Urbanistica

Immobiliare, per l'ex Caserma Guido Reni a Roma prima pietra nel 2024

Si avvicinano i cantieri per il maxi-intervento di Cdp nel quartiere Flaminio della Capitale

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di Manuela Perrone

La prima data da cerchiare in rosso sul calendario è maggio 2023. Tra cinque mesi entrerà nella fase esecutiva l'attesa riqualificazione dell'area della ex caserma Guido Reni a Roma con l'obiettivo di posare la prima pietra nel 2024. In gioco ci sono cinque ettari da restituire alla città, nel cuore del quartiere Flaminio che ospita già l'Auditorium e il Maxxi e che è destinato ad accreditarsi sempre di più come il polo culturale della Capitale. A snocciolare tempi e prossime tappe dell'intervento è stato Giancarlo Scotti, responsabile Direzione immobiliare di Cassa depositi e prestiti, intervenuto ieri all'evento "Investire in Roma". Il recupero del complesso di via Guido Reni, acquisito da Cdp a dicembre 2013, è una delle iniziative in portafoglio più importanti di Cassa depositi e prestiti. «Come tutti i progetti di riqualificazione urbana - ha sottolineato Scotti - può essere impostato solo attraverso la coesistenza di una funzione pubblica di grande rilievo e delle funzioni private».Il comparto pubblico, che si svilupperà su oltre 19mila metri quadrati, è il Museo della Scienza, il cui concept è stato disegnato dal Premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi.

Il Campidoglio, che ne curerà l'attuazione, ha bandito il concorso di progettazione: secondo la tabella di marcia prevista, a gennaio saranno individuati i cinque finalisti, a maggio si proclamerà il vincitore. Entro la stessa data saranno approvati anche i progetti di tutte le opere pubbliche e sarà possibile procedere alla sottoscrizione della convenzione urbanistica con il Comune.Il comparto privato insiste su 45mila metri quadrati, su progetto dello studio Viganò 015 di Paola Viganò, che vinse nel 2015 (ai tempi della Giunta Marino) il concorso internazionale di idee: 35mila metri quadrati a destinazione residenziale, comprensivi di 6mila metri quadrati di social housing, 6mila a destinazione ricettiva e 4mila commerciale. Più le relative opere pubbliche di urbanizzazione: due piazze, una biblioteca, parcheggi, verde attrezzato. «Nel maggio dell'anno prossimo tutto il disegno sarà definitivo», ha affermato Scotti. «Un passaggio estremamente importante: oggi parliamo di cinque ettari preclusi alla città.

Il masterplan che sarà messo in realizzazione vedrà la restituzione di questi spazi, un'integrazione con il quartiere, lo sviluppo di piste ciclabili, una nuova tramvia che unirà Prati al Flaminio». «Sono spazi - aggiunge Viganò - che accolgono abitanti e city users di un luogo culturale destinato a rafforzarsi e allo stesso tempo ad essere abitato quotidianamente». Il valore complessivo del progetto è ancora top secret, ma è chiaro che le aspettative sull'appetibilità per gli investitori sono elevate. Il processo di valorizzazione è in corso e Cdp intende assumere un ruolo addizionale e di stimolo al mercato. La strategia è quella di avviare all'inizio del prossimo anno un percorso dal duplice possibile esito: o si individuerà un potenziale acquirente oppure, in alternativa, si svilupperà un'operazione immobiliare più strutturata anche con il coinvolgimento potenziale della stessa Cassa.

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