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Autostrada A24-A25, il Cipess chiude il braccio di ferro sul Pef

Mims contro Strada dei Parchi. Giovannini: molteplici profili di criticità nella gestione, aperta procedura per grave inadempimento. Investimenti affidati al commissario

di Massimo Frontera

«Le scelte del legislatore (che prevedono l'istituzione di un commissario straordinario, ndr) configurano un nuovo scenario per il quale tutti gli interventi di adeguamento dell'autostrada sono realizzati direttamente dallo Stato mediante ricorso a gare pubbliche, rimanendo in tal modo definitivamente superata l'ipotesi recepita nei piani economici finanziari del luglio 2019 e del maggio 2021 che configuravano l'esecuzione dei lavori in forma diretta da parte della società Strada dei Parchi, mediante la società Toto Costruzioni Generali, anch'essa facente parte del medesimo gruppo, al cui vertice si trova la Toto holding». Così il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, in un passaggio della lunga e articolata informativa urgente al Parlamento sull'"Aumento dei pedaggi e messa in sicurezza di A24 e A25", letta nel pomeriggio del 4 maggio alla Camera.

Nel ricapitolare la complessa vicenda che vede su posizioni opposte il concessionario Strada dei Parchi Spa e il ministero delle Infrastrutture in qualità di concedente, il ministro ha ricordato le principali tappe del lungo braccio di ferro sulle proposte di aggiornamento del Piano economico e finanziario avanzate dal concessionario. Proposte giudicate inadeguate dal ministero delle Infrastrutture (oltre che dalla commissione europea). L'empasse ha tenuto bloccati investimenti urgenti - oltre che necessari - su questa infrastruttura strategica che attraversa il centro Italia, bisognosa di manutenzione e soprattutto di un adeguamento antisismico. L'ultimo Pef - trasmesso nel maggio 2021 da Autostrada dei Parchi Spa - ha innescato un contenzioso amministrativo che dovrebbe essere vicinissimo alla fine.

Il ministro ha infatti riferito che nella riunione di domani 5 maggio del Cipess sarà esaminata l'ultima proposta di Piano economico finanziario trasmessa al Mims dal concessionario. La riunione del Cipes, ha aggiunto Giovannini «consentirà l'espletamento del mandato da parte del commissario ad acta e l'ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato in ordine al perfezionamento del procedimento». Intanto il ministro ha segnalato che «nell'esercizio delle funzioni di concedente e in esito alle attività di vigilanza previste dalla convenzione e intensificatesi dal 2018 anche con verifiche di natura straordinaria, il Ministero ha rilevato molteplici profili di criticità nella gestione del rapporto concessorio», segnalando inoltre «che la condotta della società con riferimento alla manutenzione delle infrastrutture è oggetto anche di indagini giudiziarie». Le criticità nella gestione sono indicate nella relazione del 20 gennaio 2022 a cura della apposita commissione di verifica. «Sulla base degli elementi informativi assunti - ha quindi detto Giovannini - questo Ministero in data 28 dicembre 2021 ha formalizzato alla società una contestazione di grave inadempimento agli obblighi concessori, assegnandole congruo termine per le controdeduzioni. Sono attualmente in corso le verifiche sulle controdeduzioni presentate».

L'impossibilità, al momento, di margini economici adeguati a strutturare una concessione finanziariamente sostenibile ha imposto il ritorno in campo del gestore pubblico, con la conseguenza immediata, per ora, di mantenere anche l'attuale blocco delle tariffe per altri sei mesi, oltre l'ultima scadenza fissata al 30 giugno prossimo. «Il Governo - ha riferito sempre Giovannini - ritiene opportuno operare per far sì che l'attuale blocco delle tariffe delle tratte autostradali in questione, previsto fino al 30 giugno 2022, venga prorogato al 31 dicembre 2022». Tutti gli investimenti necessari saranno realizzati dall'attuale commissario straordinario Marco Corsini, che lo scorso 8 aprile ha preso il posto del commissario dimissionario Maurizio Gentile.

A Corsini, il ministero «ha richiesto di procedere a verificare congiuntamente le lavorazioni non procrastinabili, per le quali, nell'ambito dei poteri contemplati dalla norma di riferimento, potranno essere definite modalità rapide di affidamento ed esecuzione dei lavori». Ma il grosso dei lavori «consiste in una riqualificazione dell'intero corridoio autostradale secondo una pianificazione di lungo termine». Corsini, ha spiegato il ministro Giovannini, ha «predisposto il programma di adeguamento dell'autostrada che prevede un impegno di spesa complessivo pari a 6,5 miliardi di euro distinto in due fasi: una prima, per una spesa pari a 5,2 miliardi, da completarsi entro il 2025, una seconda, per una spesa pari a 1,3 miliardi di euro, da realizzare dopo il 2025». Per consentire l'attuazione del programma di lavori di riqualificazione autostradale e prevenzione del rischio sismico, con separate misure normative, sono state stanziate risorse pubbliche, «attualmente quantificabili in 3,1 miliardi di euro, di cui 2,1 a valere sul Fondo infrastrutture e un miliardo sul Fondo complementare al Pnrr». Spesa che deve quindi rispettare le scadenze imposte dal Recovery plan.

In cima alle priorità ci sono il tratto della «Roma-Torano della A24, sul quale pesano il maggior traffico e il maggior grado di ammaloramento delle strutture, quasi tutte realizzate alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso», e il tratto della «Torano-Pescara della A25, dove la criticità sismica, oltre a quella geometrica del tracciato è preponderante». Per intervenire, il commissario straordinario «ha anticipato la possibilità di assentire al concessionario una quota parte degli interventi aventi caratteristiche residuali e indifferibili».

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