Piccoli Comuni, per i sindaci il paradosso dell'aumento «tagliato» - Ecco le nuove indennità
I sindaci dei Comuni fino a 3mila abitanti potranno avere un'indennità di 1.659,38 euro al mese. Per chi guida un ente fino a mille abitanti si tratta di un aumento da 497,35 euro lordi al mese, per la fascia fra 1.001 e 3mila l'incremento è da 357,91. Lo Stato aiuterà i Comuni ad adeguare questa indennità distribuendo il fondo da 10 milioni di euro messo a disposizione dal collegato fiscale alla manovra 2020, lo stesso provvedimento che ha introdotto l'indennità «di dignità» chiesta dagli amministratori locali con le campagne di Ali e Anci. Ai Comuni più piccoli andranno 3.287,58 euro, in quelli fra 1.001 e 3mila abitanti l'assegno sarà invece di 2.365,85 euro. In pratica, lo Stato coprirà il 55,1% della spesa: il resto sarà a carico dei Comuni, sempre che decidano di affrontare questa spesa per tradurre in pratica la promessa di "dignità" avanzata dalla norma.
I numeri arrivano dal decreto attuativo (con tutte le cifre in allegato) dell'articolo 57-quater del Dl 124/2019, quello appunto che ha introdotto le nuove indennità per i sindaci dei Comuni più piccoli. E spiegano che, nel più classico incrocio di regole all'italiana, l'aumento si applica insieme a un taglio, perché sulla base di calcolo pesa la riduzione del 10% alle indennità previste dalle regole nazionali introdotta 15 anni fa (comma 54 della legge 266/2005) in una delle tante campagne sui «costi della politica». Di qui le cifre, che nonostante tutto lo Stato riesce a coprire solo per poco più di metà.
Sempre nella Stato-Città di ieri hanno ottenuto l'ok i decreti che distribuiscono fra i Comuni 280 milioni di euro per i mancati introiti dell'Imu turistica, della Cosap e della Tosap prodotti dalle agevolazioni decise con il decreto 34. «È una copertura parziale – riconosce il sottosegretario all'Interno Achille Variati – ma è un altro segnale concreto di attenzione e vicinanza al mondo degli enti locali».
Tutte le cifre per fascia di abitanti