Stabilità/2. Ecobonus, periferie, fondi Ue ai professionisti: tutte le novità per l'edilizia
Cancellazione della Tasi sulla prima casa. Estensione del bonus mobili. Pieno accesso dei fondi europei ai professionisti. Leasing immobiliare, detrazioni per le nuove case, affitti, art bonus, alberghi, Cassa depositi e prestiti, Consip, piano periferie, ecobonus, piste ciclabili, condomini, ammortamenti, soggetti aggregatori. E, ancora, lunghi capitoli dedicati agli investimenti in infrastrutture, che finalmente tornano a salire.
Sono moltissime le parole chiave della legge di Stabilità. La manovra ha chiuso il suo percorso al Senato il 22 dicembre. Riepiloghiamo, punto per punto, le novità contenute nel suo maxi articolo unico da mille commi. IL TESTO IN GAZZETTA
(IL TESTO SENATO PER VEDERE LE ULTIME MODIFICHE)
Imu e Tasi (comma 10)
Dal 2016 vengono cancellate la Tasi sulla prima casa e l'Imu sui terreni agricoli (posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, più altri due casi specifici). Resta invece l'Imu - a differenza di quanto era stato fatto capire in un primo momento - sulle prime case che siano classificate nelle categorie catastali A/1 (dimore signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli e palazzi di pregio).
Il Ddl Stabilità mantiene inalterata la definizione di abitazione principale contenuta nel decreto salva-Italia (articolo 13, Dl 201/2011): è l'immobile nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. Oltre all'auspicato - dal premier Renzi - effetto sui consumi, l'abolizione della Tasi potrebbe avere un effetto di stimolo alla compravendite di case, e di conseguenza all'edilizia. Al Senato è arrivato lo stop della tassa sulla prima casa per i proprietari che la danno in uso gratuito a parenti disabili fino al secondo grado.
Alla Camera è stata deliberata l'esclusione delle case in comodato ai parenti entro il primo grado che la utilizzano come abitazione principale. Sono escluse le abitazioni di lusso e i castelli. Allo stesso modo non saranno tenuti a pagare la tassa coloro che concedono l'abitazione in comodato a parenti in linea retta entro il primo grado (come i figli) che la destinano ad abitazione principale e che non possiedono altro immobile. Nel 2016, poi, arriverà l'esenzione dalla Tasi anche per le residenze universitarie, le cooperative edilizie destinate a studenti. Arriva anche la deroga per i Comuni che hanno approvato delibere sui tributi locali entro il 30 settembre 2015. Il termine per la presentazione da parte dei Comuni delle delibere su "regolamenti, aliquote e tariffe" scadeva infatti il 30 luglio. Sarà ridotta al 75% l'imposta Imu sugli alloggi affittati a canone concordato.
Locazioni e acquisti immobili (comma 55)
Sempre sul fronte casa, potrà usufruire dell'imposta di registro agevolata al 2% per l'acquisto della prima casa anche chi, al momento del rogito, possieda già un immobile, ma lo venda entro un anno dalla data dell'atto. Mentre, per limitare gli affitti in nero, viene stabilito che "è nulla ogni pattuizione volta a determinare un importo del canone di locazione superiore a quello risultante dal contratto scritto e registrato". In caso di nullità, l'affittuario potrà chiedere la restituzione delle somme corrisposte in misura superiore al canone indicato nel contratto.
Detrazioni nuove costruzioni (comma 56)
L'emendamento sull'acquisto di case nuove votato dalla Commissione Bilancio della Camera punta a rimettere in piedi un mercato in grande sofferenza: è noto a tutti il problema del "magazzino" delle imprese di costruzioni. Così, la manovra cerca di aiutare le imprese a smaltire l'invenduto. Al momento del calcolo dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, l'Irpef, si potrà detrarre dal dovuto il 50% dell'Iva versata in fase di acquisto dell'immobile. Quindi, in caso di acquisto di un immobile da 200mila euro, si applicherà l'aliquota Iva del 4%, con un carico di 8mila euro. Metà della somma, 4mila euro, potrà essere scalata dalla dichiarazione dei redditi. Ci sono, però, una serie di condizioni. Le unità immobiliari dovranno essere a destinazione residenziale, di classe energetica A o B e gli acquisti dovranno essere completati entro la fine del 2016. Inoltre, la detrazione andrà ripartita in rate. Sul modello di quanto avviene per gli ecobonus, lo sgravio dovrà essere diviso in dieci anni, con quote costanti di pari importo.
Affitti in nero (comma 59)
Un emendamento punta a porre rimedio al caos creato sul fronte degli affitti in nero dalla Corte costituzionale: la Consulta, infatti, aveva dichiarato illegittimo il canone minimo applicato ai contratti denunciati dagli inquilini. La manovra torna sul punto e, con una modifica al testo, stabilisce che il canone dovuto dagli inquilini sarà pari a tre volte la rendita catastale aggiornata dall'Istat. I proprietari, in sostanza, non potranno accampare pretese astronomiche.
Ecobonus (comma 74)
Le proroghe degli incentivi alle ristrutturazioni arrivano al comma 41. Confermato l'allungamento fino al 31 dicembre 2016 sia dell'ecobonus 65% per il miglioramento energetico degli edifici che del 50% per le ristrutturazioni. La proroga riguarda anche il bonus raddoppiato a 96mila euro e il riconoscimento dell'aliquota più altra (65%) anche per gli interventi antisismici nelle zone a più alto rischio terremoto. Un anno in più anche per il bonus sull'acquisto di abitazioni interamente ristrutturate dalle imprese (se vendute entro 18 mesi dalla conclusione dei lavori). Due le novità: 1) il bonus mobili sarà utilizzabile (dalle coppie sposate o conviventi da tre anni) anche solo per l'acquisto di mobili (fino a 8mila euro di spesa) per arredare le prime case; 2) Ecobonus 65% (per il solo 2016) anche dagli Iacp e ex-Iacp, per gli interventi sulle case popolari («spese sostenute dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016, per interventi realizzati su immobili di loro proprietà adibiti ad edilizia residenziale pubblica»).
La relazione tecnica stima che l'effetto della proroga delle super-detrazioni, la spesa "indotta", aggiuntiva cioè, che non ci sarebbe stata con il ritorno all'aliquota base del 36% (sia per il recupero che per il risparmio energetico), sia nel 2016 di 2.775 milioni di euro per il recupero e di 2.400 milioni per gli interventi di risparmio energetico. In tutto, dunque, lavori aggiuntivi per 5.175 milioni di euro stimolati dal mantenimento delle due aliquote maggiorate (questa almeno è la stima del governo).
Condomini (comma 74)
Più facile realizzare interventi di efficientamento energetico nei condomini. Si tratta di un alleggerimento fondamentale per ridurre la polverizzazione di questo tipo di operazioni. La modifica punta a risolvere il problema dei lavori condominiali, rendendo più semplice ottenere gli sconti fiscali. Per le spese sostenute dal primo gennaio al 31 dicembre 2016 per gli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali, i beneficiari potranno optare «per la cessione del corrispondente credito ai fornitori che hanno effettuato i predetti interventi, con modalità da definire con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate, da emanare entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge». In questo modo, anziché diluire lo sconto tra tutti i condomini e su dieci anni, il beneficio sarà concentrato sull'impresa che, poi, potrà abbattere il costo delle sue lavorazioni.
Bonus mobili (comma 75)
L'emendamento votato in commissione Bilancio raddoppia la base imponibile della misura portando da 8mila 16mila euro l'importo massimo sul quale applicare la detrazione Irpef del 50 per cento. Nulla cambia rispetto al resto della misura: il beneficio non è cumulabile con il bonus sulle ristrutturazioni edilizie o l'efficientamento energetico. Si possono portare in detrazione le spese, documentate, sostenute per l'acquisto di mobili ad arredo dell'unità abitativa da adibire ad abitazione principale. Per giovane coppia si intende quella sposata o convivente more uxorio da almeno tre anni, in cui almeno un componente non abbia superato i 35 anni di età.
Leasing prima casa (comma 76)
La locazione finanziaria per le residenze viene introdotta in via sperimentale per cinque anni, dal 2016 al 2020. La possibilità è concessa a tutti, ma con un uno sgravio fiscale che diventa significativo per gli acquirenti che hanno fino a 35 anni e un reddito fino a 55mila euro l'anno. Il testo dell'emendamento chiarisce che con il contratto di locazione finanziaria, la banca o l'intermediario si obbligano ad acquistare o far costruire l'immobile, su scelta e indicazione del soggetto utilizzatore, a disposizione del quale l'immobile è posto per un dato tempo e verso un corrispettivo.
Alla scadenza del contratto l'utilizzatore ha la facoltà di acquistare la proprietà del bene ad un prezzo prestabilito. Si prevede la deducibilità Irpef fino al 19 per cento per alcuni costi relativi al contratto di locazione. Viene inoltre prevista una imposta di registro dell'1,5 per cento. È possibile sospendere il pagamento delle rate di leasing una volta - e per un periodo massimo di 12 mesi - senza penalità, in caso di eventi gravi, come la perdita di lavoro. In caso di inadempienza dell'utilizzatore, il concedente - cioè la società finanziaria - ha diritto alla restituzione del bene.
Dispositivi di controllo remoto (comma 88)
Nella sezione dedicata ai bonus fiscali, viene aggiunto un altro comma volto a estendere l'applicazione delle detrazioni per interventi di efficienza energetica, pari al 65% delle spese sostenute "anche per l'acquisto, l'installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento e/o produzione di acqua calda e/o climatizzazione delle unità abitative, che garantiscono un funzionamento efficiente degli impianti, nonché dotati di specifiche caratteristiche". L'onere di questa novità viene quantificato in cinque milioni di euro all'anno tra il 2016 e il 2018.
Sgravi per le in house degli ex Iacp (comma 89)
Un'altra modifica alleggerisce i bilanci di Iacp e aziende casa. La novità consiste nell'estensione dello sgravio Ires, di cui già beneficiano le aziende casa e gli Iacp, anche "agli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione comunitaria in materia di "in house providing" e che siano costituiti e operanti alla data del 31 dicembre 2013". Lo sgravio, vale complessivamente 20,5 milioni di euro nel triennio 2017-2019 e 5,8 milioni all'anno dal 2020 in poi.
Superammortamenti sui macchinari (comma 91)
Ai fini delle imposte su redditi, imprese e professionisti che investono in «beni materiali strumentali» nuovi dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016 possono portare in ammortamento, in un solo anno, un valore maggiorato del 40%. Oltre ad avere l'ammortamento immediato il primo anno, dunque, avranno anche una deduzione fiscale extra del 40%. Nella misura rientrano anche i professionisti, che possono portare in ammortamento mobili, computer e altri macchinari. Per le imprese ci rientrano le macchine da cantiere, i computer, le auto aziendali. Non vi rientrano, in nessun caso, gli «investimenti in fabbricati e costruzioni» (capannoni e sedi aziendali), né i sofware applicativi, ad esempio quelli per il Bim (niente sconto fiscale, dunque, per chi investe nel Bim) né ai «beni materiali strumentali per i quali il Dm Finanze 31/12/1988 stabilisce coefficienti di ammortamento inferiori al 6,5». Viene anche istituito un super bonus per le imprese del Sud che, però, non si applica ai soggetti che lavorano nella realizzazione di infrastrutture.
Super ammortamento e studi di settore (comma 97)
Le disposizioni relative ai superammortamenti inseriti in legge di Stabilità non avranno alcune incidenza sui valori attualmente stabiliti per l'elaborazione e il calcolo degli studi di settore.
Tasse ai professionisti (comma 111)
Sul fronte dei professionisti, la misura più importante è l'innalzamento della soglia per il regime forfettario: fino a 30mila euro (prima erano 15mila) si pagherà un'aliquota unica del 15 per cento. Questo regime di favore sarà potenziato ulteriormente per i piccoli studi in fase di avviamento. Entro i primi cinque anni, l'aliquota per le partite Iva sarà appena del 5 per cento. Alla manovra, poi, sarà collegato un disegno di legge dedicato alle professioni, un vero e proprio "Jobs act" riservato agli autonomi. Tra le molte misure che conterrà, la più attesa è certamente quella che porta al 100% (dall'attuale 50%) la deducibilità delle spese di formazione, come master, corsi, conferenze entro il tetto di 10mila euro all'anno. La Rete delle professioni tecniche la chiedeva ormai da anni.
Beni immobili strumentali (comma 121)
Gli imprenditori individuali che possiedono immobili strumentali alla data del 31 ottobre 2015 potranno scegliere entro il 31 maggio 2016 di escludere tali beni dal patrimonio d'impresa mediante il pagamento di un'imposta sostitutiva dell'8% della differenza tra il valore nominale degli immobili e il loro valore fiscale.
Incentivi impianti rinnovabili (comma 150)
Chi gestisce impianti di produzione di energia da rinnovabili che cessino, entro il 2016, di beneficiare di altri incentivi pari all'80% di quelli concessi dal Mise con il decreto 6 luglio 2012.
Fondo vittime mancati pagamenti (comma 199)
Il comma prevede l'istituzione, presso il ministero dello Sviluppo economico, di un Fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti, con una dotazione di 10 milioni di euro all'anno per il triennio 2016-2018. Al Fondo potranno accedere le imprese che risultano parti offese in un procedimento penale dalla data del 1° gennaio 2016.
Art bonus (comma 318)
Nel ddl Stabilità c'è senza dubbio un'attenzione nuova ai beni culturali. La novità più rilevante è la stabilizzazione dell'Art-bonus, la detrazione fiscale sulle erogazioni liberali di imprese e persone fisiche introdotta nel 2014. L'aspetto determinante è che lo sgravio, introdotto nel 2014, viene reso permanente, senza alcun limiti di importo per le donazioni. Da sottolineare anche l'assenza di complicazioni procedurali per effettuare le donazioni: è sufficiente effettuare il bonifico, a favore di un bene segnalato su un apposito sito, per aver diritto allo sgravio. Finora la misura ha consentito di raccogliere circa 33 milioni. Ma, anche grazie a una massiccia campagna di promozione della misura, si conta di incrementare notevolmente le donazioni. La detrazione si potrà spalmare in tre rate annuali.
Credito di imposta alberghi (comma 320)
Un emendamento interviene sul credito di imposta per le imprese alberghiere fissato dal decreto 83/2014, pari al 30% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia fino a un massimo di 200mila euro. Sarà riconosciuto anche nel caso in cui la ristrutturazione comporti un aumento della cubatura complessiva, entro i limiti fissati dal piano casa (Dl n. 112/2008). Entro tre mesi dall'entrata in vigore della manovra andranno definiti i dettagli dello sconto.
Beni culturali (comma 338)
Al fine di potenziare gli investimenti infrastrutturali nel settore della cultura, una quota delle risorse destinate agli interventi infrastrutturali, pari a 30 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2016 al 2019, è destinata agli interventi di conservazione, manutenzione, restauro e valorizzazione dei beni culturali.
Manutenzione delle chiese (comma 340)
Per le manutenzioni di chiese ed edifici di culto con meno di 50 anni arriva una sorta di centralizzazione delle procedure, in chiave di trasparenza. La scelta dell'impresa affidataria dei lavori di ricostruzione e riparazione dovrà, infatti, essere effettuata dagli uffici territoriali del provveditorato alle opere pubbliche: questi, di fatto, assumeranno il ruolo di stazione appaltante al posto dei Comuni.
Matera (comma 347)
Per consentire il completamento del restauro dei Sassi di Matera viene autorizzata la spesa di cinque milioni all'anno tra il 2016 e il 2019.
Siti di importanza comunitaria (comma 193)
I siti rilevanti sotto il profilo ambientale nei Comuni con meno di 20mila abitanti saranno sottoposti a un programma di manutenzione, ristrutturazione e restauro conservativo. I sindaci dovranno valutare gli interventi, sottoponendoli alle Autorità preposte alle verifiche, come le Soprintendenze.
Barletta Andria Trani (comma 364)
Per la riqualificazione e rigenerazione territoriale dell'ambito costiero provinciale di Barletta-Andria-Trani sono stanziati 5 milioni all'anno fino al 2017.
Ricostruzione post sisma (comma 422)
Viene introdotto, a regime, un nuovo meccanismo per la fase post calamità naturali, per consentire di finanziare le spese - successive alla prima emergenza - di riparazione dei danni privati (edifici e attività produttive). In pratica, sulla base di una ricognizione del danno fatta dal Dipartimento Protezione civile, e dopo apposita deliberazione del Consiglio dei Ministri, secondo "contratti tipo definiti con convenzione governo-Abi, i soldi ai privati saranno anticipati dalle banche con finanziamento coperto da garanzia dello Stato. Sarà poi lo Stato, a Sal effettivi nei lavori di ricostruzione, a ripagare la banca, sia per la parte capitale che per la parte interesse. Vengono anche attivati una serie di finanziamenti a favore delle aree colpite da terremoto. Per l'anno 2016 non sono considerate le spese sostenute dagli enti locali per fronteggiare gli eventi sismici entro un importo massimo di 15 milioni.
Rateizzazione debiti fiscali (comma 429)
Nuova finestra per entrare la rateazione fiscale per quelli che sono decaduti dal beneficio nei trentasei mesi antecedenti al 15 ottobre 2015: la condizione di riammissione è il ritorno alla cassa entro il 31 maggio 2016.
Messa in sicurezza dei cimiteri e delle scuole (comma 438)
I presidenti di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto potranno destinare parte delle risorse dedicate alla ricostruzione delle aree terremotate agli interventi di riparazione e ripristino strutturale degli edifici privati, inclusi nei cimiteri come le cappelle private. Allo stesso modo, parte delle risorse del ministero dell'Istruzione potranno essere impiegate per realizzare interventi di miglioramento sismico su edifici scolastici. Arrivano anche altri fondi: 160 milioni per l'Emilia Romagna, 30 milioni per la Lombardia, da dedicare alla ricostruzione pubblica.
Terra dei fuochi (comma 457)
"Nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, è istituito un fondo con una dotazione di 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017, finalizzato ad interventi di carattere economico, sociale e ambientale nei territori della terra dei fuochi. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sono individuati gli interventi e le amministrazioni competenti cui destinare le predette somme. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio".
Siti di interesse nazionale (comma 476)
Per i siti di interesse nazionale è istituito un fondo con una dotazione di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, di cui 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017 destinati agli interventi di bonifica del sito di interesse nazionale Valle del Sacco.
Contabilità speciale emergenze (comma 487)
La durata della contabilità speciale dedicata all'emergenza dell'alluvione in Veneto è ulteriormente prorogata fino al 31 dicembre 2016, anche al fine di attuare interventi urgenti per la messa in sicurezza del territorio contro i rischi derivanti dal dissesto idrogeologico, cui provvede il commissario straordinario delegato per il rischio idrogeologico nel Veneto.
Piccoli Comuni, appalti liberi (comma 501)
Anche i Comuni con meno di diecimila abitanti potranno eseguire in autonomia, dunque senza passare da una centrale, da un'unione di comuni o da un soggetto aggregatore, gli appalti di importo inferiore a 40mila euro. Passa dunque la misura richiesta a gran voce dai Comuni che giudicavano quest'obbligo come una camicia di forza suscettibile di ingessare l'attività dei piccoli enti.
Consip (comma 504)
Importante novità per la Consip, che non sarà più relegata all'acquisto di beni e servizi. Il Ddl stabilisce infatti che le aste telematiche gestite dalla società controllata dal Mef «potranno avere ad oggetto anche attività di manutenzione». Il riferimento alle «manutenzioni», senza nessun'altra specificazione, appare più chiaro se letto alla luce della formulazione che la norma ha mantenuto fino a poco prima dell'approvazione definitiva. Nelle prime bozze del provvedimento di bilancio si parlava infatti apertamente di «manutenzioni qualificabili come lavori pubblici». Insomma l'intenzione del governo di gettare la Consip nella mischia dei cantieri per provare ad aggredire una delle principali voci di spesa del bilancio pubblico appariva in modo molto più netto. L'intenzione però, sembra rimanere proprio quella.
Programma biennali (comma 505)
Inoltre le amministrazioni saranno costrette a programmare con un orizzonte di almeno due anni gli acquisti di importo superiore al milione di euro. Questo programma dovrà essere comunicato all'Anac. Di conseguenza viene abrogato l'articolo 271 del regolamento appalti (Dpr 207/2010) che consentiva alle Pa di elaborare un programma annuale degli acquisti. Infine si stabilisce che in assenza di convenzione Consip e prezzi standard dell'Anac, sarà la stessa Anac a elaborare l'adeguamento prezzi delle vecchie convenzioni e che questi prezzi costituiranno «prezzo massimo di aggiudicazione per il periodo temporale indicato dall'autorità medesima». I contratti stipulati in esecuzione del programma biennale con importo superiore al milione di euro dovranno essere comunicati con le stesse modalità all'Anac.
Riconduzione del prezzo ad equità (comma 511)
Per i contratti di servizi e forniture a esecuzione continuata e periodica stipulati da un soggetto aggregatore, qualora si sia verificata una variazione del valore dei beni che abbia determinato un aumento o una diminuzione del prezzo complessivo almeno pari al 10%, l'appaltatore o il soggetto aggregatore potranno richiedere una riconduzione ad equità del prezzo.
Soggetti aggregatori (comma 549)
"Qualora le centrali di committenza" non siano disponibili o operative, le amministrazioni che devono rispettare l'obbligo di aggregare la domanda di alcune categorie merceologiche potranno rivolgersi altrove. Non potranno, però, andare dovunque. "Spetta alla centrale regionale di committenza di riferimento l'individuazione, ai fini dell'approvvigionamento, di altra centrale di committenza". Quindi, la mancanza di una centrale non potrà essere un motivo per aggirare i vincoli normativi. Per i funzionari pubblici, infatti, le conseguenze potrebbero essere molto pesanti: "la violazione degli adempimenti previsti dal presente comma – dice ancora la manovra - costituisce illecito disciplinare ed è causa di responsabilità per danno erariale".
Unità tecnica finanza di progetto (comma 589)
L'Unità tecnica finanza di progetto viene formalmente chiusa e le sue funzioni sono trasferite al Dipartimento per la programmazione e il coordinamento di politica economica di Palazzi Chigi.
Tagli ai ministeri (commi 615 e seguenti)
Previsti 126 milioni di euro di tagli, nel 2016, alla spesa che fa capo al Ministero delle Infrastrutture. E poi: 1) edilizia giudiziaria, possibile utilizzo flessibile dei mutui CdP agli enti locali per nuovi tribunali, concessi ma non ancora erogati, per progetti di ristrutturazione/ampliamento di edifici a destinazione mista, purché alla fine si risponda all'esigenza giudiziaria, e previo ok del Ministero della Giustizia; 2) revoca di finanziamenti statali per edilizia universitaria per somme non spese al 31/12/2014, fino a un massimo di 30 milioni; 3) più dismissioni di immobili di Difesa e Esteri, 240 milioni in più nel 2016-17. Nel caso in cui i mutui concessi per edifici a destinazione mista siano stati estinti, gli immobili potranno essere utilizzati per finalità diverse dell'edilizia giudiziaria, previo parere del ministero competente.
Ciclabili (comma 640)
Viene autorizzata «la spesa di 17 milioni di euro per l'anno 2016, 37 milioni di euro per l'anno 2017 e 37 milioni di euro per l'anno 2018». In totale, quindi, lo stanziamento per le ciclovie, le ciclostazioni e gli interventi per la sicurezza della circolazione passa da 33 milioni a 91 milioni di euro in tre anni. Per la progettazione e la realizzazione di itinerari turistici a piedi, denominati «cammini», è autorizzata la spesa di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018. Vengono anche individuati tre progetti prioritari: la Verona-Firenze (Ciclovia del Sole), la Venezia-Torino (Ciclovia Vento) e il Grande raccordo anulare delle biciclette di Roma (Grab). A individuare i progetti sui quali convogliare le risorse sarà un decreto del ministero delle Infrastrutture.
Nodi intermodali (comma 648)
Per il completo sviluppo del sistema di trasporto intermodale, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è altresì autorizzato a concedere contributi per servizi di trasporto ferroviario intermodale in arrivo e in partenza da nodi logistici e portuali in Italia. A tal fine è autorizzata la spesa annua di 20 milioni di euro.
Frejus (comma 654)
Per la copertura degli oneri connessi al funzionamento dell'Autostrada ferroviaria alpina attraverso il tunnel del Fréjus, è autorizzata la spesa complessiva di euro 29.026.383 per il periodo dal primo gennaio 2013 al 30 giugno 2018. . Il ministero delle Infrastrutture dovrà stipulare un accordo di programma con Trenitalia. In questo pacchetto dedicato alle ferrovie, arriva anche il commissariamento dell'Aziende ferrovie del Sud est, «in considerazione della grave situazione finanziaria».
Torino-Lione (comma 678)
È stato votato anche un emendamento sulla Tav Torino-Lione. I fondi (in tutto 2.564 milioni di euro già stanziati), già destinati a Rete Ferrovia Italiana (Rfi), saranno trasferiti a Ferrovie dello Stato. Si tratta di un mero adempimento formale, che non cambia la sostanza, ma necessario perché la nuova società mista italo-francese, Telt, costituita a inizio 2015, è partecipata direttamente da Fs, mentre la precedente società (Ltf) era partecipata da Rfi (Rete Ferroviaria italian, Gruppo Fs). L'emendamento del governo, dunque, stabilisce che «nelle more della stipula del Contratto di Programma» le risorse già destinate alla realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione sono direttamente trasferite a Ferrovie dello Stato.
Abolizione del patto di Stabilità (comma 707)
Il governo prevede l'abolizione del complesso meccanismo del Patto di stabilità interno, che negli anni passati ha penalizzato in particolare gli investimenti, anche nei casi in cui i Comuni avevano le risorse in cassa. Al suo posto i Comuni «devono conseguire un saldo (di bilancio) non negativo, in termini di competenza, tra le entrate fiscali e le spese finali».
Che significa tutto questo? Lo ha spiegato lo stesso ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio: «Il Patto di Stabilità era una vera camicia di forza che impediva anche ai Comuni virtuosi e con i soldi in cassa di spendere per ammodernare scuole, costruire strade, fare manutenzione al territorio, investire. Ora l'abbiamo cancellato. Si tratta di una misura attesa, di buon senso, che consentirà di avviare nuove opere pubbliche, spingendo l'acceleratore sul Pil». La relazione tecnica spiega che nel 2016 questa misura sbloccherà maggiore spesa nei Comuni per 960 milioni di euro, non è chiaro però se solo in conto capitale o anche per spesa corrente. Sulle Province, però, l'effetto sarà di una contrazione di spesa di 320 milioni, dunque in realtà l'effetto netto sugl enti locali è stimato in 676 milioni di euro di maggiore spesa nel 2016.
Mutui Bei per l'edilizia scolastica (comma 710)
Per l'anno 2016, nel saldo considerato ai fini della determinazione dei vincoli di bilancio, non sono considerate le spese sostenute dagli enti locali per interventi di edilizia scolastica. L'esclusione opera nel limite massimo di 480 milioni di euro.
Bonifica ambientale (comma 716)
Per l'anno 2016 non sono considerate nei saldi di bilancio le spese sostenute dagli enti locali per interventi di bonifica ambientale, "conseguenti ad attività minerarie, effettuati a valere sull'avanzo di amministrazione e su risorse rinvenienti dal ricorso al debito per un limite massimo di 20 milioni di euro". Gli enti locali comunicano, entro il termine del primo marzo, a Palazzo Chigi gli spazi finanziari di cui necessitano per sostenere gli interventi.
Investimenti degli enti locali (comma 732)
Gli enti locali che prevedono di conseguire un differenziale negativo nel proprio saldo di fine anno, potranno chiedere al ministero dell'Economia, entro il 15 giugno, gli spazi di cui necessitano per sostenere gli impegni di spesa in conto capitale. Chi, invece, ottiene un differenziale positivo può comunicare al Mef quali sono gli spazi finanziari che intende cedere nell'esercizio in corso. Entro il 10 luglio di ogni anno la Ragioneria generale attribuisce i nuovi spazi finanziari agli enti locali.
Comune di Roma (comma 750)
Per il 2016 le spese sostenute dal Comune di Roma per la realizzazione del museo della Shoah, effettuate a valere sull'avanzo di amministrazione, non saranno considerati nei vincoli di bilancio. L'esclusione vale fino a un massimo di tre milioni di euro.
Accelerazione interventi cofinanziati (comma 792)
Per sfruttare le potenzialità della clausola di flessibilità per gli investimenti (concessa dalla Commissione Ue agli Stati membri nella comunicazione del 13 gennaio scorso) il governo italiano deve accelerare il più possibile la spesa 2016 per interventi co-finanziati dall'Unione. L'esecutivo stima che si possa arrivare a 11,3 miliardi di euro di spesa, di cui 5,1 miliardi di co-finanziamenti, cifra quest'ultima che potrà essere scorporata dal deficit/Pil e che viene già calcolata nelle fonti di finanziamento della manovra complessiva.
Nel Documento di bilancio inviato a Bruxelles il governo presenta una tabella in cu spiega come si arriva a 11,3 miliardi: si tratta di previsioni di spesa al 2016 di programmi Fesr-Fse 2014-20, di opere sulle reti Ten-T, di progetti da finanziare con il piano Juncker. La spesa riguardante infrastrutture dovrebbe essere di 6.070 milioni (di cui 3.100 mln per trasporti e reti infrastrutturali) su 11.300 come valore complessivo, e di 3.060 milioni (di cui 1.850 per i trasporti) su 5.120 per quanto riguarda il co-finanziamento. In parte si tratta di spesa che sarebbe stata fatta comunque, con la differenza che il governo può non contabilizzare il co-finanziamento ai fini del deficit/Pil, ma in parte il governo vuole accelerare la spesa, anche tramite norme di semplificazione della contabilità regionale per i fondi Ue.
Continuità ai programmi 2007-2013 (comma 804)
Nel Ddl anche l'impegno del governo a dare continuità, finanziandoli a inizio 2016 con fondi Fsc, ai progetti Fesr 2007-13 che a fine anno non avranno completato la spesa. «Sentita l'Agenzia per la Coesione Territoriale, la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per la coesione territoriale, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, previa ricognizione delle esigenze di finanziamento presso le Amministrazioni titolari dei progetti stessi, presenta al CIPE, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, una proposta di utilizzo delle risorse previste dalla delibera CIPE 28 gennaio 2015, n. 10 per l'attuazione dei programmi di azione e coesione, complementari alla programmazione europea». In pratica i progetti che dovranno uscire da Por e Pon 2007-13, il cui limite ultimo per la spesa è il 31/12/2015 saranno inseriti in una lista a parte e rifinanziati con fondi nazionali Fsc, per dar loro continuità.
Cipe (comma 805)
Un decreto del presidente del Consiglio dei ministri dovrà stabilire i criteri per definire un sistema di verifica dell'utilizzo dei finanziamenti per la realizzazione di interventi e programmi pubblici. Il sistema, mai attuato, era già stato abbozzato da una norma precedente (articolo 4 del Dlgs n. 229 del 2011), ma riguardava genericamente le opere pubbliche. Nel provvedimento bisognerà indicare le procedure e le modalità di definanziamento degli interventi in ritardo, per incentivare "una maggiore tempestività delle procedure di spesa". Il definanziamento potrà essere applicato esclusivamente sulle quote a carico del bilancio dello Stato. I finanziamenti revocati saranno versati in uno specifico fondo per la riprogrammazione degli investimenti per la crescita, da istituire presso il Mef.
Aree interne (comma 811)
L'autorizzazione di spesa a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione relativo alle aree interne è incrementata di 10 milioni di euro per il triennio 2016-2018.
Fondi Ue per i professionisti (comma 821)
I piani operativi PON e POR dei fondi FSE e FESR relativi al periodo 2014-2020 si intendono estesi anche ai liberi professionisti, "in quanto equiparati alle Pmi come esercenti di attività economica, a prescindere dalla forma giuridica rivestita". I bandi nazionali e regionali, quindi, da adesso dovranno essere tutti adeguati a queste indicazioni.
Cdp accede al piano Juncker (comma 826)
Via libera alla partecipazione di Cassa Depositi e prestiti al piano Juncker per gli investimenti, con l'obiettivo di aggiungere circa 8 miliardi di euro di prestiti ai 10-11 che probabilmente la Bei riserverà ai progetti italiani, e alla fine finanziare investimenti complessivi per 30-35 miliardi di euro (banda larga, autostrade al Nord in Ppp, opere comunali in project financing, finanziamenti agevolati alle Pmi). La partecipazione di CdP al Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis) era già stata annunciata nei mesi scorsi dal governo italiano, ma per renderla operativa serve una norma di legge, che è arrivata puntuale nel Ddl di Stabilità (in vigore dal 1° gennaio prossimo).
Fondo autobus (comma 866)
Un fondo, affidato al ministero delle Infrastrutture di Graziano Delrio, e non più alle Regioni. E' l'ingrediente chiave del piano per il rinnovo del parco automezzi, inserito nella manovra. Servirà a risolvere l'emergenza che affligge molte società di trasporto pubblico locale, a partire dall'Atac di Roma. Qui, secondo le stime dell'ex assessore ai Trasporti Stefano Esposito, per tornare a una gestione ordinata della mobilità servirebbero 100 milioni di euro, da usare per l'acquisto di 400 nuovi autobus. L'obiettivo, fissato dalla legge di Stabilità, è raggiungere gli "standard europei del parco mezzi destinato al trasporto pubblico locale e regionale".
Anas (comma 868)
Per l'Anas non arriva il finanziamento tramite le accise sulla benzina, ipotizzato in una certa fase, ma una soluzione diversa. Le risorse statali per l'Anas, oggi sparse in molteplici fondi e capitoli del bilancio statale, saranno concentrate in un unico fondo. In questo modo aumenta la flessibilità nell'utilizzo da parte dell'Anas. Le risorse potranno essere rimodulate in modo flessibile in relazione alle emergenze, ma anche in base all'andamento delle opere. Allo stesso tempo, sarà più rapido anche l'iter di approvazione del Contratto di programma quinquennale, che non farà più i molti passaggi attuali ma sarà approvato con una sola delibera Cipe, su proposta del ministro delle Infrastrutture. Più facile anche l'aggiornamento annuale del piano delle opere, sempre con delibera Cipe, il 31 gennaio di ogni anno. Introdotto anche il trasferimento immediato delle risorse, entro il decimo giorno di ciascun trimestre, in base alle previsioni di spesa.
Pagamenti con carte di credito (comma 899)
L'obbligo, a carico dei professionisti, di accettare pagamenti con strumenti elettronici è esteso anche alle carte di credito, oltre a quelle di debito.
Piano periferie (comma 974)
Passiamo ai fondi dedicati alle periferie. "Per l'anno 2016 è istituito nello stato di previsione del ministero dell'Economia" un fondo denominato "Fondo per l'attuazione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie". Avrà una portata di 500 milioni di euro solo per l'anno prossimo. E seguirà una linea diversa rispetto al piano per le periferie degradate, dal valore di circa 200 milioni di euro, già lanciato dall'esecutivo nel corso del 2015. Il nuovo piano periferie, calendarizzato nel 2016, prenderà il nome di "Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia". Sarà, quindi, dedicato alle città più rilevanti in tutto il paese.
I tempi per fare gli investimenti nell'ambito del nuovo plafond dovrebbero essere piuttosto serrati. Entro il primo marzo 2016, gli enti interessati trasmetteranno i loro progetti a Palazzo Chigi, "secondo le modalità e la procedura stabilite con apposito bando, approvato, entro il 31 gennaio 2016, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, sentita la Conferenza unificata".
Queste proposte saranno sottoposte a un nucleo per la valutazione dei progetti di riqualificazione costituito presso Palazzo Chigi, "il quale ha facoltà di operare anche avvalendosi del supporto tecnico di enti pubblici o privati". Le sue scelte saranno fatte basandosi sui criteri indicati dall'esecutivo. Una volta che le valutazioni della Cabina di regia saranno state completate, con uno o più decreti del presidente del Consiglio dei ministri, "sono individuati i progetti da inserire nel programma ai fini della stipulazione di convenzioni o accordi di programma con gli enti promotori dei progetti medesimi".
Videosorveglianza (comma 982)
Il secondo pezzo rilevante dell'emendamento sulla sicurezza riguarda gli impianti di videosorveglianza. Spiega il testo: "Per le spese sostenute da persone fisiche non nell'esercizio di attività di lavoro autonomo o di impresa ai fini dell'installazione di sistemi di videosorveglianza digitale, nonché per quelle connesse ai contratti stipulati con istituti di vigilanza, dirette alla prevenzione di attività criminali, è riconosciuto un credito d'imposta ai fini dell'imposta sul reddito, nel limite massimo complessivo di 15 milioni di euro per l'anno 2016". Un decreto del ministero dell'Economia, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge di Stabilità, fisserà i criteri e le procedure per l'accesso al bonus e per il suo recupero in caso di utilizzo illegittimo.
Olimpiadi (comma 991)
Al Comitato olimpico nazionale italiano è affidato un contributo pari a 2 milioni di euro nel 2016 e 8 milioni nel 2017 per la promozione delle Olimpiadi di Roma 2024.