Brunetta stoppa gli idonei: «Niente diritto al posto»
Il ministro è intervenuto sul tema in risposta a un question time alla Camera
«Reclutare non significa riempire posti, ma scegliere le persone migliori per far funzionare l’amministrazione». Nell’eterna battaglia sullo scorrimento delle graduatorie per assumere gli «idonei», cioè quanti in un concorso pubblico non hanno raggiunto la vittoria ma si sono visti riconoscere una competenza compatibile con l’ingresso nella Pa, interviene il ministro per la Pa Renato Brunetta. Con il suo stile, come al solito, diretto. «Gli idonei di un concorso non sono assimilabili ai vincitori», ha detto in risposta a un question time alla Camera ricordando un principio base dell’ordinamento: «All’idoneità non consegue un diritto all’assunzione».
La battaglia, si diceva, è in corso da anni. Ma oggi si colora di tinte nuove mentre la Pubblica amministrazione deve scendere sul terreno operativo del Pnrr e il governo punta tutto sulla ricostruzione delle competenze. Proprio per questa ragione Brunetta non si è fermato all’analisi giuridica. Ma è andato oltre. Pronunciando un «no grande come una casa» all’ipotesi di utilizzo pieno delle graduatorie con l’obbligo di scorrimento: «È l’antitesi rispetto ai diritti di chi partecipa a un concorso e rispetto ai diritti delle amministrazioni di avere personale più qualificato». In quest’ottica «lo scorrimento delle graduatorie è una mera facoltà che presuppone profili professionali perfettamente sovrapponibili e attualità dei requisiti posseduti». E tale resta.