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Dal Superbonus alla rigenerazione dei piccoli comuni: guida al Ddl Bilancio articolo per articolo

La Manovra «bollinata» arriva al Senato. Le 22 misure chiave per l'edilizia e le infrastrutture

di Mauro Salerno

La manovra arriva in Parlamento. Dopo due settimane dall'approvazione del Consiglio dei ministri il nuovo testo con le modifiche concordate tra i partiti della maggioranza e il governo ha superato il vaglio della Ragioneria e ieri sera è stato trasmesso al Senato. Nel Ddl composto di 219 articoli suddivisi in 16 capitoli sono diverse le novità che riguardano i settori delle infrastrutture e dell'edilizia.

A cominciare dal Superbonus 110% con il tentativo fallito di eliminare il tetto Isee di 25.000 euro per ammettere agli incentivi prorogati anche i proprietari degli edifici unifamiliari o indipendenti (le cosiddette «villette»). In cambio è arrivata la conferma della cedibilità del credito e dello sconto in fattura anche per tutti gli altri bonus edilizi fino al 2024.

Tra fondi per la mobilità sostenibile, rifinanziamento della progettazione, interventi sulle scuole, conmtratti di programma Rfi e Anas, compensazioni per il caro materiali, manutenzione strade, ponti e viadotti, senza dimenticare gli interventi di rigenerazione dei piccoli comuni le novità da esaminare sono tante. Abbiamo provato a condensare in questa guida articolo per articolo i 22 passaggi chiave per l'edilizia e le infrastrutture .

Proroga con décalage per il Superbonus (articolo 9)
Il Superbonus 110% rimane fino al 2025, ma passa dal 110% del 2023 al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. la detrazione del 110% viene prorogata così come è per fino al 31 dicembre 2023 per i condomini. Per le case unifamiliari e gli edifici indipendenti il limite attuale (spese pagate al 30 giugno 2022) si allunga al 31 dicembre 2022, ma solo se la Cila o le pratiche edilizie per la demolizione e ricostruzione sono state presentate entro il 30 settembre 2021. Il limite non c'è se la pratica riguarda l'abitazione principale con un Isee inferiore a 25mila euro. Altrimenti, il termine ultimo per concludere i lavori per beneficiare del superbonus 110% resta confermato al 30 giugno 2022. Per gli interventi effettuati dagli Iacp e dalle cooperative edilizie il superbonus 110% potrà arrivare fino al 31 dicembre 2023, a condizione che alla data del 30 giugno 2023 sia già stato ultimato il 60% dei lavori.

Ok cessione credito e sconto in fattura per i bonus edilizi (art. 9, commi 2-3)
Gli incentivi per le ristrutturazioni (50%), ecobonus e sismabonus (dal 65% all'85%), bonus mobili e bonus verde, sono prorogati fino al 31 dicembre 2024. Confermata anche fino alla stessa data la cedibilità dei crediti e lo sconto in fattura per ecobonus, bonus facciate, ristrutturazioni e sismabonus. Per il bonus mobili inoltre c'è la novità di una pesante revisione al ribasso del tetto di spesa che cala di ben due terzi. Si passa infatti dai 16mila euro del 2021 ai 5mila euro del 2022. Nel 2020 era di 10mila euro. Bonus facciate: per le spese sostenute nel 2022 la percentuale di detrazione scende dal 90% al 60%.

Solidarietà bilaterale nel Durc (articolo 71)
Dal primo gennaio 2022 la regolarità dei versamenti ai fondi si solidarietà bilaterali previsti dal Dlds 148/2015 (articoli 26,27 e 40) è condizione per il rilascio del Documento unico di regolarità contributiva.

Due miliardi al Mims per la mobilità sostenibile (articolo 131)
Istituito presso il Mims un Fondo per la mobilità sostenibile finanziato con 2 miliardi distribuiti nel periodo 2023-2034. Un decreto Mims-Mef definirà i criteri di distribuzione del fondo l'entità delle risorse destinate tra l'altro al rinnovo del parco autobus del trasporto pubblico locale, all'acquisto di treni ad idrogeno sulle linee ferroviarie non elettrificate, alla realizzazione di ciclovie urbane e turistiche, allo sviluppo del trasporto merci intermodale su ferro, all'adozione di carburanti alternativi per l'alimentazione di navi ed aerei e al rinnovo dei mezzi adibiti all'autotrasporto.

Progettazione nuove metropolitane (articolo 132)
Previsti investimenti per 3,7 miliardi in 15 anni (dal 2022 al 2036) per l'estensione delle reti metropolitane nelle città di Torino, Milano, Genova, Roma, Napoli e un ulteriore miliardo è destinato a completare il finanziamento di progetti per il trasporto rapido di massa. Per definire i criteri di assegnazione delle risorse serve un decreto Mims-Mef. Le risorse dovranno essere destinate, in via prioritaria, alla predisposizione ovvero al completamento dell'attività di progettazione.

Cinque miliardi per la linea Av «Adriatica» (articolo 133)
L'articolo destina 5 miliardi (in 14 anni, 2022-2036) a interventi di velocizzazione sulla linea ferroviaria "Adriatica", per ridurre i tempi di percorrenza per i cittadini e aumentare la capacità di trasporto delle merci, nella logica della creazione di un secondo corridoio strategico, accanto a quello Tirrenico, della rete core europea Ten-T. Si tratta di un intervento che riguarderà l'intera linea Bologna-Lecce.

Contratto di programma Rfi (articolo 134)
Autorizza una spesa totale di 5.750 milioni nel periodo 2022-2036 per il finanziamento del contratto di programma Rfi, parte investimenti 2022-2026. Per la parte servizi è autorizzata una spesa totale di 5,1 miliardi in sei anni (2022-2027)ù.

Contratto di programma Anas (articolo 135)
Autorizza una spesa totale di 4.550 milioni nel periodo 2022-3036 per il finanziamento del contratto di programma Anas 2021-2025

Cento milioni in più per compensare il caro-materiali (articolo 136)
Rifinanzia con 100 milioni il Fondo adeguamento prezzi per fronteggiare i rincari dei prezzi delle materie prime nel settore delle costruzioni di opere pubbliche anche verificatisi nel secondo semestre del 2021.

Duecento milioni per la Tirrenica (articolo 137)
Vengono stanziati 200 milioni totali (in ragione di 40 milioni all'anno tra il 2022 e il 2026) al fine di assicurare il riequilibrio delle condizioni economico finanziarie della concessione dell'autostrada Tirrenica.

Duecento milioni all'Emilia Romagna per la Cispadana (articolo 138)
Viene stanziato un totale di 200 milioni come contributo a favore della Regione Emilia Romagna per la realizzazione dell'autostrada Cispadana. Una base di partenza per poter avviare l'opera, il cui project financing prevede un piano d'investimento molto più sostanzioso. La ripartizione della somma prevede: 10 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023, 30 milioni nel 2024, 40 nel 2025, 50 nel 2026 e 70 nel 2027.

Manutenzione delle strade di Regioni, Province e grandi città (articolo 139)
Il Ddl stanzia 3.350 milioni (in 15 anni, 2022-2036) per programmi di manutenzione straordinaria e adattamento ai cambiamenti climatici delle strade di Regioni, Province e città metropolitane. Criteri e modalità di asseganzione delle risorse sarannos tabiliti con un decreto Mims-Med da adottare entro il 28 febbraio 2022. Con lo stesso decreto saranno stabilite le modalità di approvazione dei programmi degli enti locali «nonché le procedure di revoca delle risorse in caso di mancato rispetto del cronoprogramma procedurale o di mancata alimentazione dei sistemi di monitoraggio».

Trecento milioni per le strade comunali (aticolo 140)
La manovra stanzia 200 milioni nel 2022 e 100 milioni nel 2023 per contribuire alla manutenzione straordinaria delle strade comunali, inclusi marciapiedi e arredo urbano. A assegnare i fondi sarà il ministero dell'Interno con un decreto da emanare entro il 15 gennaio 2022. I contributi andranno da un minimo di diecimila euro (fino a 5mila abitanti) fino a un massimo di 350mila euro (oltre 250mila abitanti) in base al numero di residenti. Gli enti che otterranno i fondi dovranno dare il via ai lavori entro il 30 luglio 2022 per i contributi relativi all'anno 2022 ed entro il 30 luglio 2023 per i contributi relativi all'anno 2023. I fondi arriveranno in tranches: 80% dopo la verifica di inizio lavori, 20% dopo l'invio del collaudo o del certificato di regolare esecuzione al Viminale. «Nel caso di mancato rispetto del termine di inizio dell'esecuzione dei lavori o di parziale utilizzo del contributo, il medesimo contributo è revocato, in tutto o in parte, entro il 30 settembre 2022 per i contributi relativi all'anno 2022 ed entro il 30 settembre 2023 per i contributi relativi all'anno 2023, con decreti del ministero dell'Interno». Il ministero dell'Interno e il Mims potranno effettuare controlli a campione sull'utilizzo dei fondi che andrà comunicato anche attraversoi il sito dell'ente.

Trecento milioni in più per i progetti dei Comuni (articolo 141)
Arrivano 300 milioni in più per il fondo progettazione definitiva ed esecutiva degli enti locali. Il rifinanziamento del fondo introdotto con la manovra del 2020 (legge 160/2019) prevede un aumento di 150 milioni per il 2022 (da 170 si passa a 320 milioni) e di altrettanti fondi per il 2023 (da 200 a 350 milioni). Immutata la cifra di 200 milioni all'anno per gli anni a seguire (2024-2031) Gli enti locali avranno più tempo per comunicare le richieste di contributo (15 marzo 2022 invece che 15 gennaio 2022) e anche il Viminale avrà più tempo per decidere le assegnazioni (15 aprile 2002 invece che 28 febbraio). Guardando alle imminenti scadenze la Manovra stabilisce che per il biennio 2022-2023 l'ordine prioritario per l'assegnazionme dei contributi vede al primo posto le opere finanziate con il Pnrr, poi difesa del suolo, messa in sicurezza di strade ponti e viadotti e infine gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, a partire dalle scuole.

Fondo per la progettazione delle reti idriche (articolo 142)
Istituito un fondo da 15 milioni in tre anni (2022-2024) per il finanziamento della progettazione degli interventi di rimessa in efficienza delle opere idrauliche e di recupero e miglioramento della funzionalità idraulica dei reticoli idrografici. Modalità di assegnazionme e revoca dei fondi sono stabiliti con un Dpcm in concerto con Economia e Transizione ecologico, previa intesa con la Conferenza unificata, da varare entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge .

In campo 1.340 milioni per il Giubileo 2025 (articolo 143)
Istituito preso il Mef un fondo di 1,34 miliardi in conto capitale per le celebrazioni del Giubileo 2025 (290 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023, 2024, 330 milioni per il 2025, e 140 milioni di euro per il 2026). Altri 110 milioni sono destinati alòle spese correnti negli stessi anni.

Quindici milioni per sostenere la candidatura di Roma all'Expo (articolo 144)
Stanziati 15 milioni (5 nel 2022, 10 nel 2023) per sostenere la candidatura di Roma all'Esposizione universale del 2030.

Cento milioni al fondo per il rischio sismico (articolo 145)
Rifinanziato con 100 milioni il Fondo per la prevenzione del rischio sismico destinato a interventi strutturali, su edifici e infrastrutture di interesse strategico per le finalità di protezione civile, e non strutturali, per studi di microzonazione sismica.

Spunta il piano caserme per Carabinieri e Finanza (articolo 146)
Presso il ministero della Difesa è istituito un fondo un fondo di 700 milioni disribuiti tra il 2022 e il 2936 per finanziare la costruzione o l'adeguamento delle caserme dei Carabinieri. Un analogo fondo da 340 milioni, destinato al piano caserme per la Guardia di Finanza, viene istituito presso il ministero dell'Economia.

Prolungato il piano di manutenzione di ponti e viadotti (articolo 147)
Per garantire la continuità degli interventi per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali di sicurezza, a partire dal 2024 è autorizzata la spesa totale di 1,4 miliardi (100 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e 300 milioni per ciascuno degli anni dal 2026 al 2029). Le modalità di riparto e l'assegnazione delle risorse a città metropolitane e Province sono stabilite con un decreto Mims-Mef da emanare entro il 30 giugno 2023.

Rifinanziato il piano di adeguamento delle scuole (articolo 148)
Rifinanzia con 2,7 miliardi, allungandolo fino al 2036 il piani di manutenzione straordinaria e nuove costruzione degli edifici scolastici varato con la legge di Bilancio 2020 (n.160/2019).

Riqualificazione piccoli comuni (articolo 149)
Arrivano 300 milioni nel 2022 per gli interventi di rigenerazione urbana dei comuni fino a 15mila abitanti. Le richieste, con un tetto massimo di 5milioni di contributo, devono essere presentate al Viminale entro il 31 marzo 2022. L'ammontare del contributo concesso ai vari progetti è stabilito con un decreto del ministero dell'Interno da emanare entro il 30 giugno 2022. Per non perdere i contributi, gli enti che li riceveranno dovranno affidare i lavori entro 15 mesi per le opere di importo inferiore a 2,5 milioni ed entro 20 mesi per le opere di importo superiore. I contributi verranno concessi in più tranches: 20% previa verifica di affidamento dei lavori entro i termini, 70% in base ai Sal e ultimo 10% al momento della trasmissione del certificato di collaudo o di regolare esecuzione al Viminale.


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