Dup 2023/2025, tempi stretti e ingorgo di scadenze a fine luglio con i bilanci preventivi
Vista la tempistica sarebbe forse opportuna la proroga per il Documento unico come avvenuto nel 2020
Corsa contro il tempo per l'avvio della programmazione 2023/2025, la cui scadenza si sovrappone con gli appuntamenti di fine luglio riguardanti il bilancio di previsione dell'anno corrente, di nuovo prorogato a seguito di specifica richiesta avanzata da Anci (Nt+ Enti locali e edilizia del 28 giugno) . L'articolo 151 del Tuel stabilisce infatti il termine, di carattere ordinatorio del 31 luglio, per l'adozione e la presentazione all'organo consiliare del nuovo Documento unico di programmazione da parte della giunta. Tale documento si compone della sezione strategica, che sviluppa le linee politiche del sindaco e ha durata pari a quella del mandato amministrativo, e della sezione operativa,di durata triennale come il bilancio di previsione, nella quale sono contenuti i principali atti programmatori dell'ente.
Con il regolamento di contabilità sono definiti tempi e modi per le conseguenti determinazioni da parte del consiglio e per l'espressione del parere da parte dell'organo di revisione contabile dell'ente, che dovrà esprimersi sulla coerenza del Documento Unico di Programmazione con le linee programmatiche di mandato e con la specifica programmazione di settore. Per gli enti con meno di 5mila abitanti, gli schemi di programmazione sono semplificati in quanto non occorre predisporre la sezione relativa agli indirizzi generali del periodo di mandato (Dm 18 maggio 2018). Maggiore semplificazione è poi prevista per gli enti con meno di 2mila abitanti.
Costituiscono allegati obbligatori della sezione operativa il programma delle opere pubbliche e il piano di acquisizione dei beni e servizi. L'articolo 21 del Dl 50/2016 (codice dei contratti pubblici) stabilisce infatti l'obbligo di approvazione del programma biennale degli acquisti di beni e servizi (di importo unitario pari o superiore a 40.000 euro) e di quello triennale dei lavori pubblici, e relativi aggiornamenti, nel rispetto dei documenti programmatori e in coerenza con il bilancio e, per gli enti locali, secondo le norme che disciplinano la programmazione economico-finanziaria degli enti. Il programma dei lavori pubblici deve essere redatto secondo gli schemi approvati con il decreto 14/2018 dal ministero delle Infrastrutture e trasporti, di concerto con quello dell'Economia e delle finanze. Occorre dunque indicare le risorse necessarie alla realizzazione dei lavori e il valore complessivo dei beni immobili che possono essere oggetto di cessione ai sensi dell'articolo 191 del codice, i finanziamenti acquisibili mediante cessione di immobili disponibili o concessi in diritto di godimento, a titolo di contributo, la cui utilizzazione sia strumentale e tecnicamente connessa all'opera da affidare in concessione, nonché i beni immobili di proprietà, non strumentali all'esercizio delle proprie funzioni istituzionali, suscettibili di valorizzazione o dismissione di cui all'articolo 58 del Dl 112/08.
All'interno della sezione operativa, e nel rispetto del principio di coerenza, trovano dunque spazio il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, il programma biennale di forniture e servizi, il piano triennale di razionalizzazione e riqualificazione della spesa e la programmazione triennale del fabbisogno di personale . In merito a quest'ultimo punto, occorre però segnalare che il Dpr 81/2022, pubblicato nella serata del 30 giugno scorso, ha approvato gli adempimenti assorbiti dal nuovo Piao, tra i quali il piano dei fabbisogni del personale.
Visti i tempi stretti sarebbe forse opportuna la proroga del Dup 2023/25, in analogia con quanto è avvenuto nel 2020 (in riferimento alla programmazione 2021/23) a opera dell'articolo 107, sesto comma, del Dl 18/2020 che ha spostato al 30 settembre 2020 il termine, di carattere ordinatorio, del 31 luglio, per l'adozione e la presentazione all'organo consiliare del Documento unico di programmazione da parte della giunta.