Urbanistica

Infrastrutture e trasporti, torna il vecchio nome del ministero (senza la sostenibilità)

Il cambio a sorpresa previsto nel decreto Competenze domani in Consiglio dei ministri

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di G.Sa.

Ritorno al vecchio nome per il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in sigla Mit: salta la sostenibilità cara all'ex ministro Enrico Giovannini che ne aveva fatto la chiave della sua azione, con un gran numero di direttive, linee guida e documenti orientati in questa direzione. Il neoministro, Matteo Salvini, condivide evidentemente l'obiezione che da più parti era arrivata, soprattutto dal mondo delle imprese, su un eccesso di enfasi data ai temi green e alla transizione ecologica.

Il nuovo cambio di nome per il Palazzone di Porta Pia è una delle sorprese dell'ultima ora - altre potrebbero arrivare - contenute nel decreto legge sulle competenze dei ministri, domani all'approvazione del Cdm. Oltre agli aspetti lessicali, che riguardano comunque numerosi ministeri, nel Dl anche il tema più sostanziale dello spostamento di competenze da un ministero all'altro. Rafforzamento per il nuovo ministero delle Imprese e del Made in Italy di Adolfo Urso, mentre molta curiosità destano le deleghe del ministro del Mare e del Sud, Nello Musumeci, che non prenderà il dipartimento del trasporto marittimo e la guardia costiera dal Mit, né i fondi europei di coesione, destinati a Raffaele Fitto. Anche le deleghe di Fitto dovranno essere lette con attenzione: c'è in ballo una competenza strategica come il coordinamento del Pnrr.

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