Fisco e contabilità

Controlli, la Corte dei conti si «ritaglia» un ruolo attivo sull'utilizzo dei fondi Ue per Next Generation

Sarà monitorato il tiraggio dei progetti, lo stato di avanzamento e il rispetto delle finalità

di Corrado Mancini

Crescono nel 2021 i terreni su cui la Corte dei conti dovrà garantire il proprio impegno. Per rispondere appieno alle difficoltà del momento l'attività di controllo dovrà fare un passo ulteriore per essere percepita non più solo a presidio di un efficiente utilizzo delle risorse, ma anche per la capacità di contribuire al rispetto sostanziale del rapporto di servizio che lega le istituzioni locali e le comunità. Questo è quanto si prefigge la Sezioni riunite della Corte dei conti con la delibera n. 20/2020, tradizionale documento nel quale sono tracciate le linee di indirizzo delle attività di controllo nel sistema unitario delle funzioni che l'articolo 100 della Costituzione assegna alla Corte dei conti (si veda Enti locali & edilizia del 29 dicembre).

Nell'attuale difficile contesto emergenziale, la Corte ritiene necessaria una riflessione sulle tipologie e le modalità di esercizio dei controlli da programmare nel corso del 2021, con la premessa che le attività delle sezioni centrali e regionali di controllo dovranno essere non solo volte a verificare la regolarità amministrativo-contabile delle gestioni, ma anche, e soprattutto, a verificare e valutare l'attuazione dei programmi di spesa, sotto i profili della tempestività delle realizzazioni e della qualità dei risultati, anche avvalendosi delle nuove forme di controllo concomitante.

La Corte conferma e rafforza, innanzitutto, la necessità di fornire il proprio contributo al fine di monitorare che le scelte assunte per intervenire sulla crescita e sulle difficoltà strutturali del Paese si traducano in azioni effettive e lo facciano in tempi coerenti con l'urgenza richiesta dalle difficoltà attuali. Con l'avvio del Recovery Plan, questa necessità di verifica verrà inevitabilmente ad ampliarsi e a costituire un elemento comune a tutte le aree del controllo. È in questo ambito che la Corte ritiene di dover svolgere un ruolo attivo - al pari di quanto richiamato dalla Corte dei conti europea – sull'utilizzo dei fondi di fonte europea per «Next Generation Eu», cui sono ancorate le prospettive di ripresa nel breve termine. Sarà monitorato il tiraggio dei progetti, il relativo stato di avanzamento e il rispetto delle finalità per le quali i fondi stessi sono assegnati all'Italia. Ed in particolare la valutazione dei risultati conseguiti consentirà anche di verificare in che misura gli investimenti attivati sono aggiuntivi o sostitutivi rispetto alle prestazioni "ordinarie".

La Corte si propone anche di continuare a svolgere un ruolo di ausilio alle amministrazioni pubbliche nell'impiego delle risorse provenienti dall'Unione europea. Una attività volta a seguire l'attuazione nel tempo dei programmi, avendo come riferimento la qualità della spesa e la tempestività della realizzazione dei singoli interventi. Si tratterà di indagare, sia a livello regionale che nazionale, cosa sia stato effettivamente finanziato e con quali risultati.

Ma proprio per rispondere appieno alle difficoltà del momento, ribadisce la Corte, l'attività di controllo deve fare un passo ulteriore per essere percepita non più solo a presidio di un efficiente utilizzo delle risorse, ma anche per la capacità di contribuire al rispetto sostanziale del rapporto di servizio che lega le istituzioni locali e le comunità. Ferma l'attenzione per una corretta gestione delle risorse, la Corte si propone di sviluppare, infatti, un'attività di presidio della qualità dei servizi resi nei diversi contesti territoriali verificando il rispetto effettivo dei diritti di cittadinanza. Vi è sempre maggior bisogno, prosegue la Corte, di un soggetto istituzionale che punti a evidenziare eventuali carenze e a sottolineare diversità non accettabili nella qualità dell'offerta pubblica. E ciò specie in tema dei servizi sanitari, sociosanitari, assistenziali, educativi e per il lavoro.

La Corte si propone, infine, di intensificare l'attività di supporto per il completamento del riassetto istituzionale del Paese. In tal senso ritiene che solo con la definizione, da lungo tempo attesa, dei livelli essenziali di assistenza e dei fabbisogni standard e l'attribuzione di adeguate capacità fiscali proprie (oltre ad un sistema perequativo compiuto e stabile) sia possibile contare su meccanismi di responsabilizzazione, che portino ad un adeguamento dei servizi alle necessità dei territori ma anche ad avviare un processo virtuoso di selezione della spesa, eliminando duplicazioni o strutture di raccordo non operative o inefficaci. La presenza diffusa e il continuo monitoraggio delle gestioni locali svolto dalle Sezioni regionali, in raccordo con quelle centrali, può consentire un esame delle istanze e un monitoraggio delle esigenze provenienti dai territori, contribuendo alla composizione degli interessi dei diversi livelli di governo e delle diverse aree del Paese.

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