Appalti

Progettazione, il bando deve sempre indicare il metodo di calcolo dei compensi

Con un atto del presidente l'Anac boccia anche la scelta di un Consorzio di bonifica di limitare l'indicazione delle referenze dei concorrenti ai soli progettisti in organigramma

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di Mauro Salerno

Sono illegittimi i bandi che non indicano in maniera esplicita il metodo di calcolo utilizzato per individuare i compensi, che deve sempre partire dal «decreto parametri» del 2016. Così come viola il principio di concorrenza la scelta di limitare le referenze solo progetti firmati da progettisti risultanti nell'organigramma della società. Sono i due principi ribaditi dall'Anac e usati per bocciare la procedura promossa dal Consorzio di bonifica del Brenta per la progettazione di una diga (importo a base di gara 1,17 milioni con un importo lavori stimato di 99,75 milioni).

La questione è al centro di un atto del presidente del 25 maggio, nato dalla doppia segnalazione dell'Oice (l'associazione delle società di ingegneria e architettura) e del Consiglio nazionale degli ingegneri. L'Autorità accoglie entrambe le segnalazioni. La prima, riferita alla limitazione delle referenze, per l'Anac avrebbe dovuto condurre la stazione appaltante alla ripubblicazione della gara, risultando insufficienti i chiarimenti forniti nell'ambito dei quesiti. Per consentire in questo modo di partecipare, con nuovi termini per le offerte, ai soggetti rimasti fuori dalla gara presidiata da soli due concorrenti.

Quanto alla segnalazione sulla mancata indicazione di calcolo dei compensi professionali, l'Autorità ricorda ancora una volta che le stazioni appaltanti devono utilizzare come riferimento i parametri inclusi nel Dm Giustizia del 17 giugno 2016 «potendosene discostare solo in presenza di una motivazione adeguata» e che sono inoltre vincolate indicare nel bando «analiticamente il dettaglio dei corrispettivi per le attività posti a base di gara, circostanza questa non rilevata nella specie».

«Apprezziamo le precisazioni dell'Autorità - sottolinea il direttore generale dell'Oice Andrea Mascolini -. Avevamo segnalato questo bando, poi rettificato, perché oltre ai profili di concorrenza, non considerava in alcun modo che legare le referenze dell'operatore economico al fatto che il professionista fosse ancora in forze presso la società, avrebbe finito per svuotare il patrimonio di referenze delle società in un momento di spinto turn over interno alle aziende. Peraltro, ad analoghe conclusioni è arrivato il Consiglio di Stato sul tema generale della spendibilità dei requisiti da parte dei professionisti che escono da una società». «È infine interessante - aggiunge Mascolini - anche quanto specificato sui compensi professionali, in risposta all'esposto dei colleghi del Cni, nel senso che il decreto parametri deve essere sempre applicato. Anche perché rileviamo come in queste settimane si stia sviluppando un dibattito su un presunto ripristino dei minimi tariffari che andrebbe ben chiarito per evitare contenziosi».

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