Urbanistica

Parco Sud Milano, la governance sull'urbanistica passa dalla Città metropolitana al nuovo ente

Come funziona il nuovo modello introdotto dalla legge regionale Lombardia n.29/2022. Il Parco agricolo include 60 comuni su un territorio di 46mila ettari

di Matteo Peverati (*) e Eleonora Lavelli (*)

Dal 17 dicembre 2022 in Lombardia è in vigore la legge regionale 13 dicembre 2022 n. 29 che ha profondamente riformato la gestione e il funzionamento del Parco Agricolo Sud Milano. Il Parco Sud, con i suoi 47.000 ettari di estensione, rappresenta all'incirca il 30% della superficie totale della Città metropolitana di Milano e coinvolge ben sessanta Comuni dell'hinterland milanese, capoluogo compreso. È un parco regionale, istituito negli anni Novanta e disciplinato dalla legge regionale 16 luglio 2007 n. 16, che ha tra le proprie finalità la tutela e il recupero paesistico e ambientale delle fasce di collegamento tra città e campagna, l'equilibrio ecologico dell'area metropolitana e la fruizione colturale e ricreativa dell'ambiente da parte dei cittadini. La gestione del Parco Sud è (ancora per qualche mese) affidata alla Città metropolitana di Milano e al consiglio direttivo, nominato prevalentemente dal Consiglio metropolitano e presieduto da un consigliere delegato dal Sindaco metropolitano (ruolo ricoperto dal 14 gennaio 2022 da Daniele Del Ben).

La nuova legge regionale n. 29/2022, tuttavia, propone un modello di gestione differente, allineato a quello degli altri parchi regionali, che ridimensiona sostanzialmente il ruolo della Città metropolitana meneghina. La gestione del Parco Sud sarà, infatti, affidata a un (nuovo) ente di diritto pubblico composto dalla Città metropolitana di Milano e dai sessanta Comuni interessati dal Parco Sud, il quale dovrà dotarsi di uno statuto che ne determini «le forme di organizzazione», tenendo presente che saranno organi dell'ente parco: il presidente; il consiglio di gestione, composto da undici membri (di cui il presidente e due membri eletti dalla comunità del parco, tre componenti nominati dalla Giunta regionale, uno dalla Città metropolitana e uno dal Comune di Milano, due dalle organizzazioni professionali agricole e uno dalle associazioni di protezione ambientale), a cui competerà l'approvazione dei regolamenti dell'ente, dei piani attuativi, dei progetti e delle convenzioni; la comunità del parco, composta da un rappresentante per ciascuno degli enti territorialmente interessati, a cui spetterà, tra le altre cose, l'adozione delle modifiche allo statuto, l'adozione degli strumenti di pianificazione territoriale e le relative varianti e la proposta alla Giunta regionale di modifica dei confini del parco; il revisore dei conti.

Il nuovo modello di governance entrerà in funzione a partire dall'insediamento degli organi del nuovo ente gestore e, fino ad allora, gli organi del Parco Agricolo Sud Milano in carica procederanno «all'ordinaria amministrazione e al compimento degli atti di straordinaria amministrazione, purché indifferibili e urgenti». Sarà dunque il nuovo ente gestore che potrà adottare eventuali varianti agli strumenti di pianificazione, gestione e programmazione vigenti; che rimarranno tali fino a quel momento. Le fasi per giungere all'insediamento del nuovo ente gestore, che dovrebbero svolgersi in almeno nove mesi di tempo, sono le seguenti.

1) Entro il 16 gennaio 2023 la Giunta regionale dovrà incaricare un commissario che provveda (entro i successivi novanta giorni) alla ricognizione delle risorse patrimoniali, economico-finanziarie, umane e strumentali del Parco Sud, nonché dei rapporti giuridici attivi e passivi e dei beni mobili e immobili, di proprietà o in utilizzo, funzionali a garantire la gestione e la tutela dell'area.
2) Successivamente, preso atto della ricognizione da parte della Giunta regionale, il Presidente di quest'ultima (o un assessore da lui delegato) convocherà in conferenza la Città metropolitana e i sessanta comuni interessati al fine di elaborare (entro sessanta giorni) una proposta di statuto, che verrà adottata (entro i successivi trenta giorni) dall'organo assembleare degli enti locali coinvolti e, dopodiché, trasmessa alla Regione per la successiva approvazione. L'ente gestore sarà quindi istituito (entro trenta giorni dalla trasmissione della proposta di statuto), con decreto del Presidente della Giunta, su conforme deliberazione della Giunta regionale, che ne approva contestualmente lo statuto.
3) Entro trenta giorni dall'efficacia della deliberazione di approvazione dello statuto, il Presidente della Giunta convocherà la comunità del parco per l'elezione dei componenti elettivi del consiglio di gestione.

Coerentemente con la direzione presa, la Regione Lombardia contribuirà al funzionamento del Parco Sud con il versamento di 673mila euro annui, incrementando di ulteriori 300mila euro annui, i 373mila euro già a bilancio da tempo. Non è però chiaro se questa nuova legge regionale costituisca un tassello o un rinvio del progetto (contenuto nella legge regionale 17 novembre 2016 n. 28 e oggetto della più recente deliberazione di Consiglio regionale del 29 giugno 2021 n. XI/1912) di istituire un unico parco metropolitano che riunisca il Parco Sud e il Parco Nord Milano, attraverso la loro aggregazione in un unico ambito territoriale ecosistemico (detto Ate metropolitano). Ad ogni modo, l'auspicio è che vengano raggiunte le finalità espresse dagli stessi promotori della legge regionale n. 29/2022, ossia che la gestione del Parco Sud da parte di un ente pubblico dedicato esclusivamente a questo scopo e partecipato dai comuni interessati territorialmente, consenta di migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini e favorisca, attraverso sinergie tra enti, lo sviluppo di azioni di salvaguardia e valorizzazione del proprio territorio, che evidentemente meriterebbe maggior integrazione tra i sistemi di città e campagna che racchiude.

(*) Belvedere Inzaghi & Partners - Bip

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©