Progettazione

Confcooperative Habitat: Pecorelli, Davanzo e Dorbolò ripensano Rogoredo e vincono AAA Architetti Cercasi

La sfida rivolta ai giovani progettisti consisteva nel ridisegnare l'ex scalo ferroviario milanese proponendo un intervento residenziale cooperativo

di Mariagrazia Barletta

Un'area di interazione tra la città e il parco Agricolo Sud con un mix di funzioni, un ricco assortimento di spazi collettivi e pubblici e un paesaggio ispirato alla tradizione locale delle marcite. Con il progetto «Abitare il bordo», Gregorio Pecorelli (Perugia), Tobia Davanzo (Treviso) e Chiara Dorbolò (Roma) si aggiudicano l'edizione 2019 di AAA Architetti Cercasi, il concorso di architettura per progettisti under 33 ideato e promosso da Confcooperative Habitat, che quest'anno ha coinvolto Fondosviluppo Spa e FS Sistemi Urbani (Gruppo FS Italiane), avvalendosi del patrocinio del Comune e dell'Ordine Architetti di Milano e del supporto di Ccl Consorzio Cooperative Lavoratori, Delta Ecopolis e Assimoco.

La sfida rivolta ai giovani progettisti consisteva nel ripensare l'ex scalo ferroviario di Rogoredo proponendo un intervento residenziale cooperativo che, travalicando la scala dell'edificio, andasse a ridisegnare anche gli spazi pubblici all'aperto. Tutti i giovani architetti dei gruppi vincitori e menzionati entreranno in un elenco di progettisti meritevoli, che Coonfcooperative si impegna a promuovere presso le proprie associate su tutto il territorio nazionale nell'ambito di incarichi legati alla residenza sociale e cooperativa.

La proposta dei progettisti vincitori, accomunati da esperienze in studi internazionali, si identifica in un lotto sviluppato secondo l'asse nord-sud, che potrebbe funzionare da «bordo» poroso a cavallo tra il tessuto edificato e quello rurale, aperto alla comunità del quartiere e della città. Uno spazio pubblico definito dai progettisti «scenografico» invita ad entrare nel nuovo comparto, in cui, oltre a dare risposta alle differenziate esigenze di edilizia sociale, i vincitori prevedono anche attrezzature sportive ed un'area informativo-turistica per il parco Agricolo Sud e l'abbazia di Chiaravalle.

L'assenza di un confine solido tra interno ed esterno si basa sulla volontà di ricercare una sinergia urbana con l'intorno, in modo che il vivere cooperativo possa allargarsi alla scala del quartiere. In previsione dell'intensificarsi del tessuto urbano circostante, il progetto riserva una grande percentuale della superficie alle aree verdi funzionali (sportive, ludiche e produttive). Per il fronte strada e le due piazze che vi si aprono, i vincitori immaginano un piano terra con funzioni prevalentemente pubbliche e commerciali. Due corti verdi, con un piano terra a vocazione collettiva e servizi per i residenti, sono protette dal rumore della ferrovia grazie alla presenza di due edifici più esterni. Questi ultimi sono, a loro volta, parzialmente schermati dalla «permaforesta» che caratterizza il lato adiacente alla ferrovia.

La giuria - che ha esaminato ben 47 proposte - era composta da Giancarlo Consonni (professore emerito di Urbanistica presso il Politecnico di Milano), Alessandro Maggioni (presidente di Confcooperative Habitat), Umberto Lebruto (amministratore delegato di FS Sistemi Urbani), Demetrio Scopelliti (advisor dell'assessore all'Urbanistica, Verde e Agricoltura del Comune di Milano), Massimo Bricocoli (direttore del dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano) e Silja Tillner (visiting professor di Urban Design al Politecnico di Milano).

«Negli esiti di questa quinta edizione di AAA architetticercasi possiamo leggere un segnale di speranza», afferma Alessandro Maggioni, presidente di Confcooperative Habitat. «Nonostante l'emergenza sanitaria che ha inevitabilmente dilatato le tempistiche del nostro concorso - continua-, l'aver scoperto giovani professionisti così maturi e capaci è sicuramente un'iniezione di fiducia e di energia. Per il futuro della professione, che può contare su giovanissimi architetti di talento; per il dibattito sull'abitare e sulla casa, più che mai attuale anche alla luce di quanto ci stiamo lasciando alle spalle e, infine, per lo sviluppo del movimento cooperativo, divenendo una grande risorsa di rinnovamento e rigenerazione».

«Aver preso parte a questo concorso - dichiara Umberto Lebruto, amministratore delegato di FS Sistemi Urbani - è stato importante in quanto si tratta di una tappa fondamentale di un più ampio processo che porterà alla rigenerazione degli ex scali ferroviari milanesi. Siamo soddisfatti del risultato ottenuto da questa iniziativa in quanto i progetti presentati dai giovani talenti, oltre a permetterci di immaginare lo sviluppo dell'ex scalo ferroviario di Rogoredo, rappresentano soluzioni urbanistiche innovative e sostenibili. Prossima imminente tappa sarà la gara per la vendita dello scalo e i progetti vincitori faranno parte della due-diligence che permetterà agli investitori di comprendere le potenzialità del medesimo».

Quello di Rogoredo – va ricordato – è uno dei sette ex scali ferroviari milanesi la cui riqualificazione è stata avviata con l'accordo di programma sottoscritto a giugno 2017 dal Comune, dalla Regione, da Ferrovie dello Stato, da Fs Sistemi Urbani, Rfi e Savills IM Sgr (alla quale a luglio 2018 è subentrata Coima Sgr in seguito all'acquisizione di una porzione dello Scalo Farini). Già lo scalo Greco e le aree Farini e San Cristoforo sono stati oggetto di concorsi. Il primo (Greco) è stato candidato alla prima edizione della call «Reiventing Cities», vinta dal Fondo Immobiliare Lombardia con Barreca & La Varra e Arup Italia. Farini e San Cristoforo, in seguito alla competizione bandita da Fs Sistemi urbani e Coima Sgr, sono stati aggiudicati allo studio Oma che ha partecipato con Laboratorio Permanente. Lo scalo di Lambrate è invece candidato alla seconda edizione di «Reinventing cities».

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