Scuole innovative, quei 50 progetti che rischiano seriamente di restare sulla carta (ma intanto arriva il concorso-bis)
Il maxi-concorso per le scuole innovative lanciato nel 2016 rischia seriamente di restare sulla carta. Non sarebbe la prima volta che una competizione di idee finisce su un binario morto. Sarebbe però la prima volta che l'ombra del fallimento si allunga su una procedura internazionale (multipla) lanciata da un'amministrazione centrale - il ministero dell'Istruzione - che ha raccolto 1.238 proposte e ha coinvolto migliaia di professionisti.
Eppure, al momento - dopo il parere dell'Anac che ha sbarrato la strada all'affidamento diretto della progettazione definitiva ai progettisti vincitori - la procedura è all'émpasse. Quelli che si stanno attivando di più per cercare di restare fedeli allo spirito del concorso (affidamento della progettazione al vincitore del concorso di idee da parte dell'ente locale) sono proprio i progettisti vincitori, che hanno fatto rete e hanno cominciato a bussare a tutte le porte, con una lettera inviata alla fine del marzo scorso a ministero dell'Istruzione, Anac, Inail, ordini professionali, consigli nazionali degli architetti e degli ingegneri. Ma di risposte - finora - non ne sono arrivate, fatta eccezione per il sostegno della Fondazione degli architetti di Firenze e per due pareri dell'ordine degli architetti di Roma.
«Abbiamo ufficialmente chiesto all'Anac di riformare il parere depositato a marzo scorso, perché lo riteniamo sbagliato alla luce della nota di chiarimento del Miur del 5 agosto 2016; e abbiamo anche chiesto all'Anac l'accesso agli atti», dice Jonathan Lazar, uno dei 46 capigruppo vincitori del concorso di idee firmatari della lettera.
LA LETTERA DEI 46 VINCITORI DEL CONCORSO INVIATA A MIUR, ANAC, INAIL, ORDINI, CNA E CNI
Il parere dell'Anac e la nota del Miur "dimenticata"
La nota del Miur citata da Lazard - con data di protocollo del 5 agosto 2016 e pubblicata il 16 settembre sul sito del concorso - contiene l'indicazione dei requisiti di gara, redatta proprio allo scopo di rendere possibile da parte degli enti locali, l'affidamento con procedura negoziata al vincitore dei successivi livelli di progettazione, senza dover replicare una procedura a evidenza pubblica. La nota del Miur del 5 agosto è stata pubblicata sul sito del concorso il 16 settembre successivo, ovviamente prima della scadenza del bando del concorso (scadenza, peraltro, prorogata due volte e, infine, fissata al 31 ottobre 2016).
Nel suo parere, tuttavia, l'Anac non fa riferimento alla nota del Miur. E questo perché - secondo quanto riferito a «Edilizia e Territorio» da più fonti - nella formulazione del parere inviato nel novembre 2017 dalla struttura di missione per l'edilizia scolastica di Palazzo Chigi, questa informazione non sarebbe stata segnalata. Anche per vederci chiaro, i progettisti hanno presentato all'Anac una richiesta di accesso agli atti.
LA NOTA DEL MIUR PUBBLICATA IL 16 SETTEMBRE
I 350 di fondi dell'Inail e l'émpasse degli enti locali
L'aspetto più paradossale di questa émpasse - vale la pena di ribadirlo - è che i soldi per realizzare le scuole ci sono: 350 milioni di euro che l'Inail ha riservato all'acquisto degli immobili (secondo quanto previsto dalla legge n.107/2015, comma 158), soldi che lo Stato si impegna a rifondere in modo diluito nel tempo, pagando all'Inail i canoni di affitto. L'impegno dell'Inail nell'operazione include anche la pubblicazione dei bandi di lavori. «Questi soldi sono vincolati all'investimento nelle scuole selezionate dal concorso di idee», ribadisce l'architetto Lazar.
A proposito di soldi, il rappresentante degli architetti vincitori ricorda anche che i premi per i vincitori non sono stati ancora liquidati. Fonti del Miur confermano la cosa, ma assicurano anche che «le note di liquidazione stanno partendo, scaglionate».
Amministrazioni al bivio: gara o affidamento diretto al vincitore
Anche gli enti locali - per quanto disorientati - cercano di non perdere l'opportunità di poter realizzare la nuova scuola gratis che gli era stata promessa.
Tra chi pensa di proseguire sulla strada indicata dall'Anac c'è il comune di Modena. «Per noi questo progetto è importante - esordisce il vicesindaco e assessore alla Scuola Gianpietro Cavazza - anche perché è incluso nel nostro progetto per la riqualificazione delle periferie; e vogliamo assolutamente realizzarlo». E annuncia: «Faremo una gara per affidare la progettazione definitiva ed esecutiva, aperta a tutti i progettisti che hanno i titoli per partecipare».
C'è poi chi sta cercando di restare il più possibile aderente allo spirito iniziale del bando, cioè l'affidamento della progettazione al vincitore. L'ipotesi allo studio da parte di una amministrazione regionale per tutti i concorsi sul suo territorio è la seguente: una gara di progettazione da affidare con procedura negoziata, invitando i primi cinque progettisti che risultano indicati nella graduatoria finale del concorso di idee, con un sistema di punteggio che dia un vantaggio al vincitore. «È una ipotesi di cui stiamo verificando la percorribilità, anche facendo un quesito ad Anac - dice il tecnico regionale che sta valutando questa ipotesi - per dare corso all'iniziativa nel rispetto della norma, ma anche cercando di dare ai progettisti vincitori la possibilità di trarre un minimo di vantaggio dal fatto che, più o meno, gli era stata promessa la progettazione».
La rete dei 46 progettisti vincitori segnala che sarebbero finora 12 le amministrazioni locali che intendono affidare la progettazione ai vincitori del concorso con procedura negoziata senza bando.
Il Miur ha già pronto un concorso-bis
L'attuale stallo del maxi-concorso, non scoraggia il ministero dell'Istruzione: dagli uffici del Miur confermano che è in arrivo una nuova edizione del bando dedicato alle scuole innovative. In lista ci sono anche alcune amministrazioni, rimaste fuori, per vari motivi, dal concorso del 2016: i comuni di Catanzaro, Bassano del Grappa, Monza e Bari. E poi le province di Lecce, Biella e Vercelli.