Subappalto, resta il tetto del 30% per le opere super-specialistiche
Lo ribadisce l'Anac in un parere di precontenzioso appena diffuso
I rilievi della Commissione e della Corte di giustizia europee non incidono sul tetto al subappalto delle opere superspecialistiche che rimane fissato al 30 per cento.È quanto chiarisce l'Autorità Anticorruzione attraverso la pubblicazione di un parere di precontenzioso relativo a un appalto da 530mila euro per il recupero di alcuni edifici abitativi a Cagliari. L'indicazione è contenuta nella delibera n. 771 del 24 novembre 2021 diffusa oggi.
L'Autorità ha ribadito che le cosiddette «Sios» (come vengono indicate nel gergo dei lavori pubblici le opere superspecialistiche), in quanto opere per le quali sono necessari lavori o componenti di notevole contenuto tecnologico o di rilevante complessità tecnica, sono soggette a un regime normativo in deroga alle norme generali .
«Questo - spiega l'Anac - si giustifica nelle intenzioni del legislatore con l'esigenza di assicurare alla stazione appaltante che l'esecuzione di tali opere sia effettuata soprattutto dall'appaltatore qualificato».
Per l'Autorità le sentenze della Corte di giustizia del 26 settembre 2019 (causa C-68/18) e del 27 novembre 2019 (causa C-402/18) che pure hanno condannato la previsione di un tetto generale e generico sui subaffidamenti, cancellato anche in Italia dal primo novembre scorso, « non determinano la disapplicazione del limite percentuale del 30% per le opere superspecialistiche, non risultando in esse alcun riferimento alle opere stesse, né tantomeno alla loro natura e al regime normativo speciale che le contraddistingue». Tale limite, precisa ancora l'Autorità, «trova tuttavia applicazione solo qualora le categorie superspecialistiche siano di importo superiore al 10% dell'intero appalto».