fondo di 80 milioni di euro annui destinato alle province e alle città metropolitane che hanno subito una riduzione percentuale nel 2021 rispetto al 2019 del gettito dell'Imposta provinciale di trascrizione (Ipt) o RC Auto superiore, rispettivamente, al 16 per cento (Ipt) e al 10 per cento (Rc Auto), come risultante dai dati a disposizione del Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia e delle finanze alla data del 30 aprile 2022.

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