Fisco e contabilità

Censimento permanente, rendiconto delle spese entro il 31 ottobre

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di Amedeo Di Filippo

L'Istat invia ai responsabili degli uffici comunali di censimento la circolare n. 17/2019 con cui specifica le modalità da seguire per la rendicontazione, secondo criteri di contabilità analitica, delle spese sostenute per lo svolgimento delle operazioni censuarie relative alla rilevazione 2018. Il prospetto contabile dovrà essere compilato online entro il prossimo 31 ottobre.

Il piano
Il piano generale di censimento è un atto programmatorio di natura generale che detta le linee di indirizzo in merito alla pianificazione, l'organizzazione e l'esecuzione delle operazioni relative al censimento permanente della popolazione e delle abitazioni (Cp). Il campo di osservazione del censimento è costituito, a livello di ciascun Comune, dalla popolazione dimorante abitualmente, di cui fanno parte anche le persone di cittadinanza straniera regolarmente soggiornanti in Italia. Il censimento, mediante le indagini campionarie effettuate dall'Istat, acquisisce informazioni relative alla struttura delle famiglie, alle caratteristiche anagrafiche, di stato civile, socio-economiche e di mobilità territoriale delle persone, alla consistenza numerica e alle caratteristiche delle abitazioni occupate e degli altri tipi di alloggio.

I soggetti
Dal punto di vista organizzativo, a livello nazionale l'Istat definisce gli aspetti organizzativi, tecnici e metodologici delle rilevazioni censuarie e sovrintende alle operazioni, ne assicura il monitoraggio e adotta le circolari, i provvedimenti e le misure necessarie per garantirne il buon andamento. L'ufficio di statistica del ministero dell'Interno assicura il coordinamento delle attività svolte dagli uffici provinciali di censimento costituiti presso le Prefetture.
Ai Comuni spetta costituire il proprio ufficio comunale di censimento (Ucc), anche in forma associata, presso l'ufficio di statistica, cui fanno capo i gli operatori di back office, i rilevatori e i loro eventuali coordinatori. L'Ucc provvede agli oneri derivanti dall'effettuazione del censimento permanente nei limiti del contributo Istat, eventualmente integrato da risorse proprie.

I contributi
Per le attività di rilevazione sono previsti tre diversi fondi da assegnare agli uffici comunali di censimento: quello da distribuire come contributo forfettario fisso per il funzionamento, erogato in ragione delle unità di rilevazione stimate; quello da distribuire come contributo forfettario variabile, erogato ai Comuni in relazione ai questionari compilati; quello da distribuire come contributo forfettario variabile correlato agli indirizzi verificati/inseriti, ai questionari compilati, alla individuazione delle abitazioni non occupate e agli individui verificati. Relativamente a questi fondi, con la circolare n. 17, l'Istat ha rammentato che i contributi hanno natura forfettaria in quanto sono predeterminati dall'Istituto sulla base di una serie di variabili, anche di natura non contabile, e hanno lo scopo di concorrere alla copertura degli oneri finanziari e organizzativi sostenuti dalle amministrazioni che collaborano all'effettuazione del censimento. Queste ultime godono per questo di ampia discrezionalità nell'utilizzo dei fondi assegnati e nell'espletamento delle connesse attività, fermo restando il rispetto della normativa e del vincolo di destinazione funzionale.
Ai fini della rendicontazione, l'Istat ha disposto che le spese siano effettivamente impegnate e chiaramente riconducibili all'attività censuaria espletata nell'anno di competenza, con riguardo alle seguenti voci: costi di personale, tra i quali anche quelli relativi a incarichi di coordinatore, operatore di back office e rilevatore; beni strumentali utilizzati, in proporzione al loro utilizzo; licenze e assistenza informatica e altri oneri per la gestione, come ad esempio acquisto di materiale di consumo, utenze, spese postali, attività di divulgazione.

La circolare dell'Istat

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