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Così il Covid spinge gli italiani a pagare con smartphone e app

Rispetto allo scorso anno i pagamenti via telefono sono cresciuti dell'80% sfiorando quota 1,3 miliardi di euro. Bene anche la carta contactless: +15% (31,4 miliardi di euro)

di Pierangelo Soldavini

La sfida non è iniziata nel migliore dei modi. Annunciata in pompa magna, la campagna del Governo per la digitalizzazione del contante è scivolata sulle solite difficoltà della Pubblica amministrazione che fatica a dimostrare nei fatti che il digitale può essere davvero abilitante, almeno in Italia.
Il Piano cashless doveva spingere i cittadini a usare la moneta elettronica con un massiccio piano di cashback e una lotteria degli scontrini che, nelle intenzioni, dovrebbe sostenere il cambio di abitudini nei pagamenti già imposto dal lockdown. Invece ha costretto i cittadini a lunghe attese e a ripetuti tentativi per entrare nell'app IO che garantisce l'intero funzionamento del sistema. Come spesso succede, le migliori intenzioni si scontrano con la difficoltà di mettere in campo strutture adeguate, rischiando così di vanificare i migliori propositi.

Cambiamento di comportamenti
Eppure gli italiani per una volta avevano dimostrato di essere in grado di cambiare i loro comportamenti in chiave digitale. Anzi nella prima metà dell'anno, condizionata dalla caduta dei consumi connessa alla chiusura legata all'emergenza sanitaria, per una volta l'Italia è riuscita a fare meglio – o, almeno, meno peggio – rispetto al resto del mondo. La gelata dei consumi per l'emergenza pandemica ha infatti prodotto i suoi effetti anche sui pagamenti digitali, crollati del 22% a livello globale nei primi sei mesi dell'anno, stando ai dati McKinsey.
In Italia le transazioni digitali hanno segnato una flessione limitata al 6,3% nella prima metà del 2020, inferiore anche al calo dei consumi, stimato pari al 10,4% e al 29,7% rispettivamente nei primi due trimestri. Ma quello che è più rilevante, soprattutto in prospettiva, è la decisa svolta degli italiani verso quei sistemi digitali più innovativi, quelli via smartphone e app, che rendono il momento della transazione sempre più invisibile e semplice per l'utente.

Pagamenti da smarphone: +80%
La rilevazione dell'Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano sottolinea infatti che il volume delle transazioni con carta ha raggiunto i 118,3 miliardi di euro, con una riduzione del 6,3% a quasi 2,3 miliardi di transazioni. Ma i pagamenti da smartphone sono lievitati dell'80% rispetto a un anno prima, sfiorando quota 1,3 miliardi di euro. Non si è fermata neanche la continua crescita dei pagamenti con carta contactless: nel semestre si sono registrate 760 milioni di transazioni (+17%) per un totale di 31,4 miliardi di euro (+15%).
A fine anno l'Osservatorio stima che il contactless raggiungerà una penetrazione del 37% sul totale delle transazioni con carta. Si tratta pur sempre di transazioni fatte nei negozi fisici, quelle che sono normalmente ampiamente dominate dal contante. Invece gli italiani, costretti dal lockdown a utilizzare gli strumenti di moneta elettronica per gli acquisti online, quando hanno potuto tornare nei negozi hanno continuato a utilizzarli, anche per le spese più contenute, come dimostra la continua flessione dello scontrino medio, sceso del 4,4% a 52 euro.

Il Piano cashless del governo
Nonostante la pessima performance delle procedure, il Piano cashless non potrà che soffiare nella direzione del cambiamento, incentivando gli italiani a proseguire nell'adozione degli strumenti digitali. Tenendo conto anche della parziale riapertura delle attività economiche si può ritenere che la bilancia alla fine dell'anno possa rimanere più o meno attorno ai valori dello scorso anno, ma accompagnata, come abbiamo visto, da una solida preferenza per gli strumenti più innovativi
La moneta digitale senz'altro favorisce una maggior tracciabilità delle transazioni, consentendo quindi una conseguente riduzione di elusioni e frodi fiscali, con un conseguente beneficio per le casse dello Stato che potrebbe andare ben oltre le somme stanziate per il cashback e le lotterie di vario genere.
I detrattori della digitalizzazione enfatizzano la perdita di privacy e soffiano sulla paura della tracciabilità dei comportamenti personali. Ma non tengono conto dell'enorme risparmio, soprattutto per i commercianti, derivante dalla riduzione dei costi, invisibili ma consistenti, della gestione del contante.
Senza considerare il valore enorme che possono avere i dati connessi alle spese digitali in termini di conoscenza del cliente, delle sue abitudini e preferenze. E della conseguente opportunità di profilare e personalizzare le offerte sulle singole esigenze favorendo la fidelizzazione, esattamente come fanni i colossi dell'e-commerce.

La dematerializzazione del denaro
La preferenza crescente per i sistemi più innovativi indica che anche gli italiani stanno spostandosi senza incertezze verso quei pagamenti più invisibili, che permettono di operare la transazione senza accorgersene. È questo il trend inarrestabile che dominerà i prossimi anni: rendere impercettibile il momento del pagamento, come coronamento della dematerializzazione del denaro.
Già oggi siamo abituati a passare per il casello o uscire dal parcheggio pagando direttamente con il Telepass. Ma questo tipo di modalità si sta espandendo sempre di più. Amazon Go è il supermercato (fisico) del gigante dell'e-commerce globale dove si fa la spesa e si paga senza neanche passare dalla cassa: sensori di precisione piazzati lungo tutto il locale fanno il conto man mano che mettiamo gli articoli nel carrello e alla fine il totale viene automaticamente prelevato dallo smartphone connesso alla carta o ad altri sistemi.
Lo stesso sistema invisibile inizia a essere introdotto nei distributori di carburante, dove sarà possibile fare il pieno e pagare senza neanche scendere dall'automobile.
Gli assistenti virtuali
La prossima frontiera? Gli assistenti virtuali tipo Alexa e simili saranno quelli a cui comunicheremo la lista della spesa: loro penseranno a piazzare gli ordini e a pagare. Un domani lo potranno fare anche i frigoriferi o altri apparecchi connessi all'Internet of Things. «Senza frizioni», come dicono gli esperti. Accanto allo sforzo per consolidare il cambio di comportamento degli italiani, anche la Pubblica amministrazione dovrà imparare a modificare la propria mentalità. Il suo ruolo è centrale nell'abilitare e fare da volano al cambiamento. Se invece a ogni piè sospinto si incoccia in difficoltà e lungaggini burocratiche l'effetto rischia di essere esattamente l'opposto.

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