Appalti

Semplificazioni e cantieri: battaglia fino alla fine sui commissari, poi una lista di 50 opere

Vince De Micheli: in elenco Roma-Latina, Jonica, Salerno-Rc e nodo Genova

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di G.Sa.

Alla fine sui commissari sembra spuntarla la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, che ha portato al Consiglio dei ministri una lista limitata di opere - che nella notte sono cresciute a 50 per trovare un equlibrio fra il PD da una parte e M5s/Iv dall'altra - così incagliate da non poter ripartire neanche con i poteri eccezionali concessi a tutte le stazioni appaltanti sulla base dell'articolo 63 del codice appalti. La lista, «che nella notte sono cresciute a 50 per trovare un equlibrio fra il PD da una parte e M5s/Iv dall'altra dovrebbe poi finire nel Dpcm previsto dal decreto legge Semplificazioni (non era ancora chiaro se all'articolo 2 o all'articolo 9), i commissari dovrebbero avere poteri più forti di quelli previsti nello sblocca-cantieri, ma non saranno certamente del «modello Genova» che De Micheli e il Pd hanno osteggiato nella convinzione che Genova sia una condizione irripetibile.

Sia pure integrata con qualche aggiunta dell'ultima ora, la lista è quella che la ministra ha pronta da un paio di mesi e che comprende - fra le opere più importanti - strade come la statale Jonica in Calabria (1.335,12 milioni), il completamento del collegamento a A12 Tarquinia-San Pietro in Palazzi (1.019,83 milioni), l'autostrada Roma-Latina (1.515,94 milioni), il tratto di Salaria che attraversa i comuni colpiti dal terremoto (151,09 milioni), lo svincolo SS514 di Chiaramonte con la SS115 e lo svincolo della SS194 Ragusana (673,74 milioni), la SS 675 Umbro-Laziale tra il porto Civitavecchia e il nodo di Orte, con la tratta Monte Romano est-Civitavecchia (472,23 milioni). Un pacchetto che vale oltre 5 miliardi di investimento.

Poi ci sono le ferrovie con in prima linea quella che sta diventando una delle opere simbolo di questo governo, la Salerno-Reggio Calabria. In particolare si vorrebbe accelerare un primo potenziamento tecnologico e infrastrutturale da 230 milioni. Nella lista che dovrebbe poi entrare nel Dpcm ci sono anche la linea Fortezza-Verona (3.371 milioni), la Venezia-Trieste (1.800 milioni), il raddoppio della Genova-Ventimiglia (1.540 milioni) e il collegamento al nodo di Genova e al terzo Valico, il raddoppio della Pescara – Bari (600 milioni), la linea Roma - Pescara (700 milioni), la nuova linea Ferrandina –Matera La Martella (365,49 milioni), la Palermo-Trapani via Milo (144 milioni), il potenziamento tecnologico e infrastrutturale della Taranto– Potenza-Battipaglia. Siamo oltre gli 8 miliardi di investimento.

Nella lista di De Micheli ci sono anche la messa in sicurezza di dighe e opere idriche: la diga al Lago d'Idro (Bs), l'acquedotto del Peschiera (Ri); l'ampliamento della diga di Maccheronis (Nu), il completamento delle dighe di Monti Nieddu e Medau Aingiu (Ca). Altre dighe da mettere in sicurezza sono sul fiume Tirso (Or), sul Rio Olai (Nu), sul Rio Govossai (Nu), sul Rio Mannu di Pattada a Monte Lerno (Ss), sul Monte Pranu sul Rio Palmas (Or), sul Pietrarossa (En/Ct).

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