Progettazione

Anche le infrastrutture idriche vanno realizzate nel rispetto del principio Dnsh

Pubblicato il testo definitivo, realizzato dalla struttura tecnica di missione del ministero, rivolto sia a Regioni e Autorità di bacino, sia ai progettisti degli interventi

di M.Fr.

Dopo le indicazioni su strade e ferrovie, dal ministero delle Infrastrutture arrivano anche le Linee guida per realizzare le opere idriche. Il testo operativo - a cura dell'unità tecnica di missione - è stato sottoposto a inchiesta pubblica nelle scorse settimane ed è stato da ultimo approvato con il decreto firmato dal ministro Enrico Giovannini lo scorso 11 ottobre. Proprio come le precedenti linee guida sulle infrastrutture viarie e ferroviarie, le Linee Guida Operative per la valutazione delle opere pubbliche – Settore idrico servono per la valutazione ex ante delle opere, da utilizzare sia dagli uffici del Mims, supportando sia tecnici chiamati a svolgere analisi e comparazioni degli interventi nelle attività di programmazione, sia decisori e progettisti che dovranno tenerne conto nella redazione dei progetti di fattibilità.

Il documento, spiega il Mims, fornisce un quadro analitico di riferimento per valutare le future proposte progettuali relative agli interventi infrastrutturali nel settore idrico di competenza del ministero delle Infrastrutture e fornisce criteri, metodologie, strumenti e indicazioni pratiche di orientamento in particolare a Regioni e Province autonome, Autorità di distretto idrografico, gli enti di governo d'Ambito del servizio idrico integrato. Oltre a indicare gli elementi di cui tener conto per determinare l'ammissibilità delle proposte ai finanziamenti pubblici, il documento fornisce anche i criteri per svolgere una analisi costi-benefici dei progetti in linea con i principi indicati dalla Commissione europea. Stessa cosa per le indicazioni che discendono dal regolamento sulla Tassonomia e il relativo regolamento delegato sugli obiettivi climatici adottato in ambito comunitario. Ovviamente, anche per le infrastrutture del settore idrico occorre applicare il principio del Do not significant harm (Dnsh).

Tra le 143 pagine del documento sono inoltre incluse le «indicazioni sui contenuti che gli studi di impatto del cambiamento climatico dovrebbero avere in relazione alla valutazione tecnico-economica delle alternative infrastrutturali». Questo perché, sottolinea il ministero, «le caratteristiche intrinseche del settore idrico - in cui il cambiamento climatico influenza direttamente le condizioni operative delle infrastrutture perché ha un impatto sulla disponibilità di risorsa idrica nella sua doppia dimensione di adeguatezza delle quantità di risorse disponibili e della loro qualità - fanno sì che la valutazione degli investimenti venga svolta tenendo conto in modo esplicito, cioè quantitativo, delle implicazioni del cambiamento climatico sulla disponibilità delle risorse, sulla loro distribuzione spaziale e temporale».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©