Progettazione

Antincendio, la progettazione «prestazionale» infiamma la parcella

I criteri contenuti nelle linee guida del gruppo di lavoro ad hoc del Cni: corrispettivo sganciato dal costo dell'intervento e incrementi tra il 25% e il 50%

di Mariagrazia Barletta

Uno strumento di riferimento, di facile utilizzo, per aiutare professionisti e committenti a quantificare l'impegno richiesto nelle diverse attività legate alla prevenzione incendi, quali la progettazione e le fasi ad essa propedeutiche, l'assistenza alla direzione lavori, gli adempimenti legati alla Scia e al rinnovo periodico di conformità antincendio. Il tutto tenendo conto dell'approccio da seguire (tradizionale o prestazionale) e limitandosi alle sole «attività soggette» (elencate nell'allegato I al Dpr 151 del 2011). È quanto messo a punto dal gruppo di lavoro del Consiglio nazionale degli Ingegneri Gtt.4 (gruppo tematico temporaneo) coordinato da Marco Di Felice, ingegnere e membro del Comitato centrale tecnico scientifico di prevenzione incendi (Ccts). A comporre il team - che fa capo al gruppo di lavoro Sicurezza del Cni di cui è responsabile Gaetano Fede - sono diversi ingegneri esperti in materia di prevenzione e protezione dagli incendi. Il gruppo di lavoro ha elaborato una «Linea guida per le prestazioni di ingegneria antincendio», derivante a sua volta da uno studio prodotto dalla Consulta regionale degli Ordini Ingegneri della Lombardia (Croil).

La linea guida aiuta a quantificare i tempi che presumibilmente impegnano il professionista nelle varie prestazioni in materia antincendio, arrivando a definire un valore finale di riferimento, «espresso in numero di ore equivalenti», indicativo non solo del tempo necessario per l'espletamento dell'attività professionale, ma che tiene conto anche del diverso grado di responsabilità che il lavoro può implicare. Moltiplicando il numero di ore equivalenti per il costo orario della prestazione, il professionista otterrà un valore di riferimento per quantificare l'onorario da chiedere al committente. Ovviamente, il sistema di calcolo ha carattere volontario e non vincolante, e costituisce solo un possibile strumento a cui i professionisti e i tecnici antincendio, ingegneri compresi, possono fare riferimento. Le linee guida, inoltre, prendono in considerazione esclusivamente le prestazioni legate agli obblighi di prevenzione incendi di cui al Dpr 151 del 2011, escludendo attività come: rilievi, restituzione grafica, progettazioni esecutive, che hanno già validi riferimenti per il calcolo degli onorari.

Il testo delle linee guida
Il metodo utilizzato per quantificare la prestazione professionale svincola il valore della prestazione professionale dall'importo dei lavori in quanto ritenuto «un parametro non significativo per la stima dell'impegno e della responsabilità professionale». Difatti con l'applicazione dell'approccio prestazionale, a un maggiore impegno progettuale può facilmente corrispondere un minor importo dei lavori e dunque un minor esborso da parte del committente. La quantificazione dell'impegno del professionista risulta legata innanzitutto alle caratteristiche dell'attività. Per 61 delle 80 attività soggette ai controlli dei Vigili del fuoco la linea guida individua i parametri da inserire nella formula per il calcolo dell'impegno orario presunto (disponibile anche un foglio di calcolo), che tengono conto delle caratteristiche dell'attività, delle sue dimensioni, del rischio incendi, e del grado di difficoltà della prestazione professionale. «Per le "attività soggette" di particolare natura (19 delle 80 elencate nel Dpr 15 del 2011, nda), non è stato possibile codificare un parametro coerente e rispondente all'impegno professionale», si legge nel documento.

Diversi i fattori che entrano in gioco nel quantificare l'impegno lavorativo, tra questi la presenza o meno di una norma tecnica di riferimento e l'utilizzo della normativa tradizionale o del Codice (Dm 3 agosto 2015). Secondo la metodologia di calcolo proposta, rispetto alla normativa tradizionale, l'utilizzo del Codice determina un incremento dal 25 al 50 per cento del monte ore presunto. Tale gap può aumentare ulteriormente (e non di poco) se si fa ricorso alle soluzioni alternative del Codice e all'approccio Fse. Ovviamente incide sulla quantificazione dell'impegno professionale anche l'eventuale richiesta di deroghe. Nel calcolo delle prestazioni per gli adempimenti connessi alla richiesta di rinnovo periodico di conformità antincendio entrano in gioco i sistemi, gli impianti e i prodotti oggetto di verifica.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©