Urbanistica

Periferie, al via programma Mit da 854 milioni per la «Rinascita Urbana»

Oggi il decreto in Gazzetta che fa scattare il cronoprogramma: 120-150 giorni per le proposte

di Massimo Frontera

Entra nel vivo il programma del Mit dedicato alla "Qualità dell'Abitare". Dopo un lungo periodo di istruttoria e condivisione a vari livelli, il ministero delle Infrastrutture ha pubblicato il decreto Mit-Mef-Mibact che assegna quasi 854 milioni per interventi di trasformazione immobiliare e riqualificazione urbana orientato all'incremento del patrimonio abitativo. Il decreto, già on line sul sito, sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di oggi. Il provvedimento assegna esattamente 853,81 milioni di euro a Regioni, città metropolitane, comuni sede di città metropolitane, comuni capoluogo di provincia (inclusa Aosta) e ai comuni di oltre 60mila abitanti. A partire da oggi (dalle ore 12:00) gli enti potranno registrarsi presso l'apposito punto di accesso sul portale del Mit.

Quattro mesi per le domande
La pubblicazione del decreto fa scattare il cronoprogramma del bando. La prima scadenza importante è fra quattro mesi, entro cui va presentata la domanda di finanziamento del progetto. L'invio prevede due fasi. La prima riguarda la trasmissione di una "Proposta complessiva preliminare indicante la strategia nel suo complesso" con l'insieme degli interventi previsti: entro 120 giorni l'Ente dovrà trasmettere una relazione tecnico-illustrativa, una planimetria generale (con le caratteristiche dimensionali, volumetriche, tipologiche, funzionali e tecnologiche dei lavori da realizzare), il quadro economico e il cronoprogramma finanziario. La seconda fase consiste nella trasmissione della "Proposta complessiva finale, indicante lo stato di avanzamento della stessa": entro 240 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta, l'Ente dovrà trasmettere i progetti definitivi o esecutivi degli interventi previsti dal programma.


Entro i successivi 90 giorni, la documentazione viene verificata dall'apposita "alta commissione", cui segue (se non ci sono problemi) il nulla osta al finanziamento. Entro i successivi 60 giorni, dal nulla osta dovrà essere approvato l'elenco delle proposte «definitivamente ammesse a finanziamento». Entro 60 giorni dall'approvazione dell'elenco dovrà essere sottoscritta la convenzione o l'accordo di programma. A questo punto i tempi non sono più prevedibili perché soggetti al cronoprogramma indicato in ciascun accordo e in ciascuna convenzione. L'unica altra scadenza indicata espressamente, a valle della realizzazione, è quella per la messa a disposizione dell'opera realizzata, entro massimo 60 giorni dal certificato di ultimazione lavori. Mettendo in fila le scadenze, si capisce che i cantieri non sono vicini. La procedura e le istruttoria prenderà infatti quasi un anno mezzo (escludendo ritardi) oltre ai tempi di realizzazione - al momento non noti - che saranno indicati nei singoli cronoprogrammi e sottoscritti dagli enti e dalle amministrazioni centrali.
I progetti pilota "ad alto rendimento"
Il programma prevede anche un secondo canale, riservato ai cosiddetti "Progetti Pilota ad alto rendimento". Si tratta di proposte «ad alto impatto strategico sul territorio nazionale, da cofinanziarsi anche con eventuali ulteriori risorse, ivi comprese quelle di cui al Recovery Fund, come da eventuali indicazioni europee e nazionali, in quanto orientati all'attuazione del Green Deal e della Digital Agenda». Entro 150 giorni gli enti trasmettono l'intera documentazione (inclusi i progetti definitivi ed esecutivi). Anche in questo caso, l'alta commissione li valuta entro 90 giorni ed concede il nulla osta al finanziamento. Segue la graduatoria. I progetti "ad alto rendimento" potranno essere cofinanziati con massimo 100 milioni di euro per le annualità dal 2021 al 2027 (nei limiti degli stanziamenti).

La griglia di valutazione
Tutte le proposte (sia quelle ordinarie, sia quelle "ad alto rendimento" saranno valutate in base ai seguenti elementi (e relativi punteggi massimi): qualità della proposta (capacità di sviluppare risposte alle esigenze/bisogni espressi, presenza di aspetti innovativi e di
green economy, rispondenza ai Cam - max 15 punti); numero di immobili di edilizia residenziale pubblica, con preferenza per le aree a maggiore tensione abitativa e servizi abitativi - max 25 punti); recupero e valorizzazione dei beni culturali, ambientali e paesaggistici (max 10 punti); bilancio zero di consumo di nuovo suolo (max 15 punti); attivazione di risorse finanziarie pubbliche e private max 15 punti); coinvolgimento di operatori privati (max 10 punti); applicazione del Bim e modelli innovativi di gestione (max 10 punti).

I macro obiettivi
Le risorse possono finanziare interventi per riqualificare e incrementare il patrimonio residenziale sociale, rigenerare il tessuto socio-economico, incrementare l'accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini. I progetti devono assicurare «soluzioni durevoli in un'ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i principi e gli indirizzi adottati dall'Unione europea, secondo il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile (Smart City)». Da domani prenderanno il via una serie di webinar destinati agi enti locali. (vai al programma). Il Mit mette inoltre a disposizione uno sportello per il supporto amministrativo tramite mail (qualitabitare.diges@mit.gov.it)

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