Appalti

Gare sul preliminare per le ferrovie e un maxi-concorso per le scuole innovative nel decreto per accelerare il Pnrr

Nel Dl approvato dal Governo novità anche per le opere di riqualificazione dei Comuni: 50% dei fondi all'efficienza

di Mauro Salerno

Gare di appalto sul progetto di fattibilità tecnico-economica (il vecchio preliminare rivisto) invece che su progetto definitivo/esecutivo per accelerare l'apertura dei cantieri delle grandi opere ferroviarie; una nuova procedura con tempi contingentati per l'approvazione dei contratti di programma delle ferrovie; un maxi-concorso di progettazione per ideare modelli di scuole innovative dal punto di vista architettonico e dell'efficienza energetica da mettere a disposizione degli enti locali; una virata verso l'efficenza energetica nel piano da 500 milioni all'anno per favorire gli investimenti dei Comuni ( il 50% dei fondi dovrà essere destinato a opere di riqualificazione energetica) e anche una facilitazione per il passaggio dei professionisti nella Pa.

Sono alcuni dei punti più qualificanti della bozza di decreto per l'accelerazione delle opere del Pnrr appena approvato dal Consiglio dei ministri. Nel testo di 42 articoli entrato a palazzo Chigi, trovano posto molte altre misure tra cui nuove misure sulle Zone economiche speciali, forme di supporto al settore turistico con l'ecobonus per gli alberghi e contributi a fondo perduto. Ma anche una nuova cabina di regia che faccia pulizia nella spesa pubblica, un comitato per la semplificazione, un Fondo per la Repubblica digitale e risorse per il rilancio dello sport.

Opere ferroviarie: tornano le gare sul progetto preliminare
Uno dei primi capitoli del provvedimento riguarda le Ferrovie, punto nevralgico del programma di investimenti previsto dal Recovery plan. Per accelerare l'apertura dei cantieri il provvedimento punta sulla possibilità di appaltare i lavori ferroviari sulla base di un semplice progetto di fattibilità tecnico-economica. Una soluzione che era già stata sperimentata con risultati tutt'altro che lusinghieri ai tempi dei general contractor della legge obiettivo, ma che in questo caso dovrebbe poter godere delle garanzie legate alla forza del gruppo Ferrovie nel ruolo di stazione appaltante. La novità si applicherebbe solo alla realizzazione delle infrastrutture ferroviarie, ma non solo quelle previste dal Pnrr o dal Pnc, estendendosi anche a quelle finanziate con risorse diverse. Oltre all'accelerazione delle gare, il decreto prevede l'applicazione di nuove scorciatoie procedurali anche sul fronte delle verifica preventiva di interesse archeologico (tempi ridotti), delle conferenze di servizi, della valutazione di impatto ambientale e dei successivi passaggi urbanistici.

Salta il parere del Parlamento sui contratti di programma
Riguarda le sole infrastrutture ferroviarie anche il capitolo dedicato ai contratti di programma. Qui si prevedono tempi contingentati e meno passaggi formali per l'approvazione dei contratti che in passato hanno preso anni, con impatti molto negativi sui piani di investimento e di spesa. Nella bozza entrata in Consiglio dei ministri viene cancellato l'obbligo di inviare i contratti di programma al Parlamento per l'espressione del parere da parte delle commissioni. Camera e Senato rimangono coinvolti solo per i contratti di servizio. In particolare, la riforma che consente di accelerare l'iter di approvazione del Contratto di programma tra il Mims e Rfi, riduce a otto mesi tempi che in passato hanno richiesto anche tre anni: le fasi del nuovo iter autorizzativo sono state ridotte da 12 a 3, eliminando la ripetizione di passaggi di concertazione. L'altra riforma approvata oggi riguarda l'accelerazione degli iter di approvazione di tutti i progetti ferroviari e consente di ridurre i tempi da 11 a 6 mesi. Per conseguire tale obiettivo le procedure già utilizzate per le opere prioritarie del Pnrr vengono estese a tutte le opere ferroviarie, comprese quelle finanziate con i fondi ordinari e i fondi strutturali europei. «In questo modo si garantisce priorità a quella che viene definita "la cura del ferro", prevista per i prossimi dieci anni – commenta il ministro Enrico Giovannini – e che consentirà non solo di abbattere le emissioni inquinanti, ma anche di ridurre le disuguaglianze territoriali attraverso il potenziamento delle interconnessioni ferroviarie, specialmente nel Mezzogiorno, e migliorando i collegamenti con le aree interne».

Maxi-concorso di architettura per le scuole innovative
Con una scelta che dimostra attenzione per la qualità della progettazione, il governo ha deciso di affidare a un maxi-concorso di architettura il compito di mettere a punto i modelli di scuole innovative con cui dare concretezza al «Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica» previsto dal Pnrr (Missione 2, componente 3, investimento 1.1). A bandire il concorso sarà il ministero dell'Istruzione. Il concorso sarà articolato in due gradi e l'intera procedura dovrà concludersi entro 160 giorni dal bando. La bozza del decreto individua anche il montepremi, stabilito in 7,225 milioni di euro. Mentre altri 2,34 milioni potranno essere usati per i gettoni di riconoscere alle commissioni giudicatrici. Ricordiamo che il Pnrr intende «intervenire su circa 195 edifici scolastici, per un totale di oltre 410 mila
mq, con conseguente beneficio su circa 58 mila studenti e una riduzione del consumo di energia finale di almeno 50 per cento».

Opere di riqualificazione dei Comuni: focus sull'efficienza energetica
Il governo chiede un focus sulle opere di efficientamento energetico nel piano da 500 milioni all'anno sugli investimenti dei Comuni varato con la legge di Bilancio per il 2020 (n.160/2019). Quel piano (quinquennale 2020-2024) prevede la possibilità per gli enti locali di finanziare progetti di efficientamento energetico e/o di sviluppo territoriale sostenibile, inclusa la «messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale» anche l'abbattimento delle barriere- architettoniche. Nella bozza del decreto si precisa che almeno il «50% delle risorse assegnate nel periodo dal 2020 al 2024» dovrà essere destinato a interventi sull'efficienza energetica. Per non impattare troppo sulla programmazione in corso si precisa che «sono fatti salvi, in ogni caso, gli incarichi per la progettazione esecutiva affidati entro il 31 dicembre 2021, comunicati al Ministero dell'interno-Dipartimento per gli affari interni e territoriali». Altra novità, per le opere da realizzare nel triennio tra il 2022 e il 2024, cioè nel periodo di attuazione del Pnrr in cui questi interventi sono confluiti, i Comuni saranno obbligati «a concludere i lavori entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello di riferimento di ciascun anno del contributo». Previsto anche un fondo da 2,5 miliardi per le «opere sociali» delle città metropolitane, con risorse spalmate soprattutto sugli ultimi tre anni di attuazione del Recovery.

Più facile il passagggio dei professionisti nella Pa
Niente penalizzazioni per i professionisti che accettano contratti a tempo con la Pubblica amministrazione per i progetti del Recovery: il nuovo decreto per l'attuazione del Pnrr «per incentivare il reclutamento delle migliori professionalità» prevede che i professionisti possano mantenere l'iscrizione agli ordini di appartenenza e che, in ogni caso, non ci siano costi «a carico del professionista per la ricongiunzione» dei periodi contributivi in caso si opti per non rimanere iscritti alla relative casse di previdenza.

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